La Società Del Diavolo. Ben Midland
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Название: La Società Del Diavolo

Автор: Ben Midland

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788873049289

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СКАЧАТЬ ospiterà il G20 e voglio che tutto proceda senza problemi. Mi sente? Senza problemi!"

      Allora c'era quello dietro a tutto questo. Lui, William Sandwell, professore di shintoismo e storia moderna giapponese, in visita in Italia per un giorno, alloggiato in una città straniera dove nessuno lo conosceva, era accusato di pianificare di far scattare una sommossa al G20. Un meeting delle principali nazioni industrializzate che, per pura coincidenza, avveniva proprio durante la sua presenza in città. Ora era arrabbiato.

       "Cosa sta insinuando? Mi sta accusando di essere un ladro d'arte e un terrorista? Perché non entrambi contemporaneamente? O forse un assassino? Lo dica!"

       "Non insinuo nulla, ancora,” replicò De Angelis, mostrando sicurezza.

       “Per il momento, voglio che lei venga con me."

      Senza dire un'altra parola, De Angelis, accompagnato da un altro poliziotto, guidò Sandwell fuori dall'edificio verso una Alfa Romeo grigio metallizzata parcheggiata in strada. De Angelis scivolò dietro al volante, il poliziotto si sedette vicino a lui, con Sandwell nel sedile posteriore. Il viaggio li portò attraverso il centro di Roma, per finire nel luogo dove Sandwell era stato arrestato in precedenza.

      

      7

      La basilica sembrava ancora abbandonata.

      Sandwell notò un agente dei carabinieri in piedi vicino alla stessa porta dove era stato fermato dai poliziotti.

      Loro tre entrarono, il suono dei loro passi e l'eco che provocarono nel loro percorso verso l'abside provocò un bizzarro effetto grandioso. Passarono oltre all'entrata laterale e attraverso la navata centrale arrivarono fino in fondo. A pochi metri dall'altare dove Sandwell, secondo la sua guida di viaggio,si era aspettato di vedere la famosa cripta, girarono a sinistra verso un angolo buio dove pendeva una tenda di velluto blu scuro.

      De Angelis si fermò lì davanti. Un secondo carabiniere la teneva chiusa.

       "Aspetti qui," grugnì De Angelis verso di lui.

      Con un gesto brusco spinse di lato un angolo della tenda e scomparve dietro. In un attimo uscì di nuovo, facendo un gesto a Sandwell di seguirlo.

      Dietro alla tenda c'era una stanza che si rivelò essere un'entrata per uno dei tunnel al di sotto della basilica. Si ritrovò in un piccolo spazio ristretto che dava su una porta di legno di quercia con pesanti giunti in ferro. Dietro vide una luce, sufficientemente luminosa per vedere le curve e le svolte del fossile pietrificato di una gigantesca lumaca che andava nelle profondità della terra sotto di lui. Guardare in basso fece venire i brividi a Sandwell.

       "Andremo qui sotto?"

      L'ispettore non rispose. Si chinò, invece, verso un oggetto che Sandwell non aveva immediatamente notato a causa dell'oscurità. Senza avvertire afferrò velocemente un angolo del telo con il quale era coperto, permettendo a Sandwell di vedere, grazie al debole bagliore della luce di una candela, il contorno di un corpo di un uomo con una incipiente calvizie che sembrava avere attorno ai quarantacinque anni.

      I suoi occhi erano chiusi ma il suo volto era congelato in un'espressione di orrore. Uno spiacevole odore di carne bruciata raggiunse il naso di Sandwell.

       "Signor Sandwell, riconosce questa persona?" chiese l'ispettore.

       "Assolutamente no. Come potrei?" rispose Sandwell, allontanandosi dalla scena. "Chi è?"

       "Il suo nome è Dino Farnese. É il sacrestano della chiesa."

      Sandwell lo guardò di nuovo e scosse la testa. "Il suo volto non mi dice nulla. Non lo conosco e non vedo cosa ha a che fare con il mio arresto."

      "Mi aspettavo mi dicesse qualcosa del genere," rispose De Angelis. "Questo è il motivo per cui volevo che lo vedesse. Prima di andare avanti c'è qualcos'altro. Riconosce questo?"

      Con una mano spostò il lenzuolo fino a quando fu visibile la schiena dell'uomo. Era coperta di vesciche; un simbolo era inciso sulla pelle.

Image

      Era composto dalle lettere ‘IHS’, ripetute quattro volte per formare un'immagine circolare. Il centro dell'immagine conteneva un'altra croce, formata di nuovo dall'intersezione della lettera ‘I’.

      Né la persona sul pavimento né il simbolo gli dicevano qualcosa.

       "Che cosa orribile da fare. Cosa significa?"

      Cercando di capire qualcosa dall'espressione di De Angelis notò che era anche più cupa di prima.

       “’In Hoc Signo’ forse? Significa ‘Con questo segno vincerai’, una frase che l'imperatore Costantino usava per giustificare le sue battaglie,” grugnì l'ispettore. "Farebbe meglio a smettere di fare lo stupido. Quest'uomo è stato ucciso poche ore fa, circa alla stessa ora in cui lei è stato bloccato all'entrata."

      De Angelis indicò i segni rossi sul collo del morto.

       "Questi hanno causato la sua morte: asfissia, apparentemente con una cintura. Ne indossa una?"

      L'orribile verità si affacciò nella mente di Sandwell.

      

      8

       "Se indosso una cintura? Le assicuro che non ho nulla a che fare con tutto questo. Non conosco questa persona. Non l'ho mai visto prima in vita mia. Vuole scusarmi?"

       "No. Da questa parte per cortesia."

      L'ispettore lo guidò verso la porta che dava verso il sotterraneo.

       "Prima lei," fece un gesto verso le scale.

      Era peggio che essere portato alla stazione di polizia. Solo il pensiero di scendere la stretta scala di pietra a spirale lo faceva già sentire male. Qualsiasi spazio chiuso come sotterranei, ascensori o grotte condividevano una caratteristica che lo metteva a disagio. Questi piccoli spazi potevano essere essere chiusi ermeticamente, gli ricordavano le tombe, non erano tra i posti che preferiva sulla Terra. Per fortuna questo sotterraneo era profondo solo pochi metri.

      Tremando, sudando copiosamente e con il cuore che batteva all'impazzata, Sandwell riuscì a controllarsi per i primi gradini ma poi si fermò.

      Respira profondamente, trattieni e lascia andare.

      Non aveva importanza quello che c'era lì sotto, poteva aspettare. Non c'era alcun motivo per farsi prendere dal panico. In un tentativo di rilassarsi raddrizzò la schiena e si allungò alcune volte, inspirando fino a quando il tremore cessò.

      La scala proseguiva verso il basso nel terreno. Dopo circa quaranta gradini l'ispettore si fermò improvvisamente.

       "Nega ancora?" chiese.

      Sandwell inspirò profondamente. L'aria era fredda e umida.

       "Negare cosa? Credo che farebbe meglio a dirmi di che cosa mi sta accusando. Il corpo che mi ha mostrato ha qualcosa a СКАЧАТЬ