Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3. Bertini Giuseppe
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Название: Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3

Автор: Bertini Giuseppe

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/40819

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СКАЧАТЬ nel 1772. Abbiamo di lui molti scritti sulla musica in lingua olandese: I. Introduzione alla conoscenza della musica; II. Grammatica della musica, Amsterdam 1754 2 vol. in 8vo; III. Giornale de' viaggi di musica del d. Burney tradotto dall'inglese. Quest'opera è molto pregevole per le note e le addizioni di Lustig. Egli ha tradotto ancora molte opere dal tedesco in sua lingua, come l'Istruzione di Quanz per il flauto traverso, 1756, Prove dell'organo di Werkmeister, Musico-theologia di Schmidt, Elementi di violino di Woditzka, Nuova istruzione per l'uso del flauto di Mahaut, Lezioni di cembalo di Marpurg. IV. Una collezione molto interessante di notizie intorno a 145 musici di Lustig si trova inserita nel 2º vol. delle lettere critiche di Marpurg, dove vi ha eziandio la sua biografia, scritta da lui medesimo.

      Luzaschi (Luzasco), uno de' celebri maestri di musica del sec. 16º che han diritto alla nostra venerazione, per avere intrapreso dopo tanti secoli di barbarie di ridurre a miglior forma quest'arte e scienza. Luzaschi era di Ferrara, e vi ha di lui per la musica pratica Quattro Libri di madrigali a 5 voci, quivi impressi nel 1584. Egli in oltre fu uno degli autori di quel tempo, che tentarono di stabilire l'antico genere enarmonico. Scorrendo io gl'autori del 1500, dice l'ab. Requeno, ne ho trovato uno della corte di Ferrara, il quale volle correggere ed imitare allo stesso tempo il Vicentini, fabricando un gravicembalo co' tre generi d'antica armonia, con cui lo storico dice, ch'esso accompagnò i cantanti di certe composizioni, fatte a bella posta per questo stromento. (Saggi tom. 2, p. 123)

      M

      Mably (ab. Gabriele Bonnot de), maggior fratello del cel. abate de Condillac, parente del Cardinale de Tencin, è morto in Parigi nel 1785, egli non era che suddiacono. Vi ha una superba edizione delle di lui opere in 15 vol. in 8vo pubblicata in Parigi dall'ab. Brizard nel 1794, tra queste si trova di Mably rapporto alla musica, Lettres a Mad. la marquise de P. sur l'Opera, la cui prima edizione è del 1741, in 12º.

      Mace (Thomas), distinto in Londra fra gli amatori di musica fece quivi imprimere Music's monument ec. cioè Monitore delle migliori opere pratiche di musica che siano sinora comparse in fol. 1676. Nella storia di Hawkins vi ha il di lui ritratto.

      Machault (Gugl. de), nato circa 1284, viveva sino al 1369, poeta francese, cameriere del re Filippo il Bello. In un manoscritto delle sue poesie trovansi le note della musica, che erano allora in uso, e di cui fa menzione il Rousseau (art. valeur des notes): vi si trova in oltre una Messa in musica notata a quattro parti, che si crede essersi cantata nel 1364, nella consecrazione di Carlo V, re di Francia. M. Perne ha messo in partitura ed in note moderne questa messa, ch'è molto curiosa ed un monumento atto a far conoscere lo stato dell'arte in quell'epoca.

      Macrobio (Ambros. Aurelio), di genere consolare, fiorì a' tempi di Onorio e Teodosio II, nel quinto secolo dell'era cristiana. Egli ha scritto molte cose sulla musica ne' suoi Saturnali e nel Sonno di Scipione. “La musica in questo tempo era tutta diatonica e cromatica; ed il genere enarmonico de' Greci più rinomati fu stimato da Macrobio più che difficile. Chiamò egli il cromatico infame, proprio solamente delle persone, che allettavano al vizio con la delicatezza del canto: lodò solo il diatonico puro estremamente, come particolare dell'armonia de' cieli e dell'universo.” Da questo saggio ben può conoscersi qual guazzabuglio d'idee sulla musica contener doveva la testa di Macrobio. Egli giunge sino a negare il canto stromentale significativo, tanto in uso presso agli antichi musici della Grecia. Il dire le sottili minutezze de' tuoni, de' semituoni, (egli scrive commentando il sogno di Scipione) e quello, che ne' suoni per lettera, per sillaba, e per intiera parola si prende, è da vano ostentatore, e non già da precettore. (V. Requeno tom. 1, cap. 11)

      Madin (Arrigo), nativo d'Irlanda era di Verdun: fu maestro di cappella del re in Parigi dopo Lalande, e morì a Versailles nel 1748. L'abbate Madin oltre a più mottetti assai stimati in Francia scritti da lui per la cappella reale, è autore di un Trattato di contrappunto impresso a Parigi nel 1742, che ebbe colà qualche stima, benchè sia questa un'opera men che mediocre, e meritamente oggidì posta in dimenticanza.

      Maelzel, primo meccanico dell'imperatore d'Austria, si rese a Parigi nel 1806, per far conoscere al pubblico il Pan-harmonicon, di cui è l'inventore, capo d'opera di meccanica, che offre un concerto di stromenti da fiato, e 'l di cui scopo è di produrre l'effetto di una grand'orchestra. L'artista ha saputo combinare con quest'istromenti i timballi, una gran cassa, un'altra più piccola per la musica turca, i cembali, il triangolo ed alcuni altri nuovi strumenti inventati dall'autore, per surrogarli in qualche maniera a que' di corda. Il Pan-harmonicon eseguisce un numero considerevole di pezzi di musica del genere il più sublime, tra' quali si distinguono l'eco di Cherubini, e varj pezzi di Steibelt, di Mozart, d'Haydn ec. Ciò che sorprende soprattutto nell'esecuzione di tai pezzi, egli è che tutti i chiaro-scuri di forte, di piano, e d'espressione sono marcati con tanto di precisione che di gusto. V. Quatre Saisons du Parnasse 1807 p. 250.

      Maelzel (Leonardo), fratello del precedente, abile professore di musica e compositore, dopo sei anni di fatica ha inventato ancora a Vienna un nuovo strumento di musica di una gran perfezione. Seguendo il consiglio di alcuni intendenti, gli ha dato provisoriamente il nome di Armonia di Orfeo a motivo dell'effetto straordinario che produce sugli uditori. Esso ha la forma di una cassa, che posata orizontalmente presenta cinque piedi quadrati di superficie, e tre piedi di profondità. I tasti abbracciano lo spazio di cinque ottave; basta toccarli lievemente per trarre senza verun rumore de' suoni, come di fiato che si prolunga per tutto il tempo, che il dito non abbandona il tasto, e che ad arbitrio possono rinforzarsi, o addolcirsi, esso imita perfettamente la voce umana, ed i suoi suoni non sono meno melodici, che quelli dell'armonica, senza essere così penetranti. I maestri Salieri, Giuseppe Weigl, Gyrowetz, Preindel, Hymmel, e Förster fanno i più grandi elogj di questa singolare invenzione. (V. Registro polit. della Sicilia n. CXXXI, Londra 27 Dicembre 1814 e Journal des decouvert.)

      Maggiore (Ciccio o Francesco), napoletano, compositore di brio e di gusto ha scritto delle opere in musica in varie città dell'Europa ch'egli ha percorso. Morì in Olanda circa il 1780; riusciva egregiamente nel render in musica le grida di differenti animali, genere basso e spregevole. I raggiri della cantatrice, 1745, e gli scherzi d'amore, 1762, sono le migliori delle sue opere.

      Magir (Giov.), uno de' letterati distinti e de' migliori musici del suo tempo a Brunswick. Nel 1596 egli diè la prima edizione della sua opera a Francfort intitolata, Artis musicæ methodice legibus logicis informatæ libri duo ad totum musices artificium et rationem componendi valde accomodati. Avendola quindi interamente rifusa, la pubblicò nuovamente a Brunswick nel 1611. Egli morì d'apoplesia nel 1631. V. Walther.

      Magliard (Pietro), canonico della cattedrale di Tournai, sul principio del sec. 17º pubblicò quivi una dottissima opera in francese, secondo ciò che ne dice il Doni (sopra i tuoni p. 127 242) nella quale stabilisce che i dodici modi, usati oggidì, si differiscono dai tuoni ecclesiastici.

      Magrizy (Taguv Ed-Dyne Ahmed al), uno de' più grand'uomini, che come Abulfeda, vantar possa la letteratura Araba. Nacque al Cairo circa 1358 dell'era cristiana, dell'Egira 760. Grande pel suo merito di Scrittore; grande principalmente per le qualità del suo cuore, non che del suo spirito, ricolmo di onori occupò sino alla morte i posti più luminosi, e studiò e scrisse eziandio sino alla morte per ricrear l'animo suo della noja delle grandezze medesime, di cui come vero filosofo ne sentiva il voto. Le sue opere sono innumerabili, e sopra un'infinità di materie, ch'egli tratta con estrema esattezza, con lunghi dettagli, e con eleganza di stile, avvengnachè le ore impiegate da lui allo studio non fossero stati se non de' momenti, che egli rubava alle giornaliere occupazioni de' suoi impieghi. Vi ha tra queste un Trattato di Musica, di cui non possiamo dare alcun saggio, per non conoscerne altro che il titolo. Questo grand'uomo finì di vivere nella sua patria l'anno dell'Egira 845, dell'era comune 1441. (Desland Dict. univ. tom. 19)

      Maier (Gius. Bernardo), maestro di СКАЧАТЬ