Название: Il Misterioso Tesoro Di Roma
Автор: Juan Moisés De La Serna
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835405719
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Alle dieci eravamo sull’autobus per l’aeroporto, c’erano circa una quarantina di persone da tutte le facoltà che come noi avevano deciso di fare questo viaggio.
Per farlo fummo costretti a raccogliere i soldi necessari, vendendo camicette o giornali e tutti i tipi di dolci per accompagnare il pasto e, naturalmente, abbiamo fatto la festa delle imitazioni, in cui tutti noi che avremmo fatto il viaggio imitavamo un cantante del momento diverso, individualmente o in gruppo.
L’idea non era quella di renderlo perfettamente, solo di intrattenere e divertire un pubblico affezionato, che cantava in coro tutte le canzoni, rendendo la recitazione più facile.
I vestiti non ebbero molto successo, perché non avevamo dedicato molto tempo a prepararli, dato che gli esami erano vicini, ma ciò non significava che per un paio d’ore tutti i partecipanti non si potessero divertire. Anche tra il pubblico c’era qualcuno che ogni tanto saliva sul palco nell’intervallo tra le esibizioni per improvvisare la sua canzone con lo stesso successo delle altre.
Quel giorno non si parlava di nient’altro in facoltà, si congratulavano con noi nei corridoi, come se fossimo stati eroi destinati a un’epopea gloriosa che sarebbe rimasta negli annali della storia.
Alcuni ci prendevano in giro per la nostra sconsideratezza, perché ce ne saremmo andati prima degli esami finali, senza nemmeno sapere se ci saremmo laureati quell’anno o no, ma a nessuno di noi importava, con l’aspettativa di ciò che speravamo sarebbe stata un’avventura memorabile, come alla fine fu, almeno per me.
Già sull’autobus parlavamo di ciò che credevamo che avremmo trovato, dal punto di vista più culturale e storico, partendo dai luoghi solo di interesse turistico, fino ad arrivare alle cose più superficiali che diventarono il tema centrale del resto del tragitto verso l’aeroporto, le ragazze.
Avevamo tutti un’immagine idealizzata di quelle preziose creature, ma l’opinione di uno differiva da quella di un altro, c’erano tante opinioni quante persone in quel veicolo, anche se avessimo chiesto all’autista ce ne avrebbe illustrata una totalmente nuova.
L’unico che sembrava avere un’idea esatta della realtà della nostra destinazione era il capo dell’organizzazione del viaggio, dal momento che aveva passato diverse estati nel paese, anche al sud, sulle spiagge e ora avremmo fatto il centro. Nonostante questo, in quel grande paese c’erano numerosi luoghi da visitare, che si distinguevano per una o per l’altra caratteristica.
Dai vigneti del sud, con le sue spiagge e quella montagna fumante sempre in procinto di scoppiare, alla città della moda nel nord e che ha una delle squadre di calcio più riconosciute al mondo, passando attraverso molte città e paesi con tradizioni secolari, alcune in cui venne segnato il corso della storia del paese, altre che racchiudono una propria architettura o la bellezza del paesaggio eccezionale.
Roma, fu la nostra destinazione finale, scartando per lei Parigi, Amsterdam o Madrid come città papabili che si sono distinte per avere alcune delle seguenti due caratteristiche: una certa tradizione e cultura rinomate e un’atmosfera amichevole e giovane.
Anche se si sarebbero potuti includere molti altri posti in questo elenco, la verità era che c’erano solo queste quattro possibilità e tra queste era stata scelta Roma, perché nessuno tranne uno la conosceva, mentre per quanto riguarda le restanti, alcuni erano già stati in un posto o nell’altro.
A quel tempo non sapevamo molto bene con cosa ci saremmo dovuti confrontare, tutto era organizzato come un viaggio di gruppo, trasferimenti, soggiorno e persino cibo e dovevamo solo prendere qualche lira, la valuta locale, per comprare qualche souvenir.
Per quelli, molti di noi hanno cambiato un piccolo importo in banca prima di partire, anche se c’erano coloro che preferivano farlo all’aeroporto di arrivo perché speravano che il cambio di valuta fosse più favorevole nel paese di destinazione.
Era una di quelle cose tipiche di quando si è giovani credere che, facendo un po’ di soldi, risparmiando molto su alcune piccole cose, si sarebbe potuta fondare una grande azienda un domani.
Ora che mi ricordo molti dei miei compagni laureati sono stati alti dirigenti di importanti aziende, tra cui uno è stato direttore del FMI (Fondo monetario internazionale), dove nessuno di noi sognava di arrivare nonostante l’influenza, il potere e il denaro di qualcuno dei nostri genitori, ma di quei giovani impetuosi e ambiziosi, cosa rimane adesso?
Di tanto in tanto ci siamo rincontrati con alcuni compagni per festeggiare il trascorrere dei decenni da quando ci eravamo diplomati, ma di quelli, con i quali ho avuto più contatti, non rimane nessuno.
Gli anni si sono fatti sentire con tutti, nonostante le grandi fortune che alcuni hanno accumulato o le molte operazioni a cui più di uno di loro si è sottoposto, per cambiare la milza, il fegato o persino il cuore, tentando di rimediare agli eccessi della gioventù , cercando di ingannare la morte, ma prima o poi arriva per tutti noi, non so perché non abbia ancora raggiunto me, forse ho ancora qualcosa da fare ma non saprei cosa.
Bene, ora che ricordo, conosco un amico che dopo aver sprecato la sua fortuna in donazioni per centri di ricerca per trovare una cura per quella terribile malattia che è la vecchiaia, tutto ciò che ha ottenuto è una solitaria fredda bara, lunga un metro e ottanta per settanta di larghezza, in un centro sperimentale dove mantengono il suo corpo criogenizzato.
Lì rimane inerte come se fosse in un sonno profondo, aspettando che, tra qualche anno, forse qualche decennio, la tecnologia avanzi così tanto da poterlo rianimare per garantirgli la tanto desiderata lunga vita.
Personalmente e dopo essere sopravvissuto a così tanti, capisco che pochi anni sarebbero bastati … se mi fossi reso conto di ciò che è veramente importante.
Tanto tempo sprecato nella ricerca e nel desiderio, senza conoscere il vero valore di ogni istante. Molte volte ho pensato che se avessi una seconda possibilità, cambierei molto di quello che ho fatto. Non che me ne penta perché ho una coscienza pulita, ma farei le cose in un altro modo e anche in un altro ordine.
Così tanti ricordi, così tante esperienze e ora sono solo le foto di un vecchio album accumulate in un qualche cassetto, o alcune incorniciate e appese al muro in attesa che qualcuno venga a chiedermi qualcosa.
Non sono mai stato molto bravo a raccontare storie, perché la mia fretta mi ha sempre consigliato di andare al punto, omettendo i dettagli, ma ora, anche se volessi quei dettagli, non esisterebbero più, solo le foto e alcune note, il resto è come se fosse in mezzo ad una fitta nebbia mattutina, che nasconde il paesaggio.
E ciò mi dà una strana sensazione, a volte di ammirazione e altre di impotenza, sapendo che ci sono tesori dietro la nebbia, hai la certezza che siano lì, ma sono inaccessibili per me.
Mia moglie, lei sì che era eccezionale nel ricordare anche i più piccoli dettagli di qualsiasi viaggio, incontro o conversazione, era incredibile la chiarezza con cui li raccontava, era come se li avesse davanti a sé e potesse descriverli.
Ancora mi stupisco quando ricordo come fosse in grado di riconoscere persone che non incontrava da anni e semplicemente vedendole sapeva perfettamente chi fossero e di cosa avessero parlato l’ultima volta.
Una memoria prodigiosa che le ha permesso di imparare qualsiasi argomento vedendolo praticamente una volta sola.
Mi diceva che doveva questo al fatto di avere una memoria fotografica, ma io ridevo dicendo che non esistevano macchine fotografiche nemmeno tra quelle moderne in grado di registrare tante immagini quanto lei.
Ah, mia moglie! Non credo ci fosse sulla Terra un essere tanto СКАЧАТЬ