Название: Incantesimo D'Amore
Автор: Kristen Strassel
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835418726
isbn:
Non poteva essere un incantesimo vecchio di cinquant’anni che finalmente funzionava. La vecchia strega aveva lanciato una sorta di blocco magico sul mio cammino.
Oppure quella donna, la nipote di Nora Whynot, era la mia compagna.
La vibrazione che emanava era rimasta con me sin dal mercatino. Una sensibilità maggiore.
Lussuria.
Ero stato con molte donne, mi piacevano il loro corpo e la loro compagnia, ma mi ero sempre allontanato da loro senza pensarci due volte.
Ma la mia magia non era abbastanza potente da scuotere quella donna. Un essere umano non avrebbe avuto alcuna possibilità con di lei. Si sarebbe reso ridicolo solo a stare in sua presenza.
E non c’era nessuna garanzia che io non facessi lo stesso.
Quella sensazione si intensificò quando arrivai in città. Il negozio di carte di Nora si ergeva orgoglioso al centro del paese, e, per un momento, mi preparai a umiliarmi abbastanza da oltrepassare la sua soglia.
Per anni, il nostro tuono aveva maledetto quella donna dopo il suo incantesimo fallito. Non potevo chiedere il suo aiuto o quello di sua nipote, nemmeno se avesse potuto aiutarmi a mettere le mani su quel manufatto. Nemmeno se mi avesse fatto scorrere fuoco nelle vene come non mi capitava da quando non ero nella mia forma di drago.
Se avessi avuto mezzo cervello in testa, sarei stato lontano dalla nipote di Nora Whynot.
Ma quel mezzo cervello era pronto a mettere tutto a repentaglio, perché se il tuono stava per spezzare quel maledetto incantesimo, avrei dovuto fare cose che non avevo mai fatto prima. Rischiare e agire in base a una fede pura e cieca.
La vibrazione si intensificò di nuovo. Ero di fronte al negozio di tarocchi, ma non era da là che proveniva. Era il Summerland Brew Shop a ronzare così forte che pensai che le vetrine stessero per andare in frantumi.
Ed eccola lì, in tutta la sua gloria, con i colori del miele e del sole, seduta di fronte al vetro con la mano stretta attorno a una tazza, a sorridere al suo laptop. Mi chiesi cosa facesse per lavoro. Qualunque cosa fosse, la rendeva felice.
Volevo sapere tutto di lei.
Summerland aveva solo un bar ed era sempre pieno. C’era un cartello sul bancone che supplicava gli avventori di condividere i tavoli, qualora rimanessero lì per lavorare. Ecco come avrei fatto.
Mentre mi avvicinavo al suo tavolo, mi venne in mente che forse tutto ciò di cui aveva bisogno l’incantesimo era il tempo.
Rimase a bocca aperta quando mi vide in piedi davanti a lei
«Non so se ti ricordi di me.» Chissà se era riuscita a pensare ad altro, dall’ultima volta che l’avevo vista. Perché di sicuro io non c’ero riuscito.
«Certo che sì.» Un rossore salì a tingerle le guance. Il mio drago apprezzò molto. Era passato molto tempo dall’ultima volta che la mia bestia aveva avuto un’opinione su qualcosa. Quella donna aveva più di un po’ di magia: c’era un fuoco acceso dentro di lei.
Non era solo un incantesimo. Era la mia compagna. Non ero mai stato più sicuro di qualcosa nei miei mille anni su questa terra.
«Questo posto è occupato?» le chiesi.
«No. Prego, siediti.» Si affrettò a liberarmi un po’ di spazio sul tavolo, e quasi fece rovesciare la tazza. «Speravo di rivederti.»
Sì, commentò il mio drago. L’incantesimo aveva colpito anche lei. «Vorrei che avessimo avuto la possibilità di parlare, alla svendita.»
«Non pensavo che a uomini come te interessassero cose di quel genere. Non che io stia giudicando» ridacchiò, poi si sporse in avanti. «Posso farti una domanda strana?»
La mela non era caduta lontano dall’albero, a quanto pareva. Era identica a Nora quando aveva la sua età. Gli occhi azzurri scintillanti, le guance rotonde, il naso all’insù.
«Chiedimi tutto quello che vuoi.»
Si morse il labbro. «Non posso credere che questa sia la prima cosa che sto per chiederti, ma hai avuto una storia con mia nonna?»
La mia risata risuonò nella caffetteria. Gli altri clienti seduti ai tavoli che ci circondavano si voltarono a guardare. Finora avevano fatto un buon lavoro, fingendo che Tyson Drake che parlava con la nipote di Nora Whynot fosse una cosa perfettamente normale.
Non sapevo ancora il suo nome.
«Cosa ti ha fatto venire in mente un’idea del genere?»
Il suo sospiro finì in un cipiglio. «Mi ha detto di dimenticarmi di te, ma non mi ha spiegato il perché. Ho una fervida immaginazione, e credo di essermi lasciata trascinare.»
«No. Non ho avuto una relazione con tua nonna.» Riuscivo a malapena a rimanere serio, pronunciando quella frase. «Hai intenzione di rispettare i suoi desideri? Perché posso andarmene...»
«No» disse velocemente. Per un secondo dubitai che ci fosse un incantesimo, ma Nora lavorava in modi misteriosi. «Per favore, resta. Ho un’altra confessione da farti.»
Le sue guance si tinsero ancora di più, e abbassò lo sguardo sul suo laptop.
«È qualcosa su cui potrebbero chiedermi di testimoniare in tribunale?» le chiesi.
Lei fece un ampio sorriso. «Spero proprio di no. Non è una cosa brutta. Non... non sono riuscita a smettere di pensare a te.»
Il sollievo mi travolse. Ma dovevo giocarmela bene. «Davvero?»
«Sì.» Ora si vergognava meno di ciò che aveva detto. «E adesso penso che tu sia ancora più bello di quanto non fossi la prima volta che ti ho visto.»
Quella vibrazione minacciò di fulminarmi. «Anch’io ho una confessione da farti.»
«Non sei un serial killer, vero?» Le sue labbra tremarono mentre cercava di rimanere seria. «La nonna mi ha detto di starti lontana. Speravo fossi un suo vecchio amante, non un nemico, ma bisogna far buon viso a cattivo gioco. A meno che tu non abbia avuto un cameo in uno di quei programmi TV in cui si dà la caccia ai serial killer.»
«Non sono un serial killer.» Questa donna era eccessiva. Più tardi le avrei detto che avevo degli omicidi a mio carico, ma ora l’avrebbe spaventata. Non potevo permettermi di farlo. «Quello che volevo confessarti è che nemmeno io riesco a smettere di pensare a te.»
Lei espirò, ed era inutile combattere quel sorriso. Avrei dovuto scrivere un biglietto di ringraziamento a Nora, una volta che le avessi tolto quella scatola. Mi aveva fornito l’arma migliore contro cui combattere.
È СКАЧАТЬ