Il Cuore In Attesa. Dawn Brower
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Название: Il Cuore In Attesa

Автор: Dawn Brower

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современные любовные романы

Серия:

isbn: 9788893985871

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СКАЧАТЬ di sapere il sesso del bambino. "Sì" disse Lana e poi sorrise. "È un neonato".

      "Ah ah ah" – roteò gli occhi – "Intendevo è un bambino o una bambina?"

      "Lo so. Ti sto dando del filo da torcere. Sullivan e io abbiamo deciso che sarà una sorpresa. Non saremo delusi, ma almeno abbiamo un 50% di possibilità" – strizzò l'occhio – "Penso che lui voglia che sia un maschio. Conto i giorni finché non sarà più un parassita che risucchia l'energia dentro di me. Non capire male, sono entusiasta di diventare mamma, ma sono sempre stanca".

      "Non lo so…" Beh, in qualche modo lo sapeva. Alla facoltà di medicina aveva studiato cosa succede ad una donna incinta. Non aveva però avuto un'esperienza di prima mano. Lana sembrava davvero stanca. "Forse dovresti riposare".

      Lana fece un respiro profondo. "Non iniziare anche tu. Sto bene e sto iniziando a pensare che non importa quanto dormo, sono sempre stanca". Le sue mani si muovevano veloci sulla tastiera mentre lei inseriva i test richiesti nel file della paziente. "Ma se sei davvero preoccupata per me perché non ti unisci a me e Jessica a pranzo? Potrebbe servirmi un buffet".

      "Per cosa?" L'ultima volta aveva saputo che Lana e Jessica erano migliori amiche. "Pensavo ti piacesse".

      "Sì" la rassicurò Lana. "Ma è iperprotettiva da quando ha scoperto che sono… sai…" Si guardò intorno, poi mise una mano sulla bocca e disse in un sussurro "Incinta".

      "Uhm penso che ormai non sia più un segreto. È così ovvio".

      Lana socchiuse gli occhi. "Te l'ha mai detto qualcuno che non hai il senso dell'umorismo?"

      "No". Perché lo sapeva, dopo Nolan, non era riuscita a trovare un motivo per sorridere. "Penso che ho bisogno di una vacanza".

      Un movimento lungo il corridoio catturò la sua attenzione. Si voltò e aggrottò la fronte. Dane camminava verso di loro con un passo deciso. Non voleva occuparsi di lui, ma, sfortunatamente, non aveva altra scelta a riguardo.

      "A questo si può rimediare" Dane disse mentre si avvicinava. "Renderesti il mio lavoro molto più facile se lo facessi".

      "Non posso prendermene una ora". L'aveva detto per fare conversazione in qualche modo. Sembrava l'unica cosa da dire per spiegare la sua mancanza di senso dell'umorismo senza far deprimere Lana raccontandole la verità sul suo passato. "Ci sono troppe persone che dipendono da me".

      "Le parole di chi è un lavoro-dipendente" disse Lana. "Lavoro con molte persone come lei. Non si può parlare con lei del temo libero. Faranno una vacanza quando saranno costretti".

      "L'ho notato" Dane le sorrise. "Che mi dici di te? Come vanno le cose?"

      Lana arricciò il naso. "Ho già preso una vacanza forzata e presto ne dovrò prendere un'altra". Aveva avuto un incidente d'auto ed era stata in congedo per malattia prima di sposare Sullivan. "Non ho bisogno che nessuno mi spinga da nessuna parte – non ora almeno. Se questa pancia diventerà più grande, forse avrò bisogno di una sedia a rotelle".

      "Avevi bisogno di qualcosa?" chiese Reese a Dane. Voleva che se ne andasse. Qualcosa in lui la infastidiva e non voleva sapere cosa. Tutto il suo corpo trasudava un'energia innominabile ogni volta che c'era lui —quasi come se si aspettasse che qualcosa di elettrizzante sbocciasse tra di loro. Aveva bisogno di tempo per capirlo e non gliene stava dando.

      Prima l'aveva praticamente accusato di essere il padre di Halie. Lui aveva negato, ma c'era una somiglianza tra i due. Non aveva potuto fare a meno di chiederglielo; però non aveva mai pensato che potesse ferire un bambino. Reese poteva non conoscerlo bene, ma si era fatta un'idea del suo carattere. Era sempre stato riservato e gentile. Essere un potenziale padre violento non si adattava alla persona che aveva conosciuto al liceo. "Non devi stare qui se non vuoi".

      "Su questo ti sbagli" – rispose – "Proteggerti è il mio lavoro".

      "Oh?" Lana alzò un sopracciglio. "Mi sono persa qualcosa?"

      Maledizione. Non avrebbe dovuto dirlo. "Nolan Pratt è scappato…"

      Per la centesima volta sperò che non avesse mai conosciuto quell'uomo.

      "Ren lo sa? Vorrà parlare con Dani e con lo studio legale, potrebbero essere tutti in pericolo…" Lana prese il suo cellulare e iniziò a digitare un numero. "È Claire…"

      Aveva dimenticato che sua sorella fosse amata da così tante persone. Avrebbe dovuto odiarla per quello, ma Claire era una brava persona e non avrebbe mai potuto odiarla per qualcosa. Reese non era mai riuscita a farsi degli amici e comunque non era stata colpa di Claire. Era facile incolpare le sorelle e lei l'aveva incolpata in più di un'occasione.

      Era abbastanza grande da capire che era sbagliato. Aveva preso le sue decisioni, doveva incolpare se stessa, non gli altri. Doveva convivere con le sue scelte e per la maggior parte non aveva molti rimpianti. Aveva pensato alla sua carriera e, nel processo, la sua vita sentimentale si era sgretolata. Forse se avesse lavorato di più su quell'aspetto della sua vita non avrebbe mai frequentato Nolan, tanto per cominciare.

      Non avrebbe mai dovuto ascoltare sua mamma quando le parlava di lui. Si era comportato malissimo a scuola e questo avrebbe dovuto farle capire che persona fosse. Sua madre l'aveva convinta che le persone potevano cambiare e che non avrebbe dovuto giudicarlo per i suoi comportamenti adolescenziali. Nolan aveva fatto il resto con il suo fascino e la sua bella faccia.

      "Tranquilla" Dane mise una mano sul braccio di Lana. "Carter si sta prendendo cura di Claire. Tornerà presto".

      Il suo adorato fratello era corso ad avvertire la loro sorella e aveva lasciato che Dane badasse a lei. Ok, forse era un po' cattiva. Era decisamente colpa sua se le cose fossero andate a finire in quel modo nella sua vita, ma non poteva evitare di sentirsi esclusa. Claire e Carter avevano un forte legame. Sicuramente voleva bene anche a lei e voleva proteggerla; ma non l'aveva chiamata per vedere come stesse né l'aveva invitata ai suoi eventi come invece aveva fatto con Claire. Ne era passato di tempo da quando aveva riflettuto a lungo sulla sua vita e aveva deciso cosa volesse realmente.

      "Ah bene" disse Lana riagganciando il cellulare. "Ren non ha risposto. Avevo dimenticato che è in sala operatoria".

      "Andrà tutto bene" disse Reese. "Sono sicura che lo prenderanno presto e questa preoccupazione sarà stata inutile". Cavolo, lo sperava davvero.

      "È una minaccia. Se verrà a cercare una di voi…"

      L'ultima volta Nolan non aveva dato la caccia a lei, era ossessionato da Claire. Il bastardo probabilmente era uscito con Reese per arrivare a sua sorella. Cosa che non riusciva a capire… Aveva rotto con Claire per uscire con lei. Perché l'aveva fatto se poi l'aveva perseguitata? Si era pentito di quella decisione o aveva perso la testa? Reese rischiava di impazzire cercando di capire le motivazioni di quel folle. Doveva dimenticarsene e andare avanti.

      "Matt non lascerà che succeda qualcosa a Claire. Scommetto che ora la starà convincendo ad andare a vivere da lui". Le labbra di Lana si inclinarono verso l'alto. "L'ho aiutato dopo il suo incidente e Claire gli ha fatto passare l'inferno. Pensi che accetterà mai di sposarlo?"

      Un rumore di passi riecheggiò nel corridoio. Tutti si girarono per vedere di chi si trattasse. I discorsi su Nolan avevano agitato tutti. Carter si fermò e li guardò. "Stavate parlando di Matt e Claire?"

      "Sì" disse Reese, sollevata che non fosse Nolan – anche se dubitava si facesse vivo alla luce del sole. Era molto furtivo e li avrebbe colti tutti di sorpresa se avesse deciso di farsi vedere. "Sta bene?"

      "Sì. Stasera СКАЧАТЬ