La Società Del Diavolo. Ben Midland
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Название: La Società Del Diavolo

Автор: Ben Midland

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788873049289

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СКАЧАТЬ stava per accadere. Ebbe il desiderio di alzarsi subito e fuggire, anche se questo significava che non avrebbe più rivisto il prozio.

       "Tempus Fugit Memento Mori," urlò alle sue spalle una persona vestita come un prete. “Osserva il volto del tuo pastore, il Portatore di Luce. Ricorda che è Lui che ti guiderà da adesso fino alla morte.”

       Sentì una mano prendere i suoi capelli sciolti, unirli, attorcigliarli e tirarli con forza all'indietro, in modo che lei fu costretta a guardare dritta davanti a sé. Lacrime di dolore appannarono i suoi occhi. Quello che vide non assomigliava alla sua visione del Portatore di Luce. Vide, invece, una statua con una testa di capra, circondata di serpenti. Cercò di non pensare al dolore ma era più di quello che poteva sopportare e urlò.

       "Ad Majorem Dei Gloriam," proclamò ad alta voce il prete.

      Con le parole ancora rimbombanti nelle sue orecchie, l'uomo tolse il mantello che copriva Raffaella. Mani sconosciute la obbligarono a restare sulla schiena, spalancandole le gambe.

       "Tu," iniziò a dire il prete, tenendo un'ostia tra le sue mani piegate. "Nella mia qualità di prete, ti impongo di discendere nell'ostia; di incarnarti in questo pane di Gesù, artigiano degli imbrogli, ladro di affetti, rapinatore di passioni– Ascoltami! O prolungata depravazione di Betlemme, ti obblighiamo a confessare i tuoi spudorati imbrogli, i tuoi crimini inesplicabili! Vorremmo affondare in profondità i chiodi nelle tue mani, premere la corona di spine più a fondo sulla tua fronte e far sgorgare il sangue dalle ferite ormai secche."

      Dopo questo il prete prese l'ostia, e bruscamente la spinse in profondità all'interno della vagina di Raffaella.

       "Ad Majorem Dei Gloriam," disse.

       "Ad Majorem Dei Gloriam," ripeterono tutti.

      Dopo una breve fitta di dolore, Raffaella chiuse gli occhi e si abbandonò al momento, felice che fosse finita, certa ora che il Portatore di Luce fosse entrato per sempre nella sua anima.

       "O maledetto Nazareno," continuò il prete. "Scrittore di stupide uguaglianze, re impotente, dio fuggitivo! O Maestà degli inferi, condannalo a un baratro di costante paura in modo che soffra per sempre. Porta la tua collera su di lui, o Principe delle Tenebre."

       "Hail Satan, Shemhamphorash!" urlò tutto il gruppo, e tutti sputarono sulla croce.

      

      3

       “Mio caro, perché non mi baci? Perché le tue labbra sono fredde e ghiacciate? Faust, cosa hai fatto?"

       Piena di grazia, barcollante come un cigno morente, Margherita spinse il suo amante lontano da lei e cadde a terra, agitandosi. Faust guardò in basso verso la sua amata che giaceva lì, ora al di fuori della sua portata. Impotente, chiama il suo padrone alla ricerca di aiuto, i suoi occhi rivolti verso il cielo.

       “In una magica fusione di grazia e realismo, l'attore-cantante ripetutamente trascende se stesso. Con la sua sublime rappresentazione del diavolo è impensabile immaginare un'apoteosi più credibile di quello che lui ci mostra.” Anche se non era un critico professionista, William R. Sandwell compose mentalmente la sua recensione dello spettacolo che stava guardando. Dopo settimane di viaggi internazionali per una serie di conferenze e oltre un centinaio di ore su sedili di aereo soffocanti, Sandwell si stava concedendo un premio con una serata all'opera. La sua camera d'albergo poteva aspettare per un po'. Quella sera al Teatro dell’ Opera di Roma l'atmosfera era carica di eccitazione. L'opera della serata, il Mefistofele di Arrigo Boito, un dramma del diciannovesimo secolo su una sinistra scommessa tra Dio e il Diavolo aveva luogo in un ambiente straordinario tra cielo e terra.

      Sandwell non era in grado di immaginare un luogo migliore per rilassarsi. Solo un'ora prima al terminal degli arrivi dell'aeroporto di Fiumicino a Roma, Sandwell, Professore of Scintologia all'Università Kokugakuin di Tokyo si era sentito completamente distrutto dal jet-lag, ora che era seduto a guardare la battaglia di Faust con il Diavolo, si sentiva completamente sveglio.

      Con i suoi capelli biondo scuro, i pantaloni marroni e la giacca in tweed Sandwell contrastava nettamente con il pubblico italiano composto in gran parte da persone con i capelli scuri. I posti nei palchetti che lo circondavano, per quanto era in grado di vedere al buio, erano occupati dalla crema della società, vestita con abiti stupendi, smoking e abiti da sera. L'aristocrazia romana, pensò, basandosi sulla presenza di giovani donne attraenti che indossavano abiti di alta moda e costosi accessori. Notando parecchie donne meravigliose sedute da sole senza accompagnatori maschili si domandò se l'occasione di sfoggiare la loro ricchezza e la loro bellezza fosse il vero motivo della loro presenza. Dando un'occhiata agli altri palchetti vicini al suo Sandwell notò una giovane donna seduta in diagonale sulla sua sinistra a circa una decina di metri di distanza. Essendo da sola o almeno senza alcun compagno visibile, attirò la sua attenzione. La donna era vestita tutta di nero, in quello che sembrava essere un completo antracite piuttosto elegante con increspature scarlatte sui bordi. Uno Chanel, pensò. Un grande cappello nero piatto con un'ampia falda e un velo nascondeva il suo volto da occhi indiscreti. Da quello che poteva vedere del suo corpo, Sandwell stimò che avesse tra i venticinque e i trent'anni. Chiunque fosse, sembrava conoscere le arti della seduzione. Questa distrazione, comunque, non impedì a Sandwell di ritornare con la sua attenzione sul palco, dove Margherita, implorando la grazia di Dio, collassò davanti ai suoi occhi.

      Sandwell sentì una leggera vibrazione da qualche parte sotto il suo ombelico. Sconcertato, si risistemò al suo posto, ritornando con la sua attenzione alle convulsioni mortali di Margherita, sperando che il suo malessere scomparisse ma, al contrario, la sensazione divenne ogni secondo più forte.

      All'improvviso, ne capì il motivo. Imbarazzato e con entrambe le guance rosse per la vergogna estrasse il cellulare dalla tasca.

      

      4

      â€˜Numero privato’, le parole che scintillavano in cima alla cartella delle chiamate perse.

      Mentre stava per toccare il pulsante di spegnimento, il telefono cominciò a vibrare ancora una volta mostrando lo stesso messaggio.

      Potrebbe essere qualche idiota, immaginò, come l'ubriaco che aveva osato chiamarlo nel cuore della notte dall'Australia, insistendo che venisse immediatamente a Melbourne a tenere una conferenza.

      Come se il dispositivo fosse in grado di leggere i suoi pensieri la vibrazione cessò immediatamente, ma in un minuto arrivarono altre due chiamate.

      Lasciando il suo palco irritato e pronto a dare una lavata di capo a chiunque lo avesse chiamato, guardò il suo orologio e vide che erano le ventidue e quindici.

      â€œVeloce o il ritardo ci costerà caro!" cantava Faust in italiano. Affrettandosi all'esterno Sandwell rispose al telefono. "Pronto. sono William Sandwell,” disse. “Con chi sto parlando?" ‘Clic.‘Stupito, fissò lo schermo; ‘Fine della conversazione. Tempo: 4,03 secondi’.

      Ottimo. Ora stava facendo dei monologhi.

      Alzando le spalle disgustato decise di dimenticare tutto l'episodio e di ritornare al suo palco.

      Nessuna persona sana di mente chiama lo stesso numero senza ragione per così tante volte. C'era qualcosa sotto.

      Una Vespa azzurra comparve СКАЧАТЬ