Il Dono Del Reietto. Mario Micolucci
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Название: Il Dono Del Reietto

Автор: Mario Micolucci

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Героическая фантастика

Серия:

isbn: 9788873048893

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СКАЧАТЬ Quattro aveva prevalso

      Tutti avevano perso

      Un cambiamento e una perturbazione dell'equilibrio necessitavano

      E Tron inviò Corrupto dell'Evoluzione

      "Va e fa che la Guerra continui e che ci sia un vincitore

      tuttavia dei Quattro nessuno devi avvantaggiare"

      La Guerra dei Quattro volgeva al termine

      Tutti avevano perso

      I Primi Nati dormivano da tempo

      E il tutto stava per appartenere a Energon

      La Nebulosa Marcia brillò fiera sulla Volta Celeste

      Corrupto aprì un varco e da esso emerse il suo Emissario

      Il Verme Primordiale era potente quanto un Primo Nato ma presto si sarebbe assopito

      Corrupto voleva disporre di servitori indigeni e l'Emissario lo ascoltò

      Cercò il magicka nell'impenetrabile Torre di Cenere ne trovò la fonte

      Segui le tracce e alcuni Elfi Grigi fuori da essa stanò

      in una caverna di lupi si rifugiarono ma con tutta la grotta li divorò

      La Guerra degli Quattro volgeva al termine

      Tutti avevano perso

      I Primi Nati dormivano da tempo

      E Corrupto preparava il suo intervento

      Nel ventre del Verme per decenni gli elfi furono deturpati

      Soffrivano, si dimenavano, cercavano la morte ma non la trovavano

      Sprizzavano lampi bluastri di magicka ma il Verme lo assorbiva e lo plasmava

      Decomponevano tra spasmi, urla disperate e loro energia in odio mutava

      Per decenni furono digeriti e con essi i lupi della grotta, la terra, il fango

      Alla fine l'Emissario terminò il suo compito e dal suo ventre noi goblin fummo generati

      Destinati a degenerare nella vecchiaia come i lupi mortali vivevamo

      Feroci, astuti, letali e prolifici come i lupi ci diffondevamo

      La Guerra dei Quattro volgeva al termine

      Tutti avevano perso

      I Primi Nati dormivano da tempo

      E Corrupto si apprestava a regnare su Xantis

      Noi goblin ci moltiplicammo a milioni

      Tutti i popoli stremati sottomettemmo

      Sacrifici a Corrupto in tutta Xantis elevammo

      Ciò non piacque a Energon della Razionalità

      Egli arrestò lo scorrere del tempo e a Tron rivolse la sua protesta

      “Ho accolto i Quattro in Magicka, il mio Mondo, per farne l'Arena

      Per ere Ti sei appagato del loro scontro, tutto i miei servi hanno registrato

      Nessuno dei Quattro ha ancora vinto e Corrupto non è della Contesa”

      La Guerra degli Quattro volgeva al termine

      Tutti avevano perso

      I Primi Nati dormivano da tempo

      Ma Limpa giunse a perseguitarci

      Tron divertito dai nuovi risvolti decise di allargare la Contesa

      In antitesi a Corrupto inviò Limpa della Conservazione

      E il Diamante risplendette nella Volta Celeste

      Ella aprì un varco da cui scaturì il suo Emissario

      Il Cigno di Cristallo solcò i cieli con una scia di polvere splendente

      Tutti gli elfi da essa investiti provarono sollievo e gioia: il loro aspetto mutò

      Crebbero in statura e in purezza, i capelli divennero rilucenti come i diamanti

      Gli Elfi di Cristallo ci mossero guerra e cruenti furono gli scontri

      La Guerra i Quattro era finita

      Nessuno aveva prevalso

      Ma una nuova Contesa si era aperta

      Tanti Nuovi Dei giunsero e vi presero parte

      Nuove razze furono generate e tante altre guerre furono combattute

      Fiumi di sangue furono versati e molto magicka fu dissipato

      Il rito originale continuava, ma da tempo immemore, la parte finale era stata omessa dalla tribù, forse perché contemplava il graduale declino della loro razza e soprattutto perché, ormai, tutti ritenevano falsa e fastidiosa l'ultima strofa. Non era possibile che i deboli umani, giunti in epoche più recenti, fossero stati generati direttamente da Tron in persona.

      Djeek amava recitare il Rito, perché lo portava a fantasticare, ma fantasticare poteva essere letale per un goblin... Infatti, se prima era tardi, dopo le sue elucubrazioni, lo era molto di più. Dove avrebbe trovato il coraggio di presentarsi a Hork con il sacco vuoto? Il tempo che gli restava non sarebbe bastato neanche se i ratti della Grantana fossero usciti, come per magia, tutti allo scoperto. Fu esattamente allora che proprio la fantasia gli fece balenare un'idea bizzarra.

      

      rg.191.FFF.F1E.8:08/04/11522 (Dharta Misathon)

      Djeek impugnò il bastone che lo superava in altezza di almeno mezzo piede e, sollevando schizzi, si mise a correre rumorosamente verso la grande tana delle nutrie. Era buio e c'era la nebbia, ma nessuna delle due cose infastidiva più di tanto la sua vista da goblin. Arrivò a una montagnola di argilla con alcuni fori a cui facevano capo profondi cunicoli nei quali centinaia di roditori trovavano rifugio. Djeek l'aveva ribattezzata Grantana ed era una specie di scatola dei desideri. Purtroppo, ogni tentativo di penetrarvi era risultato vano. Diverse volte, aveva provato a scavare, ma l'operazione era lenta e le creature facevano in tempo a spostarsi in zone sicure della complessa rete di tunnel. Aveva provato a versare dell'acqua, ma questa defluiva per poi essere assorbita nel terreno in profondità. Nemmeno appiccare il fuoco in prossimità delle buche era servito.

      Stavolta, però, disponeva di un nuovo strumento. “Se grazie a questo bastone, quell'umano ha stanato e messo allo spiedo il Grande Mostro della Palude, io potrei riuscire a stanare almeno qualche roditore” pensò Djeek senza troppa convinzione.

      Strinse forte l'impugnatura, imitando goffamente la posizione dell'elementalista, СКАЧАТЬ