Jessica Ek. Giovanni Haas
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Название: Jessica Ek

Автор: Giovanni Haas

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788835406846

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СКАЧАТЬ si siede di fronte a lei. Il suo sguardo è accomodante ora. «Mi spiace, ma credo che quella che chiami “nostra madre” ti abbia raccontato un sacco di frottole o, perlomeno, abbia letto male il suo pendolino e si sia sbagliata nel ritenere me uno dei suoi gemelli.»

      «Matteo, so che è difficile da accettare, ma ti assicuro che non può essersi sbagliata. Come ti ho detto, è brava in quello che fa. La migliore.»

      «Senti, io non ho idea quali siano le vostre capacità, ma so per certo…»

      Lei allunga le braccia sul tavolo e prende le sue mani.

      «Lo sento, ne sono certa. L'ho capito subito, da come è stato facile connettermi con i tuoi pensieri.»

      Nello stesso istante, con una forza inaspettata, quasi violenta, Jessica viene invasa da una sensazione di angoscia e paura. Matteo sta fissando un punto indefinito ed è immobile, pare in stato di trance.

      «Matteo? Mi stai ascoltando?»

      Lui si riprende, rimette a fuoco la stanza e sfila le mani dalle sue.

      «Senti, Jessica, ora devi proprio andartene. Sto aspettando una persona e non ho davvero tempo da dedicare a questa storia.»

      «Ma cosa è successo?»

      «Adesso non ho tempo. Per favore.» Matteo si alza e va verso la porta. «Torna da dove sei venuta, dimentica me e tutta questa questa strana storia che ti porti dietro. Non ha senso.»

      Jessica sente una fitta di dolore percorrerle la mente. Il cuore le batte forte nel petto mentre asseconda la richiesta di Matteo e si alza. «Allora tornerò quando avrai un po' più di tempo e potremo…» non vuole arrendersi.

      «No» fa lui, perentorio «lo dico per il tuo bene. Devi uscire da questa casa e non tornarci più.»

      Jessica resta in silenzio a fissarlo.

      «Ok, me ne vado, ma solo se mi dici cosa è successo. Ho letto delle tue capacità, so che vedi il futuro.»

      «Cos’altro sai, sentiamo.»

      «Che da queste parti sei piuttosto famoso, hai aiutato la polizia a risolvere un paio di importanti casi di ragazzi scomparsi. Hai una rubrica su una rivista settimanale e sei spesso ospite di talk show televisivi e radiofonici. Non è un caso, lo capisci?»

      Matteo riflette un momento. «Va bene, ma poi te ne devi andare, chiaro?» Torna al tavolo, ma senza sedersi. Il suo tono non lascia spazio a repliche. Jessica annuisce.

      «Ebbene, come sai ho la capacità di vedere avvenimenti non ancora accaduti. Quando mi hai preso le mani, ho visto chiaramente qualcuno che moriva; l'immagine è stata molto forte ed è sicuramente legata alla tua presenza qui. Quindi, anche se è probabile che io mi sia sbagliato, è meglio non correre rischi. Ora, per favore…» Matteo si dirige nuovamente alla porta.

      «Chi hai visto morire?»

      «Non lo so, non la conosco.»

      «Allora era una donna. E come moriva?»

      Eri tu, dannazione!

      «Ora basta, vattene per favore!»

      Il pensiero di Matteo è stato così forte da confondersi con le sue parole. Jessica sente chiaramente la sensazione di orrore che il giovane ha provato Ora è davvero spaventata.

      «Va bene, vado. Ti chiamerò nei prossimi giorni, abbiamo entrambi bisogno di riflettere.»

      «Ok, ok. Ma ora, per favore, lasciami solo.»

      «Ti lascio il mio biglietto, chiamami appena ti sentirai pronto.»

      Jessica gli lascia un biglietto con il numero corretto a penna e va alla porta, mette la mano sulla maniglia e si rigira verso Matteo.

      «Hai mai avuto la visione di questo nostro incontro?»

      «No.»

      Lei vorrebbe aggiungere qualcosa, tipo "è stato un piacere" o "ci vediamo presto", ma non trova nulla di adatto.

      «Ciao, Matteo.»

      Lui accenna una risposta al suo saluto con un gesto del capo, ma non dice nulla.

      Nell'uscire sotto il porticato, Jessica s’imbatte in un uomo sulla quarantina, con barba non curata, capelli troppo cresciuti e in disordine e un generale aspetto trasandato. Emana un puzzo di fumo misto a whisky o a qualche altro superalcolico, ma non pare ubriaco; probabilmente, è il suo vecchio cappotto alla tenente Colombo che si porta appresso i ricordi della notte precedente. È molto più alto di lei, e pur stando un gradino più in basso la potrebbe guardare dritta negli occhi, ma in realtà la sta esaminando dalla testa ai piedi.

      Ma che bella topolina. «Buongiorno, signorina, si è persa?»

      «Buongiorno. Cosa glielo fa credere?»

      «Solo il fatto che non avevo mai visto una ragazza così graziosa da queste parti.»

      «Forse non è mai stato qui nel momento giusto.»

      E bravo, Matteo. I pensieri dell’uomo sono nettissimi.

      Lui la saluta di nuovo ed entra senza bussare. Jessica gli risponde con un sorriso: essere definita “graziosa” l'ha divertita almeno quanto essere considerata una topolina. Incuriosita, si ferma a origliare, ma riesce unicamente a percepire alcuni pensieri: il nuovo arrivato è contento di essere lì, ma le cose cambiano dopo il primo scambio verbale che lei non può sentire, e i sentimenti dei due sono unicamente di contrasto; adesso entrambi paiono seccati di trovarsi insieme nella stessa stanza.

      Quando non le arriva più nulla, scende i gradini del portico. Di fianco alla sua auto c'è una vecchia Mazda verde che, a giudicare dalla stato della carrozzeria, non pare passarsela bene; c'è anche Obelix sdraiato al sole che l'aspetta per ricevere una grattatina sulla pancia, e Jessica nonostante tutto sorride. Mentre si avvicina al cane dà un'occhiata nell'auto verde e, sui sedili posteriori, vede una scatola di cartone piena di libri, saranno almeno una ventina.

      Incuriosita, prova a leggere qualche titolo; ci riesce solo con uno di quelli appoggiati più in alto che mostra la copertina. Und dann gabs keines mehr.

      «Ma guarda, abbiamo gli stessi gusti in fatto di gialli.» dice piano, poi si accovaccia per accarezzare Obelix che uggiola di contentezza. E mentre è china sull’animale sente ancora quella sensazione strisciante di quando è arrivata: qualcuno la sta osservando dal bosco.

      Si alza e osserva il paesaggio, poi, seguendo un istinto che conosce bene, chiude gli occhi. Un manto gelido l'avvolge, vede una ragazza intenta a proteggersi dal freddo con una coperta grigia, prova un brivido intenso di paura e solitudine e poi più nulla.

      ***

      Nico appoggia la giacca sulla poltrona in pelle e osserva Matteo seduto al tavolo che si massaggia le tempie; è sorpreso di non vederlo come sempre in perfetta forma.

      «E tu che ci fai qui?» gli chiede Matteo, che sembra accorgersi di lui solo in quel momento.

      «Guarda che sei tu СКАЧАТЬ