Omicidi Alieni. Stephen Goldin
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Название: Omicidi Alieni

Автор: Stephen Goldin

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Научная фантастика

Серия:

isbn: 9788885356719

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СКАЧАТЬ Università della California a Los Angeles. Fratelli/sorelle: nessuno. Prole: nessuno. Occupazione: agente letterario. Banca: Takashiro World Savings. Reddito: ...”

      Fece una pausa. “Questo viene tenuto riservato, presumo.”

      “Oh sì. Abbiamo leggi molto severe contro rivelazioni non autorizzate.”

      Diede le informazioni richieste, sia sulle sue finanze personali che professionali. Ma si tirò indietro quando andò avanti a leggere nel questionario. “Non posso accettare questo. Guardi questa lista. Il soggetto ha condanne penali? Che livello scolastico aveva? Che titoli detiene? Che premi ha vinto? Chi sono i membri della mia famiglia per due generazioni precedenti e future fino al terzo cugino, e nessuno di loro è un pregiudicato, chi sono i miei soci in affari e i clienti, quali sono i loro ceti sociali, e va avanti così per un po’. Mi chiedete tutto, tranne se il mio cliente molesta i suoi animali. Controllate l’elenco del Chi è chi di mio padre se volete sapere della mia famiglia, ma non vi darò nessuna informazione sui miei clienti.”

      “Devo calcolare esattamente il suo ceto sociale così saprò che misura di corpo dovrebbe avere. Deve essere fatto solamente una volta. Dopo di questo, tutti i suoi dati saranno per sempre su file.”

      “Senza troppo badare all'etichetta… Non me ne frega …. guardi, mi dia un corpo di una misura qualsiasi misura. Oppure rifiuti e andrò da uno dei suoi concorrenti.”

      “Probabilmente riesco a collegare i suoi dati con altre informazioni pubbliche sufficienti per sapere quello che mi serve,” disse l’impiegato al noleggio. Guardò in modo vacuo lo schermo del computer per alcuni secondi, poi continuò, “Credo sia possibile. Ho materiale a sufficienza per analizzare l’equivalente della sua altezza. Aspetti un attimo, mentre la abbino ad un corpo adeguato.”

      Rabinowitz rimase in attesa per un tempo molto più lungo di un attimo. Poi l’impiegato riprese: “È tutto pronto. Si prepari per l’abbinamento.”

      Nonostante l’avesse fatto spesso – e l’aveva fatto molto più spesso della maggior parte della gente sulla Terra – fondersi con un corpo alieno era sempre disorientante. Gli abitanti di ogni pianeta costruivano i corpi meccanici a noleggio in modo molto simile ai loro stessi corpi, il che li rendeva scomodi per chiunque avesse forme diverse. Alcune razze avevano più di due braccia ed un umano poteva solo lasciarle pendere mollemente; altri ne avevano meno ed un umano si sentiva handicappato. Alcuni vedevano in lunghezze d’onda incomprensibili agli abitanti della Terra, mentre altri udivano in frequenze che gli umani non riuscivano a percepire.

      I peggiori di tutti, comunque, erano quelli quasi umanoidi, come i Jenitharp. Questi avevano due braccia e due gambe, ma le braccia partivano dalla cintura, nel mezzo del corpo, con un sistema strano di raccordo che non poteva assolutamente essere definito spalle. Le mani telecomando erano troppo lontane dalla testa. Si sentiva come all’interno di uno specchio deformante.

      Rabinowitz si ritrovò in piedi di fianco all’impiegato guardandolo dall’alto in basso. “Ho avvisato la polizia” le disse “Arriveranno fra poco per scortarla. Hanno chiesto di aspettarli qui”

      “Perfetto. Preferisco stare un pochino da sola con un nuovo corpo per potere imparare come farlo funzionare.”

      “Se lo desidera, adesso che abbiamo la sua altezza in archivio, possiamo noleggiarle un corpo permanente a fronte di un piccolo supplemento. Un corpo che sarebbe riservato sempre a lei e lei potrebbe visitare Jenithar tutte le volte che desidera, senza avere di nuovo questi inconvenienti.”

      “Grazie. Lo terrò presente in caso sia obbligata di nuovo a fare ancora affari qui.”

      L’impiegato se ne andò, lasciandola sola. La stanza era piena di rastrelliere con corpi in affitto di tutti i tipi e dimensioni – molte misure più basse della sua, alcune considerevolmente più alte. Si sentiva il corpo pesante. Molte razze costruivano i corpi per i loro visitatori in plastica o altri materiali leggeri. Alcuni li ricavavano da tessuti vivi. I Jenitharp facevano i loro in metallo, che diventavano scomodi e sferraglianti. Questo corpo era coperto di un falso marabù marrone-verdastro. Vista la sua misura e il colore, sembrava essere di una categoria decente.

      Rabinowitz avanzò a tentoni in un’area sgombra vicino al centro della stanza e iniziò a muoversi. I movimenti delle gambe non erano così male se faceva dei passettini, come se indossasse un kimono strettissimo. Le braccia lunghe e sottili sembravano inutili e pendevano; davano l’impressione di ondeggiare come tubi di gomma, e praticamente doveva slogarsi le spalle per poterle muovere. Erano più tentacoli che braccia, nessuna vera giuntura fra loro. “Devi essere una danzatrice Balinese per muovere in modo adeguato queste cose” borbottò.

      Dopo una quindicina di minuti, era abbastanza a proprio agio per non sentirsi troppo imbarazzata. Per fortuna, nessuno si aspettava che un alieno in un corpo a noleggio fosse aggraziato. Ogni razza aveva i propri scherzi sulla goffaggine dei visitatori alieni.

      Un paio di nuovi arrivati entrarono nella stanza, uno in qualche modo più alto e più pallido dell’altro. Non si riusciva immediatamente a definire di che sesso fossero. “Signorina Rabinowitz?” disse quello più alto, che era comunque più basso di lei. “Mi permetta di presentarmi. Sono Feffeti rab Dellor, poliziotto di terzo livello. Le sono grato per avere dato il suo accordo ad assisterci nelle nostre investigazioni. Se mi accompagna, visiteremo il luogo dell’omicidio.” Non si curò di presentarle il suo compagno più basso.

      “Lasci stare, MacDuff,” rispose Rabinowitz.

      Il poliziotto fece una pausa. “Mi scusi. Questo non si è tradotto bene.”

      “Non importa. Era un’allusione letteraria. Non le darei via gratis, comunque.”

      Il poliziotto Dellor e il suo compagno condussero Rabinowitz attraverso un atrio affollato, fino ad un ascensore dove si infilarono in una grande auto con molta altra gente. Scesero di sedici piani prima che Dellor indicasse che avevano raggiunto il loro piano. Uscirono e attraversarono ancora altra folla fino alla fermata di un mezzo pubblico. La folla si apriva mentre camminavano; forse Dellor aveva qualche distintivo della polizia che Rabinowitz non poteva riconoscere, o forse la gente era semplicemente rispettosa della loro altezza, che era superiore di quella di chiunque altro intorno a lei.

      Sembrava che anche la polizia prendesse i mezzi pubblici qui. Fecero un cenno al primo taxi in fila, saltando davanti a tutti quelli in attesa. Dellor diede all’autista, che era piccolissimo, un codice convenzionale della polizia ed una destinazione, e il taxi partì a tutta velocità,

      L’unica esperienza precedente di Rabinowitz su Jenithar era nello spazio virtuale di Levexitor così i suoi primi sguardi dal vivo l’affascinarono. Il cielo era coperto e anche se il suo corpo artificiale non poteva capire bene i livelli normali di temperatura o di umidità, il clima sembrava caldo umido. Il cielo era brillante, nonostante le nuvole; Rabinowitz aveva letto che il cielo di Jenithar era di classe F, leggermente più brillante di quello della Terra. I filtri del suo corpo noleggiato abbassavano la luce a dei livelli accettabili, ma facevano strane cose alla sua percezione della profondità e facevano sembrare i colori slavati e innaturali.

      Questa zona particolare era una città stipata di grattacieli … a sufficienza da fare sentire a proprio agio qualsiasi abitante di Manhattan, ma lo stesso Newyorkese avrebbe vagato a bocca spalancata nel vedere come tutto era pulito. Legioni di operai comunali erano impiegati solamente per tenere gli edifici e le strade tirati a lucido e liberi da qualsiasi tipo di immondizia. Rabinowitz avrebbe potuto pensare che questo fosse originato da un qualche tipo di senso civico, se quanto aveva letto prima non le avesse spiegato che faceva tutto parte di un programma di impiego a tempo pieno.

      C’era СКАЧАТЬ