Название: Le Follie Di Olivia
Автор: Amanda Mariel
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Исторические любовные романы
isbn: 9788893988667
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Olivia avrebbe voluto prendersi a calci, o ancora meglio, prendere a calci lui. Lo aveva veramente implorato? Si sentì le guance in fiamme, sapendo di averlo fatto veramente. Ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per rimandare il matrimonio. Almeno adesso avrebbe avuto tre settimane per trovare una scappatoia.
Il duca di Thorpe le si avvicinò, guardandola negli occhi. “Se dobbiamo usare il tempo ottenuto nell’attesa che vengano fatti gli annunci per conoscerci meglio, non vedo alcuna ragione di posticipare il risultato sperato. Volete unirvi a me per una passeggiata in giardino?” Sua Grazia le offrì il braccio.
Olivia si prese un momento per osservarlo. Doveva ammettere che era cambiato molto dall’ultima volta che lo aveva visto. Il suo viso non sembrava più cicciottello e la sua parte centrale non sporgeva. Inoltre, era molto più alto, anche se c’era da aspettarselo. Ma quello che l’aveva veramente colta di sorpresa, era quanto fosse diventato attraente.
I capelli color sabbia tagliati all’ultima moda gli incorniciavano il viso e una ciocca ribelle che gli accarezzava la tempia attirò l’attenzione di Olivia sui suoi occhi. Aveva dei luminosi occhi blu, del colore del cielo d’estate, che la attiravano e nello stesso tempo le facevano sentire un campanello di allarme.
Per amor del cielo, non avrebbe dovuto trovarlo attraente.
Di malavoglia, posò la mano sul braccio che le veniva offerto. Olivia fu nuovamente sorpresa dalla massa di muscoli che scoprì nel farlo. Sembrava che fosse cambiato veramente molto. Sarebbe stato veramente difficile negare che lui fosse diventato un bell’uomo.
Eppure, non voleva sposarlo.
Non avrebbe mai voluto diventare sua moglie.
Incrociò lo sguardo di sua madre mentre il duca la conduceva fuori dalla stanza. Sicuramente sua Madre non aveva intenzione di lasciare che lui la trascinasse via senza un’accompagnatrice, eppure…”Madre?”
“Sì?”
Olivia le rivolse un sorriso amichevole. “Non dovrei avere un’accompagnatrice?”
“State per sposarvi, cara. In queste situazioni non c’è bisogno di una chaperonne.” Sua madre scosse la testa, come se Olivia avesse detto una vera stupidaggine.
Olivia trasse un sospiro di frustrazione nel varcare la soglia.
Il duca la condusse lungo il corridoio prima di chinarsi e portare la bocca vicino al suo orecchio. “Vi prometto di non rapirvi…a meno che voi non lo vogliate.”
Un brivido di piacere la percorse, mentre il calore del respiro le solleticava l’orecchio. Ignorando quella strana sensazione, mantenne il passo fermo e l’attenzione sul sentiero di fronte a lei. Cosa diamine non andava in lei? Non voleva trovare piacevole niente di lui. Né il suo calore, né il suo corpo muscoloso, certamente non il suo flirtare osceno ed assolutamente non il suo bell’aspetto peccaminoso.
Forse una delle sue amiche avrebbe potuto invaghirsi di lui? Follia, quell’unica parola le attraversò la mente. Madame Zeta aveva detto che lei avrebbe trovato l’amore sulle ali della follia. Forse se avesse cercato di fare unire una delle sue amiche con il duca, si sarebbe liberata di lui.
L’idea aveva senso, visto che Juliet sembrava desiderare abbastanza diventare una duchessa. Inoltre, era bella. Sicuramente, se avessero avuto l’opportunità di incontrarsi ed un po’ d’incoraggiamento, quei due avrebbero potuto innamorarsi. In quel momento Olivia decise di farlo realizzare.
Con quell’idea in testa, si sentiva molto più rilassata, mentre il duca la conduceva in giardino. Non aveva ancora un piano, ma sarebbe arrivato al momento opportuno. Per ora, si sarebbe aggrappata a quella decisione ed avrebbe trovato un modo. Se si fosse sforzata abbastanza, era sicura che avrebbe funzionato.
Rivolse un’occhiata al duca mentre passavano oltre una siepe, con il sole che brillava luminoso su di loro. “Perché ora?” Quella domanda le uscì dalla bocca prima che avesse il tempo di riflettere. Nel momento in cui le sfuggirono quelle parole, desiderò potersele rimangiare.
Cosa le importava del perché era venuto, se tutto quello che voleva era liberarsi di lui? Ciò nonostante, non poté fare altro che attendere la sua risposta, rivolgendo l’attenzione ad una siepe vicina.
“Mi trovo ad avere la necessità di una moglie.”
Quella semplice risposta le fece sorgere nuove domande nella mente, e all’improvviso desiderò delle risposte. Le meritava, dopotutto… l’aveva lasciata ad aspettare per un periodo considerevole. Non aveva il diritto di conoscerne il motivo? Certamente. Molte altre donne avrebbero rotto il fidanzamento già da molto tempo. Eppure lei non lo aveva fatto ed ora aveva il diritto di sapere cosa lo aveva tenuto lontano.
Lo guardò, quindi si chiese perché non lo avesse annullato. Avrebbe potuto rivolgersi a suo padre. Cercare di ragionare con lui. Qualsiasi cosa sarebbe stata meglio che starsene seduta tranquillamente ad aspettare…sperando che lui non arrivasse.
Che assurdità, Olivia sapeva perfettamente perché non aveva agito. Il duca di Thorne sembrava tranquillo, visto che la ignorava completamente. Lei non aveva alcuna ragione di pensare che avrebbe tenuto fede all’accordo, mentre ne aveva molte per sentirsi libera. Se avesse rotto il fidanzamento, suo padre si sarebbe aspettato che lei trovasse un marito e quella era l’ultima cosa che Olivia desiderasse.
Ma sembrava anche essere l’ultima cosa che il duca avesse desiderato. Cosa gli aveva fatto cambiare idea? Gli rivolse una domanda con lo sguardo e disse, “Prima non avevate bisogno di una moglie?”
Lui aggrottò le sopracciglia prima di parlare, come se lei stesse mettendo a dura prova la sua pazienza. “Prima non avevo la responsabilità di tre giovani signore di cui occuparmi.”
Si girò verso destra mentre parlava, costringendo Olivia a distogliere gli occhi. Rivolse l’attenzione ai cespugli in fiore che stavano oltrepassando in quel momento. Forse non era Olivia a metterlo alla prova. Sapeva molto poco delle sue sorelle- nulla, in verità- ma poteva ben immaginare che lui non si trovasse a proprio agio ora che si era ritrovato a far loro da tutore.
“Come stanno?” Incontrò il suo sguardo, mentre una brezza leggera le soffiava sul viso.
“Sono abbastanza grandi da darmi preoccupazioni.” Lui ridacchiò.
Picchiettandogli il braccio con una giocosità che la sorprese, disse, “Siate serio.”
“E’ valsa la pena scherzare per vedervi sorridere.” I suoi occhi blu brillavano e le rivolse un ampio sorriso. “Siete abbastanza sbalorditiva quando sorridete.”
Olivia trovava quasi impossibile non essere affascinata dalla sua allegria. Tuttavia, voleva una risposta. Alzò il mento, sperando di dare un aspetto severo al proprio viso. “Desidero una risposta, Vostra Grazia.”
Lui allora svoltò lungo un altro sentiero, circondato da campanule. “Molto bene. Elizabeth è la più giovane ed ha sedici anni. Poi c’è Louisa che ne ha diciotto e Catherine diciannove. Hanno entrambe l’età per la Stagione. Tutte e tre richiedono la guida di una signora.”
Quell’uomo maledetto non la voleva per altre ragioni che occuparsi delle sue sorelle. Che nervi le dava! Non riuscì a trattenere il cipiglio che le si dipinse in volto mentre chiedeva, “E mi ritenete capace di lanciarle in società?”
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