Название: Posseduta Dagli Alfa
Автор: Jayce Carter
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Зарубежные любовные романы
isbn: 9781802500387
isbn:
Con lei, tuttavia, andava al di là del non comprendere. Si era trasformato in rabbia, in frustrazione. E se fosse andata in calore vicino ad alfa meno onesti? Vicino ad alfa che avrebbero abusato di lei? Che le avrebbero fatto del male? Che avrebbero approfittato della situazione?
Quando in calore, un‘mega non aveva alcuna difesa, alcun potere, niente. Diventavano schiave dei loro bisogni e del loro istinto.
Bryce scosse la testa e, quando l’omega emise un gemito sofferente nel sonno, allentò la presa.
La spossatezza iniziò a farsi sentire, ricordandogli che Kaidan e Joshua stavano già dormendo e che anche lui avrebbe dovuto fare lo stesso. Aveva aspettato, si era trattenuto finché gli era stato possibile farlo, i muscoli indolenziti e le palpebre rese pesanti dalla fatica.
Alla fine, si arrese. Si sistemò sul pavimento, il cuscino sotto la testa dell’omega, il suo braccio intorno a lei. Fece un ultimo profondo respiro, lasciando che il profumo della donna lo marchiasse più a fondo di quanto si sarebbe immaginato.
Doveva fare il pieno di energia perché, una volta svegli, avrebbero avuto un’omega con cui fare i conti e sospettava che si sarebbe rivelata piuttosto difficile da gestire.
* * * *
Non era stata la luce a svegliare Claire. Non era stata neanche la posizione scomoda in cui aveva dormito, o le cosce appiccicaticce, o il profumo di alfa, o il dolore in ogni suo muscolo.
No, a svegliarla era stato l’alzarsi e l’abbassarsi della sua testa. Ritmico. Regolare. Ininterrotto.
Socchiuse gli occhi, le sopracciglia aggrottate. Dove si trovava?
I ricordi della notte le tornarono alla mente quando capì che cosa avesse causato il movimento. La sua guancia riposava sul petto nudo di Bryce.
Sollevò la testa, muovendosi lentamente, terrorizzata dall’idea di svegliarlo. L’alfa aveva i capelli scuri rizzati dove si faceva da cuscino con il braccio. La peluria del viso, corta e curata, che ombreggiava la sua mascella spiccava sulla sua pelle abbronzata e le sue labbra piene erano premute fra loro, un aspetto duro persino nel sonno.
Da lì, le cose non facevano che peggiorare. Claire era sdraiata per terra e dietro di lei era sdraiato Kaidan. Joshua dormiva sul divano, anche se il suo braccio pendeva di lato, le dita sulla sua caviglia, come se non potesse dormire senza un qualche tipo di contatto. I suoi capelli biondi, più lunghi di quelli degli altri, erano tirati indietro dal viso. La linea dura della sua mascella era in bella mostra sulla sua faccia ben rasata. Nel sonno, la sua bellezza da playboy era priva di quel lato minaccioso che aveva prima. Dormiva sulla schiena, l’allettante restringersi dei suoi fianchi, dove i suoi addominali conducevano alla sottile scia di peli chiari che scendeva fino all’inguine, in bella vista. Nel momento in cui il suo sguardo cadde sul suo cazzo, Claire lo distolse velocemente.
Persino dopo essere stata con Kaidan, non era finita. Il ricordo di ognuno di loro le tornò alla mente, di come fosse passata dall’uno all’altro, così velocemente verso la fine da fare a malapena una pausa. Il successivo l’aveva toccata e baciata, eccitandola di nuovo, prima che avesse finito con il precedente.
I capelli scuri e rasati di Kaidan le ricordarono di come avesse fatto scorrere le mani sulla sua testa mentre lo baciava. Le cosce di Claire erano arrossate dove la sua corta barba aveva sfregato contro la sua pelle. L’alfa non indossava nulla, il che significava che le linee marcate del suo corpo erano bene in vista. Le sue spalle larghe mostravano degli avvallamenti dove i suoi muscoli si avvolgevano intorno al suo corpo e Claire ripensò a come avesse usato quei muscoli per tenerla sollevata.
Quanti giri aveva fatto? I ricordi della notte erano confusi, così come il tocco delle loro mani, le chiare differenze fra ogni uomo. Non ne aveva idea.
Quello che sapeva era che doveva andarsene da lì prima che uno di loro si svegliasse.
Gli alfa tendevano a tenersi strette le omega quando le trovavano, quando usavano il loro nodo. Claire non poteva permettere che la trattenessero, non poteva essere registrata. Aveva cose da fare, persone di cui occuparsi.
Si alzò lentamente, stando attenta a posare la mano sul pavimento nello spazio fra i loro corpi e a non muoversi troppo velocemente per non svegliarli.
Gli uomini avevano passato la notte a soddisfarla e, a giudicare dalla profondità del loro sonno, ne stavano pagando le conseguenze. Lei, invece, era piena di energia, grazie al calore. Più che altro, voleva del cibo. Molto cibo ricco di proteine per recuperare le forze.
Ma avrebbe dovuto aspettare. Prima di tutto, doveva lasciare quell’ufficio e correre il più lontano possibile.
Si liberò dalla sua posizione in mezzo a Bryce e Kaidan, ignorando i loro corpi ancora nudi e tutte le cose che avevano fatto con essi la notte precedente. Non poteva rischiare che un’altra ondata di feromoni li svegliasse.
Si mosse silenziosamente per la stanza sulla punta dei piedi. Non riusciva a trovare le mutande, ma non perse tempo con l’intimo. Trovare i pantaloni e la maglietta e indossarli nel minor tempo possibile, prima che si svegliassero, era molto più importante. Non poteva camminare fino a casa nuda e con dello sperma secco sulle gambe e in molti altri punti del suo corpo.
Claire fu presa dal desiderio di sollevare un braccio e leccarne via una macchia, e quasi lo fece, prima di scrollarsi il pensiero di dosso. No. Quella follia doveva finire.
Si tirò su i jeans e li abbottonò, prima di afferrare la maglietta. Senza il reggiseno e le mutande, il tessuto strofinava contro la sua pelle, irritandola. Ignorò la sensazione di disagio, perché preferiva un’irritazione all’idea di svegliare i tre alfa.
Un brontolio proveniente dal pavimento le fece ruotare di scatto la testa in quella direzione. Le sopracciglia di Bryce si unirono, mentre la sua mano tastava in giro, come se il suo corpo avesse percepito l’assenza di Claire persino nel sonno.
Doveva andarsene, subito. Se non lo avesse fatto, si sarebbero svegliati. Avrebbero potuto chiamare la polizia, avrebbero potuto farle domande sul perché si trovasse lì, avrebbero potuto semplicemente trattenerla e non lasciarla andare mai più.
Quindi, Claire abbandonò le scarpe, le calze e tutto il resto. Avrebbe camminato a piedi nudi. Meglio qualche taglio sui piedi che restare.
Qualsiasi cosa pur di non affrontare i tre alfa.
* * * *
Bryce camminava avanti e indietro, la sua rabbia un’ondata di fuoco che avrebbe fatto indietreggiare la maggior parte delle persone.
Kaidan si limitò a sbadigliare, mentre lo osservava dal suo posto sul divano. Il temperamento instabile di Bryce era normale quanto respirare. Infatti, se Bryce era calmo, allora c’era da preoccuparsi.
«Come ha potuto andarsene?» disse Bryce, passando vicino a dove sedeva Kaidan.
Joshua, seduto al computer e preso a scovare informazioni, rispose: «Era titubante. Lo hai visto. Credevi davvero che СКАЧАТЬ