Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3. Bertini Giuseppe
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Название: Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 3

Автор: Bertini Giuseppe

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/40819

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СКАЧАТЬ al duca di Wittemberga, che trovavasi allora colà, Lucchesi scrisse una Cantata per il teatro di S. Benedetto, che fu sommamente applaudita. Scrisse ancora quivi più opere buffe, ma nel 1771 essendosi portato a Bonn, con una compagnia di attori, entrò tosto al servizio dell'elettore di Colonia coll'onorario di mille fiorini, e dopo avere scritto molta musica pel teatro e per la chiesa, morì a Bonn nel 1810. Per il Conservatorio degli Incurabili di Venezia vi ha di lui un vespro a due cori, un oratorio, e un Te Deum; una messa per la collegiale di S. Lorenzo, una di Requiem per l'esequie del duca di Mont'allegro ambasciadore di Spagna in Venezia, e più messe e mottetti per la cappella di Bonn, oltre più sinfonie, concerti e sonate per cembalo.

      Luciano di Samosata nella Siria, di povera famiglia, fu destinato dal padre ad apprendere da un suo zio l'arte della scultura, ma alcuni cattivi trattamenti ricevuti da costui gliela fecero abbandonare, e diessi interamente allo studio delle scienze. Egli fu uno de' genj più brillanti dell'antichità, e tutte le sue opere ridondano delle grazie di un vero bello spirito, tranne la sua irreligiosità e la mordacità delle sue satire. Dopo aver vissuto lungamente in Atene, e nell'Egitto, dicesi di esser morto in età di 90 anni. Nelle sue opere, che sono in gran numero, trovansi molti passaggi sulla musica, e specialmente in quella sulla danza (De saltatione), e ne' suoi Dialoghi degli Dei ec. M. Fayolle nel suo articolo mette ridicolosamente nel numero de' libri musicali di Luciano quello che è intitolato Harmonides, ingannato dal nome, quasichè dinotar volesse che tratti d'armonia: ma questo libro non è, che una Lettera dedicatoria di tutte le di lui opere ad un amico, a cui dà il titolo d'Harmonide per allusione ad un altro dello stesso nome discepolo del musico Timoteo. Tale è l'inavvertenza di questo autore, e la poca esattezza del suo Dizionario. Perchè non si creda che io ne lo accusi a torto, ecco le sue parole: De divers écrits de Lucien, nous ne citons ici que ceux qui ont rapport à la musique, tels que ses Harmonides etc. Luciano fiorì nel secondo secolo dell'era cristiana (V. Burdelot in vitâ Luciani ap. Fabric.).

      Ludwig (Giov. Adamo), membro della Società economica del Palatinato, morto nel 1782 nell'immatura età di 52 anni, ha lasciato molti scritti sulla costruzione degli organi; eccone i titoli tradotti dal tedesco: 1. Saggio sulle qualità necessarie a un costruttore d'organi, 1759 in 4º; 2. Lettera a M. Hoffmann primo organista a Breslavia, 1759; 3. Difesa di M. Sorge contro M. Marpurg; 4. Idee su i grand'organi; 5. Ai detrattori degli organi, Erlange 1764, in 4º.

      Lulli (Giov. Batt.), nacque in Firenze nel 1633, ma trasportato in età di 14 anni a Parigi, divenne mercè il suo grandissimo ingegno, onde avealo fornito la natura, l'eroe riformatore della musica francese. La prima sua abilità, che lo rese celebre in Francia, fu quella di sonare il violino; prima di lui ne' concerti di strumenti solo uno di questi cantava, gli altri non facevano se non un semplice accompagnamento a quello: Lulli mise in movimento tutte le parti, e creò il vero concerto. Nell'infanzia della musica strumentale a lui deesi l'invenzione opportunissima all'oggetto di aprire con pompa uno spettacolo teatrale, cioè, la sinfonia, detta perciò ouverture da' francesi; invenzione, dice il Carpani, “che restò per gran tempo così priva d'imitatori, che in Italia stessa pochissime furono le sinfonie composte per tal uso: una di Lulli fu sonata contemporaneamente in diversi teatri d'Italia in capo a molte opere di varii de' più rinomati maestri senza ch'alcuno d'essi si desse la briga di stenderne di nuove: il fatto è che l'ouverture francese regnò lungamente su i nostri teatri, quantunque vi si udissero con maraviglia infinita le divine opere dei Vinci, dei Pergolesi, dei Leo ed altri simili.” (Letter. 1). Coll'abilità di sonare il violino Lulli si acquistò la benevolenza di Luigi il grande, che lo fece direttore dell'orchestra della sua corte, e poi divenne capo, e compositore dell'opera francese, incominciatasi ad eseguire a' giorni suoi. Egli trasse la musica francese dalla scipitezza in cui aveva sino allora languito: egli fu un uomo di genio che ha spianato il cammino a tutti coloro che gli sono venuti dopo, e 'l di cui nome risuonerà ne' posteri, quali sian per essere le rivoluzioni della musica. Ma l'entusiasmo dei francesi per la musica di Lulli, che durò oltre a un secolo, è stata la cagione di ritardare presso quella vivace nazione i progressi di quest'arte. Che Lulli sia stato l'eroe della musica francese, dice il dotto Eximeno, non si può certamente dubitare; ma che la musica francese non abbia colpito nel vero scopo della musica, è stato già bastantemente deciso da tutta l'Europa, e dagli stessi francesi, i quali svanito già l'entusiasmo per la musica di Lulli, fanno particolare studio della musica italiana. La musica di Lulli parla più all'orecchio che non al cuore (Lib. 3, c. 3). Il carattere di Lulli era gajo e brioso, egli rallegrava le compagnie con novellette e con de' buoni motti, onde i più alti signori si facevano a gara per ammetterlo alla loro familiarità: conservò sino alla morte il suo brio e la prontezza del suo spirito. Essendo agli estremi ed abbandonato dai medici, venne a visitarlo il cavalier di Lorena. Sì veramente, gli disse allora la moglie di Lulli, voi siete il suo più grande amico, voi che siete stato l'ultimo ad ubbriacarlo, e che siete causa di sua morte. Lulli riprese tosto: Zitto, mia cara, il signor cavaliere è stato l'ultimo ad ubbriacarmi, ed in caso che io ne guarisco, sarà egli il primo a far lo stesso. Egli morì in Parigi li 22 Marzo del 1687, in età di 54 anni: il cel. poeta latino Santeuil fece il suo epitafio.

      Luneau de Boisgermain (Pier Giuseppe), nato a Issoudun di una comoda famiglia nel 1752, coltivò ben presto le belle lettere. Le cognizioni, ch'egli si dava premura di acquistare, non si limitavan solo alla sua propria istruzione, ma dirigevansi ancora a rendersi altrui utili. Oltre a più opere di varii generi, Luneau pubblicò per tre anni l'Almanach musical, 1771-1783. Fayolle lo chiama una collezione senza scelta, e senza gusto, come tutte le altre sue compilazioni: non posso giudicarne, perchè non lo conosco. Questo laborioso scrittore morì subitamente a 2 dicembre del 1801.

      Lunier (M.), autore di un'opera, cui diè per titolo Dictionnaire des sciences et des arts, t. 3, in 8vo a Paris 1805, egli vi tratta ancora della musica considerata come scienza e come arte, ma i brevi articoli che ne ha fatti sono trascritti dal Dizionario di musica di Mr. Rousseau.

      Lupi (Mario), canonico e primicerio della cattedrale di Bergamo sua patria, cameriere d'onore di papa Pio VI, nacque di nobil famiglia nel 1710. Co' suoi studj fatti in Bergamo, e nel collegio Cerasoli a Roma, e colle sue opere si acquistò la riputazione di un uomo profondamente dotto. Morì egli in sua patria li dì 7 novembre del 1789. Vi ha di lui manoscritta una Dissertazione intorno al suono.

      Luscinio (Otmaro), in tedesco Rachtigal, canonico di S. Stefano in Strasburgo sua patria, dove in un'estrema vecchiezza morì l'anno 1535. Tra le molte sue opere noi non rammenteremo che quella, che ha per titolo: Musurgia, seu praxis musicæ, a Strasburgo 1536, in 4.º, libro estremamente raro ed ornato di figure incise in legno, che rappresentano ogni sorta di stromenti di musica usati al suo tempo in Francia, ed in Germania.

      Lusitano (Vincenzo), professore ed autore di musica viveva in Roma verso la metà del sec. 16º. Egli sostenne contro il Vicentini che l'antica musica de' Greci non comprendeva che il solo genere diatonico. Questa disputa divenne così interessante che divise la maggior parte dei letterati italiani, e si sostenne dai due campioni una spezie di pubblica tesi nella cappella del papa alla presenza del Cardinale di Ferrara, e di tutti gli intendenti nelle scienze armoniche, che allora si trovavano in Roma. Il Vicentini, che difendeva altro non essere stata la musica greca se non una confusione de' nostri tre generi cromatico, diatonico ed enarmonico fu riputato aver il torto in paragone del Lusitano. V. Arteaga t. 1, pag. 226.

      Lustig (Giac. Guglielmo), nato in Amburgo, studiò la teoria e la composizion musicale sotto Mattheson, ed esercitossi nello stesso tempo nella pratica di quest'arte sotto la direzione del cel. Telemann, al di cui figlio insegnò egli il cembalo. Frequentava i teatri ed i concerti, ove ebbe occasione di sentire alcuni gran virtuosi, fra' quali Bach, e formarsi così sopra tai modelli. Nel 1734 si rese per alcuni mesi in Londra per sentir ivi in tutta la loro perfezione le opere di Hendel, ed ha sempre di poi soggiornato a Groninga dove occupava il posto di Organista della chiesa di S. Martino sin dall'età di sedici anni, essendovi stato eletto per la morte del padre suo. Lustig dee annoverarsi tra que' puochi maestri che han saputo riunire ad una grande abilità molto СКАЧАТЬ