Solo chi è destinato. Морган Райс
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Название: Solo chi è destinato

Автор: Морган Райс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Детская проза

Серия:

isbn: 9781094310817

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СКАЧАТЬ forza di volontà di chiunque pensasse di passare di là. Nonostante tutto Genevieve continuò a camminare.

      Lentamente le luci si fecero più vicine, e mentre la luna iniziava a salire e illuminare meglio il paesaggio, lei vide che aveva davanti una fattoria. Si mise a camminare un po’ più velocemente, avvicinandosi il più rapidamente possibile con tutta la stanchezza e i dolori che aveva addosso. Arrivò nei pressi della struttura e vide delle persone che uscivano dalla casa.

      Per un momento Genevieve esitò, e parte di lei avrebbe voluto fuggire. Però sapeva di non poterlo fare, quindi continuò a procedere barcollante fino a che raggiunse il cortile, dove si trovavano un uomo e una donna, entrambi con in mano degli attrezzi, come se si aspettassero un attacco da un momento all’altro. L’uomo teneva alto un forcone, mentre la donna aveva una falce. Li abbassarono entrambi rapidamente non appena si resero conto che Genevieve era da sola.

      La coppia era più anziana e invecchiata dal lavoro, e sembrava che si occupassero da decenni si quel pezzo di terra, coltivando alcune verdure e tenendo un piccolo numero di animali. Avevano abiti semplici da contadini e mentre la guardavano le loro espressioni passarono da sospettose ad amichevoli.

      “Oh, guardala Thom,” disse la donna. “La poverina deve essere congelata.”

      “Sì, lo vedo Anne,” rispose l’uomo. Tese una mano verso Genevieve. “Vieni, ragazza. Sarà meglio portarti dentro.”

      Fece strada all’interno, in una casupola dal soffitto basso dove nell’angolo ribolliva un calderone di stufato. L’uomo indicò a Genevieve una sedia davanti al fuoco e lei vi si lasciò cadere sopra pesantemente, quasi risucchiata da essa. L’inaspettata comodità le fece capire quanto doveva essere esausta.

      “Tu stai seduta qui e riposati,” disse la donna.

      “Ecco,” disse l’uomo. “Ha un aspetto familiare, non pensi, Anne?”

      “Non sono nessuno,” disse Genevieve rapidamente. Quando la gente l’aveva riconosciuta al villaggio, si erano arrabbiati solo perché era la moglie di Altfor, anche se non aveva avuto alcun controllo su ciò che il figlio del duca aveva fatto.

      “No, ti riconosco,” disse Anne. “Sei Genevieve, la ragazza che è stata presa dal figlio del duca.”

      “Sono…”

      “Non serve che tu nasconda la tua identità con noi,” disse Thom. “Non ti giudicheremo per essere stata presa e portata via. Abbiamo vissuto abbastanza da avere visto tante ragazze che sono state portate via dai nobili qua attorno.”

      “Sei al sicuro qui,” disse Anne, mettendole una mano sulla spalla.

      Genevieve non aveva parole per esprimere la sua riconoscenza davanti a quelle parole. Quando il contadino le porse un piatto di stufato, mangiò avidamente, senza rendersi conto fino a quel momento di quanta fame avesse. Le misero una coperta sulle spalle e Genevieve dormì quasi all’istante, cadendo nel genere di oscurità senza sogni che prima aveva solo potuto sperare.

      Quando si svegliò, la luce del giorno filtrava attraverso le finestre della fattoria, tanto accesa che Genevieve pensò potesse essere quasi mezzogiorno. Anne era lì, ma non c’era traccia di suo marito.

      “Ah, sei sveglia,” disse. “Ci sono pane e formaggio e un po’ di birra se vuoi.”

      Genevieve andò al tavolo della cucina e mangiò con avidità.

      “Mi spiace,” disse.

      “Per che cosa?” le chiese Anne.

      “Beh, per essere capitata qui così,” disse Genevieve, “entrando in casa vostra, probabilmente mettendovi in pericolo se qualcuno venisse a scoprire che mi trovo qui. E… beh, tutte le cose che sono successe quando Altfor era al comando.”

      “Non sei tu che devi scusarti per quelle,” insistette Anne. “Pensi che non sappia come va a finire con le ragazze che vengono portate via dai nobili? Pensi che sia sempre stata vecchia?”

      “Tu…” iniziò Genevieve.

      Anne annuì. “Le cose andavano meglio con il vecchio re, ma non erano perfette. C’erano sempre quei nobili che pensavano di potersi prendere quello che volevano. È in parte questo che ha conficcato una specie di cuneo tra loro e lui, da quello che ne capisco.”

      “Mi spiace,” disse Genevieve, capendo ciò che la donna stava dicendo.

      “Smettila di dirlo,” rispose Anne. “Non hai niente di cui scusarti. Te lo sto dicendo solo per farti capire che qui sei al sicuro.”

      “Grazie,” disse Genevieve, perché in quel momento la sicurezza le sembrava una comodità talmente preziosa che forse nessuno poteva essere in grado di offrirle. Si guardò attorno. “Dov’è tuo marito?”

      “Oh, Thom si sta occupando delle pecore. Non che le pecore abbiano bisogno di molto. Basta dargli un posto dove pascolare e uno dove dormire e sono felici. Le persone sono più difficili: vogliono sempre di più.”

      Genevieve capiva perfettamente. Quanti guai si erano generati solo perché c’era sempre qualcuno che pensava di avere il diritto di prendersi tutto, e che poi voleva ancora di più?

      “Hai pensato a quello che farai adesso?” le chiese Anne.

      “Pensavo… mi sorella è al sicuro a Porto Autunno,” disse Genevieve. “Pensavo che potrei andare da lei.”

      “È un bel viaggio,” disse Anne. “Attraversare il mare, e immagino che tu non abbia neanche tanti soldi per pagare la nave.”

      Genevieve scosse la testa. Più pensava alla sua idea e meno le pareva avere senso. Andare da Sheila era la reazione più ovvia, ma era anche una mossa sciocca. Significava solo che tutte e due avrebbero tentato di vivere alla giornata, sempre in fuga, sempre chiedendosi se al buio sarebbe mai arrivato un coltello puntato contro di loro.

      “Beh, non abbiamo soldi per aiutarti con questo,” disse Anne. “Ma potresti restare qui per un po’ se vuoi. Potremmo organizzarci con dell’aiuto in più nella fattoria, e nessuno verrebbe a sapere che sei qui.”

      Quella generosità era fin troppo per Genevieve. Poteva addirittura sentire le lacrime che le salivano agli occhi pizzicandone gli angoli. Come sarebbe stato, restare lì e farla finita con tutto il resto?

      A quel punto le tornarono alla mente i pensieri dell’anello di Olivia. Aveva pensato che avrebbe trovato della felicità con Royce, e invece ecco com’era andata a finire male. Non era fatta per trovare una risoluzione pacifica della sua situazione.

      E la verità era che lei aveva già un piano. Aveva fatto un piano con Sheila, solo che nella frenesia delle emozioni e della fuga dalla città aveva dimenticato tutto. Ora che aveva avuto la possibilità di riprendersi, e dormire, e addirittura rimettersi a pensare, quel piano le stava tornando in mente. Al tempo era stata l’idea migliore che potesse avere, e lo era ancora adesso.

      “Non posso restare,” disse Genevieve.

      “Dove andrai allora?” chiese Anne. “Cosa farai? Sei così decisa a trovare questa tua sorella?”

      Genevieve scosse la testa, perché sapeva che non avrebbe funzionato. No, non poteva andare a cercare sua sorella. Doveva andare a СКАЧАТЬ