La Fine Del Cammino. Tricia Ross
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Название: La Fine Del Cammino

Автор: Tricia Ross

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современные любовные романы

Серия:

isbn: 9788835413059

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СКАЧАТЬ tempo che gli ho dedicato e lasciano il mio ufficio in silenzio. Dovrei aggiornare la mia relazione sui risultati di quest’ultimo appuntamento…ma in verità mi scoccio di farlo. Lo farò domani ...

      Raccolgo le mie cose e mi preparo per tornare a casa. Forse oggi potrò finalmente passare del tempo con Carlos, visto che domenica è tornato così tardi che io mi ero già addormentata sul divano, e in questi ultimi due giorni lui è stato molto impegnato col lavoro. Abbiamo avuto a malapena il tempo di scambiare qualche parola, ma ho tanto bisogno di starmene un po’ con lui. Credo sia arrivato il momento di fare quella fecondazione assistita.

      "Ci vediamo domani, Sole!" saluto la mia collega, mentre sto per andarmene.

      "Aspetta, Victoria! - mi ferma lei, proprio sulla soglia - Domani alle cinque hai un nuovo appuntamento."

      Sole è una donna di qualche anno più grande di me, separata e con un figlio quasi adolescente che sta praticamente sempre con l'ex marito. La sua vita si riduce a questa attività che gestiamo insieme e alla sua passione per il fitness. Ama andare in palestra e infatti viene sempre al lavoro con la sua borsa da palestra pronta...

      "Va bene." sospiro.

      "Ti lascio un promemoria sulla tua scrivania, ricordati di leggerlo prima di ricevere il nuovo cliente. "

      Faccio un cenno col capo ed esco.

      Quando, poco dopo, entro in casa, mi rendo subito conto che Carlos è tornato ed è uscito di nuovo. Ultimamente trascorre molto tempo al lavoro e torna tardi a casa. Lascio le mie cose in camera da letto e mi cambio il vestito, per stare più comoda. Decido di preparare una succulenta cena casalinga, di sicuro gradirà mangiare qualcosa di più elaborato, una volta tanto...

      Mi do da fare in cucina per quasi un’ora. Il risultato è una minestra dall’odore delizioso e un pesce al forno davvero appetitoso.

      Soddisfatta, mi verso un bicchiere di vino bianco e aspetto seduta al tavolo della cucina. Sono già le nove e mezza, si sta facendo tardi. Che fine ha fatto Carlos?

      Dieci minuti dopo sento la chiave nella serratura e finalmente lui appare sulla soglia della cucina. Mi saluta dalla porta, sembra stanco.

      "Hai preparato la cena." dice.

      "Pensavo che avremmo potuto farci una bella cenetta, e chiacchierare un po’." rispondo.

      Mi alzo e vado da lui, gli poso un piccolo bacio sulle labbra, ma lui si scosta quasi subito.

      "Scusa, ma prima voglio farmi una doccia, tesoro." si giustifica.

      "Va bene, ma sbrigati che la cena si raffredda."

      Carlos va in bagno e io continuo ad aspettare con il mio bicchiere di vino quasi vuoto. In quel momento il suo cellulare squilla dalla tasca della giacca, che è appesa all’attaccapanni dell’ingresso. Vado a prenderlo, forse si tratta di una comunicazione di lavoro, ma non appena lo trovo smette di suonare. Chiamata persa.

      Appoggio il telefono sul tavolo della cucina e, dopo neanche un minuto, ecco che squilla di nuovo. Questa volta si tratta di un messaggio di testo. Sullo schermo appare la scritta: "AuroraUfficio". Mi innervosisco, qualcosa dentro di me mi urla di guardare quel messaggio, anche se so che non è una bella cosa spiare. Tuttavia, sento che devo ... Allungo la mano e apro il messaggio premendo con il pollice. Leggo.

      «Non dobbiamo più farlo, so che sei sposato ed è sbagliato. Meglio lasciare le cose come stanno.»

      VERA

      «Le mani forti di Lord Gavin si strinsero intorno alla vita sottile di Sofia, che si sentì sia spaventata che eccitata dalla violenta aggressione. La sua terribile timidezza e l’incredibile inesperienza la scuotevano, con la potente attrazione che le labbra di quell’uomo esercitavano su di lei. Moriva dalla voglia di scoprire se il suo sapore sarebbe stato dolce come nei suoi sogni, e non dovette aspettare troppo a lungo per scoprirlo. Lord Gavin si chinò su di lei e intrappolò la sua morbida bocca in un bacio devastante che accese in lei il desiderio, come se fosse un incantesimo. Tra le siepi del giardino della Contessa, la giovane debuttante e il più famoso farabutto dei Lord, soggiacque alla passione. Una passione che era nata nello stesso momento in cui i loro occhi si erano incrociati per la prima volta nella sala da ballo...»

      Sospiro, chiudo il libro e lo rimetto nella borsa che pende dalla sedia su cui sono seduta, nella sala relax delle infermiere. Nonostante sia forse l'ennesimo libro di questo genere che leggo, non mi stanco mai di amori cortesi, di storie piene di romanticismo e passione che vivo attraverso le parole scritte. Anche perché è l'unico modo in cui riesco a viverle.

      Con le farfalle che ancora mi svolazzano nello stomaco finisco di mangiare il panino che ho preparato questa mattina a casa. Quando ho il turno di guardia non ho tempo per tornare a mangiare, anche se il piccolo monolocale in cui vivo è a venti minuti a piedi dall'ospedale. Di solito non succede mai niente, ma non si può prevedere quando ci sarà un'emergenza che richieda l’aiuto di un'infermiera, quindi è meglio che resto in sala relax e continuo a leggere.

      In quel momento, mentre sto dando un’occhiata a ciò che è avanzato della mia colazione, sento un fragore di voci e di risate che dal corridoio raggiunge la stanza in cui mi trovo. Saranno le mie colleghe che si scambiano gli ultimi pettegolezzi. Non è che non abbia un buon rapporto con loro, ma in genere non mi fanno partecipe delle loro chiacchiere, perché hanno capito che tanto non m’interessano e che di solito passo il periodo di pausa con la testa tra le pagine dei miei libri. Però stamane sembrano un po’ troppo eccitate, e questo stuzzica la mia curiosità.

      "Che succede?" chiedo, anche se la mia voce è così bassa che sono costretta a schiarirmi la gola e ripetere la mia domanda quasi gridando.

      "Ah! Non lo sai? – mi risponde Laura, una donna sulla quarantina con i capelli rosso mogano che si dipinge le labbra con una matita troppo scura per i miei gusti – Si tratta di Sara. La nostra Sara si sposa!"

      Sara fa un sorriso a trentadue denti e mi si avvicina. Mi porge una busta dorata con dentro un invito al suo matrimonio. Lei è un po' più grande di me, probabilmente è sulla trentina, ma è venuta a lavorare in ospedale nello stesso periodo in cui ci sono venuta io. Mi è sempre stata simpatica, anche se non abbiamo mai parlato tanto, e ignoravo che le piacessi al punto da invitarmi al suo matrimonio.

      "Mi farebbe molto piacere se venissi, Vera. - mi dice - Dopotutto, passo così tanto tempo qui che ormai tutti i miei colleghi sono diventati degli amici."

      "Grazie Sara, - rispondo, sinceramente grata - è molto gentile da parte tua."

      "A proposito – aggiunge - puoi portare un compagno. Voglio che sia una festa in grande stile! "

      Abbiamo trascorso il resto della nostra pausa discutendo dei preparativi per l'evento e parlando del futuro marito di Sara, il dottor Sierra, uno dei migliori chirurghi dell'ospedale e forse del paese. È evidente che sono due persone così dedite al lavoro che non hanno molta vita sociale, al di fuori di queste mura, quindi questo evento coinvolgerà praticamente tutto l’ospedale. In quel momento, una delle guardie di sicurezza mette la testa dentro la stanza e si rivolge direttamente a me.

      "Vera, il dottor Navas vuole che gli porti non so quale analisi." mi dice dalla porta.

      La mia pausa è terminata da cinque minuti, quindi lascio le mie compagne, che continuano a parlare dell'imminente e affollatissimo matrimonio di Sara, e mi dirigo verso il laboratorio per ritirare i risultati delle analisi che ha richiesto il ginecologo.

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