La Società Del Diavolo. Ben Midland
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Название: La Società Del Diavolo

Автор: Ben Midland

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788873049289

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СКАЧАТЬ che ce ne erano centinaia.

      Doveva esserci un altro modo.

      Fermandosi sul lato della strada gli tornò in mente l'immagine dell'ecclesiastico sulla carta.

      Un ecclesiastico. Se c'era un posto sulla Terra che aveva le risposte alle sue domande sul libro era proprio lì a Roma. La prima cosa da fare era consultare un prete esperto o un vescovo. Controllando sul suo cellulare vide che la chiesa più vicina era la Basilica di Giovanni in Laterano, a pochi isolati da lì.

      

      6

      Arrivato davanti al sontuoso edificio trovò tutte le porte chiuse. Non c'era neppure alcuna fonte di luce se non un lieve bagliore, proveniente dalle finestre dell'abside, l'estensione a forma di cupola della basilica. Un motivo per nutrire qualche lieve speranza.

      Tutte le chiese europee, specialmente quelle dei periodi più antichi avevano entrate e uscite separate per i compiti non cerimoniali con una porta sempre sul retro o di lato.

      Quando andò a cercare la porta, scoprì che non c'era alcuna luce nella parte posteriore dell'edificio. Investigò ancora un po' al buio. Alla fine trovò una porta di accesso, piuttosto vicina al punto da cui aveva iniziato a guardare, ma con suo grande disappunto si rivelò essere chiusa. Suonare il campanello e colpire ripetutamente il battente in ferro della porta non portarono nessuna risposta. Tutte le speranze di trovare qualcuno all'interno a quell'ora sembravano una causa persa.

      Nella sua immaginazione Sandwell cominciò a visualizzare la scena al controllo bagagli in aeroporto al suo arrivo di ritorno in Giappone.

      â€˜Nulla da dichiarare, Signore?’

      â€˜No, solo un libro antico. Probabilmente arte italiana, quattordicesimo secolo.’

       "Buonasera," disse una voce dietro di lui. "Cosa sta facendo?"

      Spaventato, si girò per vedere due poliziotti dall'espressione dura, membri della divisione motorizzata dei Carabinieri. Sembravano essersi materializzati dal nulla.

       “Niente," rispose col cuore che batteva all'impazzata. "Non parlo bene l'italiano. Sono un turista e cercavo di scoprire a che ora aprirà la Basilica domani. Forse voi sapete dirmelo?"

      Il più anziano, un poliziotto con baffi spessi e un volto butterato scosse la testa.

       "Impossibile! La basilica è chiusa. Non ha motivi per essere qui a quest'ora."

      Fissò Sandwell con i suoi occhi penetranti, rendendolo ansioso. Il nervosismo di Sandwell fu notato dal poliziotto più giovane.

       "Sembra nervoso," disse, muovendosi in avanti. "Come mai? Perché?"

       "Io? In realtà non lo so," replicò Sandwell. "Forse perché mi avete spaventato."

      Il poliziotto si rilassò e si mise proprio davanti a Sandwell.

       "Non lo sa? Nessuno è spaventato a meno che non ci sia un motivo per esserlo. Cosa faceva davanti a questa porta?"

       "Nulla, come lo ho detto Signore. Ho spinto la porta per vedere se si poteva aprire."

      Quattro sopracciglia nere si aggrottarono contemporaneamente.

       "É stupido?” proseguì il più anziano. “Le ho detto che è chiuso. Non c'è nessuno qui a quest'ora. Perché stava provando ad aprire la porta?"

       "Ci ho provato,” rispose Sandwell, alzando le spalle. “Sono un turista, non sapevo fosse chiusa. Mi dispiace, ma nel paese dove vivo, ci sono sempre delle persone in un edificio come questo."

      Sandwell sperò che questo portasse alla fine di tutto, ma, dopo aver confabulato per un minuto tra loro, ritornarono da lui. L'espressione poco amichevole del loro sguardo fece sentire Sandwell ancora più a disagio.

       "Credo che ci sia più di quello che ci sta dicendo," disse l'agente più anziano. "Vuole venire con noi?"

      Il poliziotto gli afferrò il braccio ma Sandwell riuscì a liberarsi di nuovo.

       "Aspetti! Le sto dicendo che ho solo bussato alla porta!"

       "Non ha scelta, ha capito?” Disse il poliziotto più giovane. “Si è comportato in modo sospetto gironzolando qui intorno."

       "So che pensate sia sospetto," protestò sospirando. "Volevo visitare la basilica questa sera ma non pensavo fosse chiusa, ho pensato che qualcuno avrebbe risposto se avessi bussato. Quando non ha risposto nessuno ho pensato che avrei aspettato."

      Non furono molto impressionati dalle sue argomentazioni. “In ogni caso, non può restare qui," disse con impazienza il più anziano. "É meglio che aspetti in ufficio. Deve venire con noi, andiamo."

      Sandwell desiderò che la terra si aprisse e lo inghiottisse. Se voleva restare fuori da una stanza per gli interrogatori, doveva inventarsi una buona storia. Raccontare loro una storia su strane telefonate, un messaggero non identificato su una Vespa, una chiave e un libro del quattordicesimo secolo lo avrebbe fatto atterrare direttamente in manicomio.

      Seduto nel sedile posteriore dell'auto della polizia pensò al suo aereo che, entro poche ore, sarebbe decollato senza di lui.

      Non appena arrivarono alla stazione di polizia, Sandwell fu condotto in una delle stanze per gli interrogatori e lasciato lì ad aspettare. Quindici minuti più tardi la porta si aprì e un uomo magro entrò nella stanza. Sembrava stanco e stressato. Non si era rasato, aveva i capelli in disordine e indossava un abito estivo beige spiegazzato. Sandwell pensò avesse sui trentacinque anni. Aveva una carnagione poco salubre simile allo stucco e stava sudando abbondantemente. Aveva un'espressione piuttosto da pazzo sul volto. Se qualcuno avesse detto a Sandwell che era un tipo dedito al crack non lo avrebbe sorpreso.

      "Lei è il tizio arrestato?" chiese l'uomo con l'abito.

      Sandwell ora era un po' nervoso, sapeva di non aver fatto nulla di male, In effetti era leggermente irritato.

       “Così pare. A meno che non veda qualcun altro oltre a me.”

      La sua risposta non fu presa molto bene.

       "Faccia attenzione!" gli urlò l'uomo in faccia. "Si alzi quando le parlo! Capisce l'italiano?"

      Sandwell scosse la testa.

       "Molto poco. Sono qui contro la mia volontà e non era mia intenzione venire qui. Allora perché diavolo"

       "Stia zitto! Qual è il suo nome?"

       "Sandwell, William R."

      Con un movimento incontrollato, il poliziotto spinse una mano dentro la tasca dove trovò una sigaretta che accese teatralmente. Inspirò profondamente e un'espressione euforica apparve sul suo volto.

       "Bene. Si sieda."

      Il poliziotto fissò Sandwell che si risedette sulla sedia. Per qualche secondo non disse nulla fino a quando il suo sguardo si calmò.

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