Inviolata. Dakota Willink
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Название: Inviolata

Автор: Dakota Willink

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современные любовные романы

Серия:

isbn: 9788835413721

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СКАЧАТЬ ad andarsene e a dirigersi verso I loro alloggi assegnati. Una volta che se andarono tutti, rimasi da sola con Batman e Robin.

       Questo dovrebbe essere divertente.

      Feci loro un sorriso esageratamente dolce e feci cenno con un dito ai due piantagrane di seguirmi. Fitz–per quanto arrogante sembrasse–in realtà sembrava nervoso per quello che gli aspettava. Camminai davanti a loro, fuori dalla fresca aria condizionata della Creator Hall, nella umida aria esterna. Non mi guardai indietro per vedere se mi stessero seguendo ma li potevo sentire sussurrare dietro di me. Non ero in grado di sentire quello che stavano dicendo. Sentii solo occasionalmente Fitz sibilare al suo amico di chiudere la bocca.

      Mi fermai quando arrivammo al fienile che stava a circa duecento metri dalla sala principale. Aprii le ampie porte rosse del fienile e feci cenno di entrare. Come previsto, mio padre era dentro, circondato dalla sua collezione di attrezzi, scope e ramazze. Sembrava stesse cercare di sistemare una grossa ruota metallica. Le sue mani erano luride, e notai una macchia nera di grasso sulla sua guancia sinistra.

      “Ehi, papà,” lo chiamai allegramente mentre mi dirigevo verso di lui. Lui sorrise quando mi vide, evidenziando ancora di più le sue rughe sul suo volto abbronzato.

      “Cadence! Come stai, ragazza? Sopravvissuta al primo giorno?”

      “Chiedimelo domani. Non è ancora finito,” scherzai.

      “Dillo a me. É solo il primo giorno e già ho una carrucola di una delle tende del palcoscenico che si è rotta. Tua mamma era pronta per essere già legata.”

      “Sono sicura che poi mi racconterà tutto,” dissi ridendo. “L’altra sera a cena ti ho sentito dire che eri un po’ a corto di personale quest’estate. Sono venuta a offrirti un po’ di aiuto. Vorrei che tu incontrassi Fitzgerald Quinn e Devon Wilkshire. Ho pensato che i lavori di manutenzione sarebbero una scelta perfetta per loro. Sono sicura che avrai parecchio lavoro per tenerli occupati.”

      E di questo ne ero certa. Mio padre era fantastico e io lo amavo profondamente ma era un tipo che non perdeva tempo. Dopo tutto era il capo carpentiere di tutti gli edifici del campeggio. Era il suo sudore che rendeva fattibili le visioni di mia madre. C’erano ben pochi dubbi che avrebbe fatto in modo che quei ragazzi avrebbero finito l’estate con ben più di qualche callo sulle mani. Se fossi il tipo di ragazza che scommetteva avrei scommesso che anche Fitz e Devon lo sapevano. Potevo sentire le loro occhiatacce senza aver bisogno di guardarli.

      “Sono sicuro che avrò ben più di un po’ di lavoro per tenere occupati questi ragazzi!” disse ridendo mio padre. Girandosi verso Fitz e Devon, si pulì con uno straccio il grasso dalle mani prima di allungarle per stringere le loro. “Piacere di conoscervi. Sono Jameson Riley, ma tutti qui mi chiamano signor Jimmy. In che alloggio staranno i ragazzi?”

      Devon e Fitz si girarono verso di me con aria interrogativa.

      “Oh, non ve l’ho detto?” chiesi con finta innocenza. “Siamo al completo quest’anno, perciò starete qui, nel solaio del fienile.”

      Sorrisi e girai I tacchi, lasciando entrambi fissarmi sbalorditi mentre me ne andavo.

      3

       Fitz

      Incazzato da morire, gettai il mio borsone sul materasso nel solaio del fienile. Chiamarlo materasso era una forzatura. Era in realtà una grossa imbottitura distesa sopra un paio di balle di fieno. Sì, fieno. Stavo per dormire come un dannato aiutante di una fattoria. In un certo senso lo ero. Solo che non ero pagato per stare lì.

      “Questa è colpa tua,” aggredii Devon. “Avresti potuto tenere la tua bocca chiusa, ma no. Hai dovuto fare il cazzone e ora quella pollastra ci tiene sotto tiro. Voglio dire, ci ha fatto diventare dei fottuti manutentori!”

      Mi fece un cenno con la mano mentre tirava fuori poche cose dalla sua borsa.

      “Io? Credo che tu l’abbia fatta incazzare per primo quando l’hai chiamata dolcezza. Seriamente, amico. Hai visto la sua faccia?”

      “Già, probabilmente non avrei dovuto farlo,” ammisi.

      “Rilassati. Questa sera non è andata così male. Tutto quello che ci ha fatto fare il signor Jimmy è stato spazzare la sala principale. A che altro poteva assegnarci la signorina coi pantaloni Cadence? Pensavi che ci avrebbe incaricati di insegnare ballo?”

      “Già, certo,” dissi ridendo. L’idea era ridicola. “Onestamente, forse hai ragione. Hai sentito il curriculum di quella ragazza, Sophie? Non ci avrebbero assegnato a nessuno degli studenti di questo posto. Non sappiamo nulla di queste stronzate artistiche. Solo i migliori insegnano qui.”

      “Oh, già. Sophie era decisamente il meglio. Il tipo che mi fa desiderare di essere assegnato come maestro di danza. Non mi dispiacerebbe che ballasse attorno al mio uccello.”

      Alzai incuriosito un sopracciglio.

      “Cosa è successo alla suonatrice di flauto? Non era vecchia abbastanza?”

      “Oh, diavolo no. Ti ho detto che non avrei fatto quell’errore. Non l’hai vista all’incontro dei capi del campeggio? Si chiama Jessica e ha vent’anni. É alla sua seconda estate di insegnamento qui. É con i musicisti,” mi disse. Fece un sorriso subdolo e aggiunse, “sto per andare a incontrarla fra pochi minuti.”

      Sogghignai.

      “Porterà il flauto?”

      “Spero di sì,” disse Devon alzando le sopracciglia.

      Scossi la testa e risi.

      “Ti muovi in fretta, amico. Divertiti.”

      “Perché non vieni con me? Forse ha un’amica.”

      “No, va’ avanti. Credo che andrò in bagno a farmi una doccia.”

      “Non fare la fighetta. Vieni con me,” insistette Devon. Per un attimo considerai l’idea di andare con lui. Se la sua suonatrice di flauto avesse avuto un’amica, un po’ di compagnia femminile avrebbe potuto distrarmi dalla misera situazione in cui ero finito. Il problema era che non volevo una donna qualsiasi a farmi compagnia. Ne volevo solo una.

      Cadence.

      Non avevo idea del motivo per cui la volevo. Era una rompipalle, una pignola sotuttoio. Se la sua rigida postura rispecchiava in qualche modo quello che aveva dentro, avrei detto anche puritana.

      Era anche off limits. Il frutto proibito.

      Solo che non riuscivo a smettere di pensare a lei. Non aveva senso, non era neppure il mio tipo.

      Diedi un’occhiata a Devon che stava indossando un paio di mocassini di pelle. Ebbi il desiderio di dirgli quello che stavo pensando su Cadence–la ragazza il cui profumo di vaniglia era come una droga che non avrei mai voluto mai smettere di annusare–ma quando parlai non fui in grado di descrivere quello che stavo pensando.

      “Da quel che ha detto il signor Jimmy, si aspetta che ci presentiamo da lui alle sei domattina,” dissi invece. “Voglio andare a letto con le galline stasera.”

      Devon scoppiò a ridere.

      “A СКАЧАТЬ