Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 5. Edward Gibbon
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Pudet dicere Sacerdotes Idolorum, mimi, et aurigae, et scorta haereditates capiunt: solis Clericis ac Monacis hac lege prohibetur. Et non prohibetur a persecutoribus, sed a Principibus Christianis. Nec de lege quaeror, sed doleo, cur meruerimus hanc legem. Girolamo (Tom. I. p. 13) prudentemente indica la segreta politica di Damaso, suo protettore.

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Tre parole di Girolamo, Sanctae memoriae Damasus (Tom. II. p. 109.), lavano tutte le sue macchie; ed abbagliano i devoti occhj del Tillemont: Mem. Eccles. T. VIII p. 386. 424.

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La Basilica di Sicinino o di Liberio è probabilmente la Chiesa di S. Maria Maggiore sul colle Esquilino. Baronio an. 367. num. 3. e Donat. Rom. Antiq. et nov. lib. IV. c. 3. p. 462.

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Girolamo stesso è costretto a confessare crudelissimae interfectiones diversi sexus perpatratae. Cron. p. 186. Ma per strana combinazione ci è restato un libello, o domanda originale di due Preti del partito contrario. Essi affermano, che furon bruciate le porte della Basilica, e scoperchiatone il tetto; che Damaso marciò alla testa del suo Clero, di scavatori di sepolcri, di cocchieri e di gladiatori stipendiati; che non fu ucciso veruno del suo partito, ma che vi furon trovati centosessanta corpi morti. Tal libello fu pubblicato dal P. Sirmondo nel primo Tomo delle sue opere.

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I nemici di Damaso lo chiamavano Auriscalpius Matronarum, sollecitatore degli orecchj delle matrone.

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Gregorio Nazianzeno (Orat. XXXII. p. 526.) descrive la vanità ed il lusso dei Prelati che presedevano alle città Imperiali; gli aurei loro cocchi, i focosi destrieri, ed il numeroso seguito ec. La turba dava luogo come ad una bestia selvaggia.

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Ammiano XXVII. 3. Perpetuo Numini verisque ejus cultoribus. Che incomparabil condiscendenza d'un Politeista!

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Ammiano, che fa una bella narrazione della sua Prefettura (XXVII. 9.), lo chiama praeclarae indolis gravitatisque Senator (XXII. 7. e Vales. ib.). Una curiosa Inscrizione (ap. Gruter. MCII, n. 2.) contiene in due colonne gli onori civili e religiosi di esso. In una vien dichiarato Pontefice del Sole e di Vesta, Augure, Quindecemviro, Jerofante ec. ec. Nell'altra 1. Questore candidato, più probabilmente titolare, 2. Pretore, 3. Correttore della Toscana e dell'Umbria, 4. Consolare della Lusitania, 5. Proconsole dell'Acaja, 6. Prefetto di Roma, 7. Prefetto del Pretorio d'Italia, 8. dell'Illirico, 9. Console eletto; ma egli morì prima che cominciasse l'anno 385. Vedi Tillemont Hist. des Emper. Tom. V. p. 241, 736.

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Facite me Romanae urbis Episcopum, et ero protinus Christianus: Girolam. Tom. II. p. 165. Egli è più che probabile, che Damaso non avrebbe comprato a tal prezzo la conversione di esso.

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Ammiano XXVI. 5. Valesio aggiunge una lunga e stimabile nota sopra il Maestro degli Uffizj.

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Ammiano XXVII. 1. Zosimo l. IV. p. 208. Vien soppressa la vergogna dei Batavi da un soldato contemporaneo per un riguardo all'onor militare, che non poteva interessare un Retore Greco del seguente secolo.

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Vedi Danville Not. dell'ant. Gallia p. 587. Il nome della Mosella, che non è specificato da Ammiano, viene indicato chiaramente da Mascov Istor. degli ant. Germani VII. 2.

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Son descritte queste battaglie da Ammiano (XXVII. 2) e da Zosimo (l. IV. p. 209.) il quale suppone che Valentiniano vi si trovasse presente.

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Studio sollicitante nostrorum occubuit: Ammiano XXVII. 10.

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Questa spedizione vien riferita da Ammiano (XXVII. 10) e celebrata da Ausonio (Mosell. 421.) il quale stoltamente suppone, che i Romani ignorassero le sorgenti del Danubio.

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Immanis enim natio jam inde ab incunabulis primis varietate casuum imminuta, ita saepius adolescit, ut fuisse longis soeculis aestimetur intacta: Ammiano XXVII. 5. Il Conte di Buat (Histor. des Peuples de l'Europ. Tom. VII. p. 370.) attribuisce la fecondità degli Alemanni alla facilità con cui adottavano gli stranieri.

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Ammiano XXVIII. 2. Zosimo l. IV. p. 214. Vittore il Giovane fa menzione del genio meccanico di Valentiniano: nova arma meditari; fingere terra seu limo simulacra.

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Bellicosos et pubis immensae viribus affluentes, et ideo metuendos finitimis universis. Ammiano XXVIII. 5.

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Io son sempre inclinato a sospettare, che gl'Istorici e i viaggiatori facilmente riducano a leggi generali alcuni fatti straordinarj. Ammiano attribuisce un costume simile all'Egitto; ed i Chinesi l'hanno attribuito al Tapsin o all'Impero Romano (De Guignes Histor. des Huns Tom. II. p. I. p. 79.)

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Salinarum finiumque causa Alemannis saepe jurgabant: Ammiano XXVIII. 5. Può esser che si disputassero il possesso della Sala, fiume che produceva del sale, e che era stato l'oggetto di antiche pugne. Tacit. Annal. XIII. 57. e Lipsio ib.

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Jam inde temporibus priscis sobolem se esse Romanam Burgundii sciunt; e tale incerta tradizione appoco appoco prese un aspetto regolare: Oros. l. VII. c. 32. Essa è distrutta dalla decisiva testimonianza di Plinio, che fece l'istoria di Druso, e militò in Germania (Plin. Sec. Epist. III. 5.) dentro i sessant'anni dalla morte di quell'eroe: Germanorum generae quinque Vindili, quorum pars Burgundiones ec. Hist. nat. IV. 28.

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Le guerre e le negoziazioni relative a' Borgognoni ed agli Alemanni son distintamente riferite da Ammiano Marcellino (XXVII. 5. XXIX. 4. XXX. 1.) Orosio (l. VII. c. 33) e le Croniche di Girolamo e di Cassiodoro determinano alcune date, ed aggiungono varie circostanze.

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Επι τον αυχενα της Κιμβρικη χερσονεσου Σαξονες nel più stretto del Chersoneso Cimbrico i Sassoni. All'estremità Settentrionale della penisola (ch'è il promontorio Cimbrico di Plinio IV. 27) Tolomeo pone il restante dei Cimbri, e riempie l'intervallo fra i Sassoni ed i Cimbri con sei oscure tribù, che erano unite insieme fino dal sesto secolo sotto la nazional denominazione di Dani. Vedi Cluver. German. Antiq. l. III. c. 21. 22. 23.

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Danville (Etablissem. des etats de l'Europe p. 19. 26) ha determinato gli estesi limiti della Sassonia al tempo di Carlo Magno.

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La flotta di Druso invano tentò di passare o anche d'avvicinarsi al Sund (chiamato per una facile somiglianza le colonne d'Ercole) e non fu mai più intrapresa tale spedizione navale: Tacit. de morib. Germ. c. 34. La cognizione che i Romani acquistarono delle forze marittime del Baltico (c. 44. 45) l'ottennero col mezzo dei viaggi che facevano per terra in cerca dell'ambra.

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Quin et Aremoricus piratam Saxona tractus…Sperabat; cui pelle salum sulcare BritannumLudus; et assuto glaucum mare findere lembo.Sidon. in Panegyr. Avit. 369.

Il genio di Cesare imitò in una particolare occasione quei rozzi ma leggieri vascelli, che s'usavano ancora dagli abitanti della Britannia (Comment. de Bello Civ. I. 51) e Guichardt (Nouv. Memoir. milit. Tom. II. p. 41. 42). Le navi Britanniche farebbero al presente stupire il genio di Cesare.

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Posson trovarsi le migliori notizie originali, rispetto ai pirati Sassoni, appresso Sidonio Apollinare (l. VIII. Epist. VI. p. 223, edit. Sirmond.), ed il miglior Commentario СКАЧАТЬ