Spasimo. Federico De Roberto
Чтение книги онлайн.

Читать онлайн книгу Spasimo - Federico De Roberto страница 7

Название: Spasimo

Автор: Federico De Roberto

Издательство: Bookwire

Жанр: Языкознание

Серия:

isbn: 4064066072346

isbn:

СКАЧАТЬ d'associarlo al dovere?

      Sempre più amara era l'espressione del giovane nel parlare di coloro che dovevano aver voluto la morte della creatura adorata.

      —Dunque supponiamo che costei sia proprio l'amante del principe. Ella avrebbe ucciso la contessa per gelosia? Ma di chi sarebbe stata gelosa? Non della contessa, mi pare, che non amava più il principe, ma voi. E neppure del principe, certamente, che non amava più la contessa, ma lei!… Egli stesso, in questa condizione di cose, per qual motivo avrebbe commesso il delitto?… Del resto, voi invocaste la testimonianza della cameriera per confortare la vostra accusa. Come spiegate che questa donna, appena visto il cadavere, dice che la sua padrona, uccidendosi, ha posto in atto un antico proponimento?

      —Ciò non vi prova,—esclamò il giovane, senza rispondere direttamente all'interrogazione, anzi rispondendo con una nuova domanda,—ciò non vi prova in quale abisso di miseria ella era caduta? Perchè, ispirata e sorretta da una fede come la sua, ella parlasse di darsi la morte, la vita non doveva esserle veramente divenuta odiosa e intollerabile?… Volle morire, una volta. Io stesso udii la parola tremenda dalle sue labbra. Una volta, non ora… Debbo io dirvi la speranza che ora entrambi ci sosteneva… il sogno divino d'una felicità…

      Soffocato subitamente dai singhiozzi non potè proseguire. E il giudice, sempre più impressionato dal vedere che la fisonomia morale del giovane era molto diversa da quella che, sulla fede dei ricordi e della fama, gli aveva attribuita, considerava ora tra sè, in atto di discreto compatimento, l'efficacia della prova morale che l'accusatore finalmente precisava.

      Se era vero ciò ch'ei diceva, se la morta lo aveva amato, l'accusa appariva meno improbabile. Che il sentimento del di là avesse dovuto impedire a quella donna di uccidersi, il Ferpierre credeva fino ad un certo segno; ma che un sentimento più umano, tutto umano, avesse potuto distoglierla dai funesti propositi, non gli pareva negabile. La qualità dei motivi ai quali gli uomini obbediscono è molto varia, e nella gerarchia dei sentimenti la fede tiene il posto più alto; ma la pratica loro virtù non è in rapporto col grado che occupano in questa scala ideale, e molto spesso non solo le passioni inferiori ma anche gli infimi istinti sono più forti. Contro dolori insopportabili, contro il bisogno di quiete e di riposo il sentimento religioso che vieta la morte volontaria può riuscire inefficace; l'amore, la speranza d'appagare una passione tutta vitale, riconcilia più prontamente con la vita.

      Ma che cosa valeva questa presunzione? Come servirsene per incolpare due persone?

      —Voi comprenderete,—riprese il magistrato quando vide sedarsi l'ambascia del Vérod,—la necessità che mi spinge a farvi domande certo dolorose per voi. Mi pare d'aver ben compreso il sentimento in forza del quale la contessa, a vostro giudizio, sarebbe rimasta con un uomo cui nulla più la legava. Ella voleva accettare, sopportar quasi, è vero? come un meritato castigo, fino all'ultimo, le conseguenze del proprio errore… Tuttavia, se ciò le fu possibile prima di conoscervi, come mai ella non riprese la sua libertà il giorno che un'altra speranza le sorrise?

      —Sì, perchè non la riprese?—ripetè il Vérod come parlando tra sè.

      —Non ne sospettaste la cagione?

      —Ella stessa me la disse.

      Ma, invece di riferirla, il giovane tacque, guardando fiso dinanzi a sè, scrollando il capo, con espressione di dolore amaro.

      —E fu?

      —Ella non si credeva, non si sentiva più libera…. L'impegno che aveva preso un giorno, accettando di vivere insieme con quell'uomo, era un impegno sacro per lei…. Ella non voleva passare da un uomo all'altro…. Neppur io la volevo, così….

      Lo scrupolo espresso dal narratore era credibile? Un amante che si sente amato conosce ostacoli al compimento dei suoi voti? Certo, nelle anime capaci di educarli, i pensieri generosi e gli scrupoli delicati hanno molta forza, segnatamente nei primordii della passione. Che la passione del Vérod fosse alla fase iniziale risultava dalle sue stesse dichiarazioni; ed egli appariva tanto diverso dalla sua reputazione, parlava con accento di così accasciata tristezza, nella sua voce c'era ancora tale tremore di pianto, che il Ferpierre non volle sospettare della sua sincerità.

      —Ma allora,—riprese,—se questa donna v'amava e non si credeva libera; se da una parte voleva e non poteva dall'altra infrangere un legame divenuto increscioso; se il nuovo amore nel quale riponeva la sola ragione di vivere le era vietato dagli scrupoli morali, l'argomento da voi addotto per confortare l'accusa non si ritorce contro di essa? La speranza che avrebbe dovuto sostenere questa donna non si dovè mutare invece in un nuovo, in un ultimo motivo di disperazione?

      —Come?… Perchè?…—balbettò il Vérod, trasognato.

      —Io dico che, volendo e non potendo amarvi, o non potendo amarvi se non a costo del proprio rispetto, questa donna non trovò nell'amor vostro il conforto da voi asserito; al contrario: esso fu per lei l'estremo dolore e la definitiva ragione di lasciare la vita!

      Il giovane, come se non avesse dapprima compreso, o avesse voluto dubitare d'aver compreso male, ora guardava il suo interrogatore con occhio spaurito, e da tutto il suo atteggiamento, dalle labbra dischiuse, dal breve e precipitato respiro, dal trepido gesto col quale sollevava il braccio ed appressava la mano al petto, pareva che si fosse sentito improvvisamente trafiggere da una punta acutissima.

      —-Io?… Io?… Voi dite, per causa mia?… L'ho uccisa io?… Oh!

      E nascosta la faccia tra le mani soffocò un grido di dolore inumano.

      Il Ferpierre fu costretto al silenzio non tanto dalla discrezione quanto da un insolito turbamento. Egli era venuto ad istruire un processo, ed assisteva frattanto ad un dramma. Lo spettacolo delle passioni gli era abituale, ma il caso lo metteva ora di fronte a un'anima cui lo legavano i ricordi della giovinezza improvvisamente destati. Chi gli stava dinanzi non era soltanto l'antico compagno col quale aveva altra volta discusso, ma anche uno del più chiari ingegni del suo tempo. La natura di quell'ingegno non gli aveva ispirato simpatia; ma, se pure egli non avesse ora scoperto che l'uomo somigliava poco allo scrittore, la stessa rivalità intellettuale lo disturbava, lo toglieva all'ordinaria indifferenza, alla necessaria serenità. E la stessa vista di quel dolore lo commoveva, mentre egli aveva bisogno di tutta la lucidezza del proprio spirito per accertare l'accusa.

      Se il giovane gemeva al dubbio d'essere stato egli medesimo causa involontaria del suicidio della contessa, bisognava credere che questo dubbio non solamente non fosse inverisimile, ma che anzi lo addolorasse come un rimorso. Nonostante, il giudice non voleva attribuirgli ancora troppo valore. Mancando le prove materiali, non si poteva fare assegnamento se non sopra mere induzioni: ora tra l'affermazione del Vérod, che la contessa non aveva potuto darsi la morte mentre la luce d'una nuova affezione rischiarava la tenebrosa sua vita, e il sospetto contrario, che la stessa impossibilità di obbedire a questo sentimento le avesse rivelato l'insanabile miseria della propria esistenza, quale meritava più credito?

      Avvezzo a esercitare le sue facoltà d'analisi in casi molto dubbii ed oscuri, il giudice non s'era ancora trovato maggiormente esitante. Nondimeno, invece di discutere tra sè le varie ipotesi, egli faceva di tutto per distrarsi, per impedire che una di queste, a sua propria insaputa, mettesse radici e gli contendesse l'esatta percezione del vero. Egli sapeva che la vegetazione delle idee è molto più rapida di quelle di certe piante che in breve stendono attorno folte chiome frondose; e che la vita delle opinioni, quantunque sembri dipendere dalla volontà e cessare sotto l'influenza delle opinioni contrarie, pure è tenacissima e talvolta resiste agli sforzi più gravi.

      Anche il Vérod, che pareva tanto confuso ed abbattuto, fu ben tosto sollevato da una vivace reazione.

СКАЧАТЬ