Jessica Ek. Giovanni Haas
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Jessica Ek - Giovanni Haas страница 5

Название: Jessica Ek

Автор: Giovanni Haas

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788835406846

isbn:

СКАЧАТЬ tu puoi chiamare ufficio uno sgabuzzino in un magazzino abbandonato.»

      «Almeno io un ufficio ce l’ho.»

      «Anch’io, ci sei dentro.»

      «Ok, ok, lasciamo perdere. Piuttosto, dimmi, chi è la topolina che è appena uscita?»

      Dalla finestra osserva Jessica fare le coccole a Obelix.

      «Nulla che potrà mai avere a che fare con te.»

      Nico continua a guardare la ragazza; lei si alza di scatto e si guarda intorno, fa qualche passo verso la staccionata e si ferma a osservare il bosco come stesse cercando qualcosa. Torna indietro, sale in macchina e lascia la proprietà. Lui si volta verso Matteo.

      «Che ti è successo? Sei malato? Hai un aspetto che fa paura.»

      «E tu hai usato il cognac invece del dopobarba?»

      Matteo muove la mano davanti al naso, come per cambiare aria, e l'altro si annusa con fare indifferente il collo della pesante camicia da boscaiolo lasciata cadere sopra i jeans.

      «Nico, dobbiamo parlare del caso Motta.»

      «Cosa cosa? Vuoi parlare con me di Francesca Motta? Ma non mi avevi detto di starne alla larga, che avrei messo la polizia su false piste, in agitazione il rapitore, se non addirittura in pericolo la vita della ragazza?»

      «E la penso ancora così; tu sei un problema e lo abbiamo già visto in passato con il caso Elia. Se esiste anche una sola possibilità di salvare questa ragazza, non voglio che la bruci.

      Questo è un colpo basso; risveglia il rancore che accompagna i due, da quando i genitori di Elia avevano ingaggiato Nico per ritrovare il ragazzo. Lavoro che lo aveva portato a uno scontro frontale con Matteo, incaricato ufficialmente dalla polizia quale consulente.

      «Allora, se è così che la pensi, credo che non abbiamo nulla da dirci. Ti saluto.»

      «Aspetta, non sono io che ti voglio tra i piedi. Vuoi ascoltarmi?»

      Nico lo osserva. «Vai avanti.»

      «Edo e Silvia vogliono tentarle tutte per ritrovare la figlia; sono disposti a buttare via un po' del loro denaro per provare anche con te.»

      «Ah, ora la situazione è più chiara. Temi che ti rubi il palcoscenico, vero?»

      «Non ti montare la testa. Se accetterai il caso, sarò io a gestire tutte le informazioni: quelle che andranno alla polizia, quelle che saranno da comunicare ai genitori di Francesca e quelle da buttare. E solo la polizia potrà passare notizie alla stampa.»

      «Ridicolo. E come farai a impedirmi di parlare con la polizia o con i genitori di Francesca? Scordatelo. Io non sono il tuo sottoposto» Gli occhi neri di Nico brillano di orgoglio ferito. Si passa una mano tra i capelli, anch’essi scuri, e aggiunge: «perché è sempre così maledettamente difficile avere a che fare con te, eh?»

      «Queste sono le condizioni. Sono tutte in questo accordo tra te e i Motta.» Matteo gli mostra un foglio che ha appena preso dalla sua elegante cartella di pelle e lo appoggia sul tavolo, invitandolo a leggerlo, cosa che però Nico non fa.

      «Se non ti sta bene, rinuncia al caso. Se invece accetti le condizioni e firmi, dovrai rispettare alla lettera quanto c’è scritto o non riceverai un soldo; inoltre, potresti beccarti una denuncia per intralcio alla giustizia se quello che dirai risulterà una tua invenzione. Decidi tu, io non sto certo a pregarti.»

      Nico riprende il giaccone senza indossarlo. «Ci penserò. Buona giornata.» Apre la porta.

      «Ehi, devi decidere adesso, altrimenti questo contratto non sarà più valido.»

      «Allora usalo per qualcosa di utile, vedo che il fuoco si sta spegnendo.»

      Matteo accartoccia il foglio di carta e lo getta nel il caminetto.

      Nico esce, ma prima di chiudere la porta rivolge nuovamente lo sguardo all'interno. «Tu sai come sono andate le cose, è davvero squallido da parte tua tirar fuori la storia di Elia.»

      Capitolo 2

      Jessica suona il campanello. L’appartamento si trova al primo piano di una palazzina fuori città, una zona non certo di lusso, ma apparentemente tranquilla e pulita, dotata di piccoli giardini tra un complesso residenziale e l’altro e di larghe strade ben curate.

      «Buongiorno, come posso aiutarla?»

      La signora Balestra ha un tono di voce pacato e uno sguardo che lascia trasparire una certa diffidenza, anche se gentile. Il suo aspetto è curato: dalla pettinatura con un'accesa tinta ramata, senza segni di ricrescita, al trucco vivace, ma non eccessivo; dimostra circa sessant’anni. Indossa un vestito variopinto e allegro, accompagnato da una bella collana di pietre colorate che si abbinano perfettamente agli orecchini. Sicuramente una donna che non ama passare inosservata; caratteristica che evidentemente Matteo ha assimilato da lei.

      «Mi chiamo Jessica e… devo parlarle. Mi concederebbe qualche minuto del suo tempo?»

      «So chi è lei.» Il tono della donna diventa contrariato come un vento che muti repentinamente direzione. «Matteo mi ha chiamata, la sua visita di questa mattina lo ha sconvolto, sa? Come si è permessa di piombare in questo modo nella sua vita? Per trent'anni ha potuto vivere sereno ritenendo che fossimo noi i suoi veri genitori, e ora arriva lei e gli sbatte in faccia che sua madre lo ha abbandonato quando era ancora in fasce. Dovrei denunciarla per quello che gli ha fatto. Se ne vada.»

      Jessica arretra, avvilita: «La prego di credermi… Credevo che lui lo sapesse, e nostra madre non lo ha abbandonato, è stata costretta a… »

      «Se ne vada, io non ho niente da dirle!»

      La donna spinge la porta, ma Jessica la ferma con una mano.

      «La prego, mi lasci almeno spiegare… è una storia importante ed è giusto che ne siate al corrente!»

      Questo gesto irrita la donna che alza la voce. «Le ho detto di andarsene!»

      «No, non me ne vado! Sono sua sorella, e per trent'anni neppure io ho saputo della sua esistenza.»

      «Già. E per tutto questo tempo siamo stati tutti bene, non ho motivo di parlare con lei.» Chiude la porta con vigore, facendola sussultare.

      «Anche il fratello gemello di Matteo ha il diritto di conoscerci!» grida Jessica allo spioncino. «E senza il suo aiuto, forse non lo troverò mai.»

      La donna riapre la porta quanto basta per mostrare il volto; la bocca aperta, gli occhi spalancati.

      «Gemello? Ma…come? Io non ne ho mai saputo nulla.»

      «Mi faccia entrare, per favore.» Jessica unisce le mani a mo' di preghiera, il viso supplichevole. «Le spiegherò tutto.»

      ***

      «Vieni, ti stavamo aspettando» dice Silvia, stringendo forte la mano di Matteo e facendolo entrare nella grande СКАЧАТЬ