Il Cuore In Attesa. Dawn Brower
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Название: Il Cuore In Attesa

Автор: Dawn Brower

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современные любовные романы

Серия:

isbn: 9788893985871

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СКАЧАТЬ per forza?" Sua madre era stata implacabile dopo la questione Nolan. Reese non aveva nessuna intenzione di vederla per nessun motivo e, infatti, cercava di evitarla il più possibile. "Sarà terribile".

      "Ma ha il diritto di sapere cosa sta succedendo. Anche lei potrebbe essere un possibile bersaglio".

      Aveva ragione. Odiava ammetterlo e sperava non fosse così. "Claire come ha preso la notizia?"

      Doveva smettere di essere egoista e pensare alle persone importanti della sua vita. Se voleva farsi degli amici e magari innamorarsi doveva smetterla di pensare solo a se stessa. Non tutto girava intorno a lei.

      "Non bene" disse Carter. "Matt si sta dando da fare per portarla fuori città. Potrebbero anche sposarsi in segreto mentre sono via".

      "Ha accettato la sua proposta di matrimonio?" Lana batté le mani eccitata. "Devo chiamarla". Prese il cellulare e si allontanò da tutti.

      Erano successe troppe cose a Reese per poter andare a pranzo con Jessica e Lana… Era meglio non andarci. Con Nolan in fuga, non voleva mettere in pericolo altre persone. Si sarebbe occupata degli altri un altro giorno.

      "Verranno anche loro stasera?"

      "Sì" disse Carter, poi si rivolse a Dane. "Voglio che vieni anche tu. Dobbiamo metterci d'accordo su come mettere al sicuro Reese finché Nolan non sarà arrestato".

      "Contaci" rispose e poi sorrise. "So quanto ci tiene a me tua mamma".

      In realtà lo odiava. Lo aveva sempre considerato inferiore a Nolan. Rachel Jackson non poteva essere più sbagliata. Potevano anche avere gli stessi geni, ma Dane Hunter era molto più bravo. Reese forse era stata accecata dal fascino di Nolan, ma ora vedeva le cose in modo chiaro. Sicuramente li aveva giudicati male; però sperava che avrebbe imparato a vedere le persone realmente per quelle che erano. Dane non avrebbe mai fatto del male ad un bambino, ma non poteva dire lo stesso di Nolan.

      "Avrò bisogno di andare a casa a cambiarmi però." Disse rassegnata. "Devo finire il mio turno. A che ora è la maledetta cena?"

      "Va' a lavorare" disse Carter. "Sarò qui per accompagnarti a casa quando sarai pronta".

      "Non posso chiederti di rimanere così a lungo…" Odiava veramente che sentisse il bisogno di restarle accanto e proteggerla. Voleva che se ne andasse e che la lasciasse lavorare senza doversi preoccupare anche di lui.

      "Non ti preoccupare" rispose bruscamente. "È il mio lavoro e sei mia sorella. Non discutere con me".

      "Ok" concordò in modo riluttante. Poi se ne andò lasciandogli fare quello che aveva programmato di fare mentre lei finiva il suo turno. Sarebbe stato un giorno lungo e persino una lunga notte, dopo che tutto era stato detto e fatto. Non aveva la forza né l'energia per discutere con lui. C'erano cose molto più importanti che avrebbe dovuto fare… Come ad esempio guardare diversamente Dane. Forse l'aveva giudicato troppo duramente in merito a quello che era successo a Halie… Non era l'uomo nero della sua immaginazione e doveva cercare di fidarsi di qualcuno, quindi perché non iniziare da lui?

      CAPITOLO 4

      Se Dane avesse dovuto scegliere tra farsi arrostire allo spiedo, diventare il pasto di un branco di segugi infernali o andare a cena a casa di Rachel Jackson, avrebbe preferito legarsi ad un rogo e prepararsi per una morte orribile. Ecco quanto odiava la matriarca della famiglia Jackson. Era stato a mangiare lì pochissime volte e ogni volta quella donna l'aveva fatto sentire inferiore in tutti i modi possibili. Dire che era una criticona non le rendeva giustizia. Non si teneva le opinioni per sé e tutti intorno a lei erano dei potenziali bersagli. I suoi figli erano i suoi preferiti da appendere al muro o mettere a testa in giù sul soffitto – era meglio uccidere un pipistrello nella sua pignatta… I suoi pensieri proverbiali stavano sfociando in un caos emotivo.

      Non c'era mai stata una cena a cui aveva partecipato in cui qualcuno non se n'era andato in lacrime o arrabbiato. Erano quelli i modi con cui discutevano con la loro madre e spesso prevalevano entrambi. In più di un'occasione era grato che la sua famiglia fosse meglio della loro. Forse non aveva avuto una figura paterna esemplare, ma sua madre era sempre stata fantastica. Ora doveva entrare nella gabbia del leone e sperava che la signora Jackson non li mangiasse tutti e li sputasse per poi spedirli nell'oblio.

      "Cosa devo fare per i miei amici…" Mormorò sottovoce e camminò verso l'entrata. Sperava tanto che Carter fosse già arrivato. Non voleva parlare con la signora Jackson senza nessun sistema di supporto in atto. Era sempre venuto con Carter quando doveva cenare con loro, o, piuttosto, era stato il suo collega che lo aveva costretto ad andare. Era una scusa conveniente per Carter per cenare e poi filarsela senza permettere a sua madre di affondare gli artigli nella sua pelle.

      "Dane non sapevo saresti venuto anche tu".

      Si guardò intorno e incrociò lo sguardo di Claire. Le era sempre piaciuta. Non aveva mai detto una parola crudele e aveva fatto del suo meglio per farlo sentire il benvenuto ogni volta che lo aveva incontrato – anche quando frequentava suo fratello malvagio. Le cose erano peggiorate quando quello schifoso bastardo aveva avuto il privilegio di uscire sia con Reese che con Claire. "Carter ha pensato che fosse una buona idea che venissi anche io. Così possiamo pianificare come trovare il servo di Satana e spedirlo nella cella fredda".

      Dane fece cenno di sì con la testa. "Sì… Reese avrà bisogno di qualcuno che la protegga. È testarda e pensa sempre che sia al sicuro". Si era gentilmente offerto di proteggerla.

      Non c'era un modo per sapere cosa avrebbe fatto o meno Nolan. Era prevedibile come un tavolo da roulette. La prima volta aveva perseguitato Claire, ma adesso poteva avere un altro piano. Non era stata un bersaglio facile. Ora aveva un fidanzato e molti amici che la proteggevano. Reese, invece… Era diventata un'eremita e a malapena lasciava la sua casa dopo il lavoro. Era sempre a lavoro oppure confinata in casa.

      Dane non voleva più pensare a lei, ma chi voleva prendere in giro? Dopo il liceo non l'aveva mai dimenticata. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenerla al sicuro, anche se si fosse innamorata di qualcun altro e non si sarebbero più visti.

      "Dov'è Matt?"

      "Sarà qui a momenti. Doveva risolvere una questione e ha dovuto incontrare Olivia". Claire si guardò intorno nervosamente. "Non voleva che guidassi da sola fino a qui".

      Dane imprecò sotto voce. "Avresti dovuto chiamare Carter o me. Non è sicuro per te stare da sola".

      "Sto bene". Claire roteò gli occhi. "Non sono un'idiota. Matt mi ha accompagnato fino alla mia macchina e ho guidato fino a qui. Ero al sicuro per tutto il tempo".

      Dane voleva poterle credere. Sarebbero potuto succederle molte cose durante il tragitto. Forse pensava di essere al sicuro, ma Nolan poteva raggiungerla in qualsiasi momento. E se avesse deciso di andare a sbattere contro la sua auto? Non sarebbe stata la prima volta che avesse usato quella tattica. Ecco perché Jessica Sousa e Lana Brady erano andate fuori strada qualche mese prima. Tutto era possibile quando una persona impazziva e c'erano stati molti casi di insanità mentale tra la popolazione nell'ultimo periodo.

      "Claire" – sospirò – "Non farlo più ti prego. Usa il gioco di squadra e vai in giro sempre con qualcuno. Sarà molto più difficile per una persona – Nolan più precisamente – prenderti. Non vogliamo che si ripeta quello che è successo la scorsa volta".

      Lei annuì. "Lo so e lo capisco…"

      "Bene. Sei al sicuro, è tutto quello che conta ora. Una volta che saranno tutti qui troveremo delle strategie. Penso che dobbiamo rientrare". Guardò la porta principale e cercò di nascondere l'orrore. СКАЧАТЬ