Se lei vedesse. Блейк Пирс
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Название: Se lei vedesse

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781640296794

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СКАЧАТЬ fece per prendere il pomello ma si bloccò. Che cosa aveva intenzione di fare? Avrebbe continuato il litigio fuori, in giardino? Inoltre conosceva bene Melissa. Dopo qualche giorno si sarebbe calmata e avrebbe davvero prestato ascolto alla versione della storia di Kate. Magari avrebbe persino accettato le scuse di sua madre.

      Kate si sentiva una traditrice quando prese il telefono. Dopo che aveva chiamato Duran, lui l’aveva informata di aver organizzato tutto per la sua presenza sul caso comunque. Al momento aveva qualcuno della polizia di stato della Virginia pronto a vedersi con lei e DeMarco alle 4:30 del mattino giù a Whip Springs. Per quanto riguardava DeMarco, aveva lasciato Washington D.C. mezz’ora prima con una macchina dell’agenzia. Sarebbe stata a casa di Kate verso mezzanotte. Kate si accorse che avrebbe potuto tranquillamente tenere Michelle fino all’orario originariamente programmato delle undici ed evitare il confronto con Melissa. Ma non poteva rimuginarci sopra adesso.

      La subitaneità di tutto quanto l’aveva colta leggermente fuori guardia. Anche se l’ultimo caso che aveva accettato era sembrato venir fuori dal nulla, almeno aveva una specie di struttura stabile. Ma era passato un po’ di tempo da quando era stata assegnata a un caso a orari del genere. Era spaventoso, ma Kate era anche davvero entusiasta – abbastanza entusiasta da essere in grado di scacciare momentaneamente nei recessi della mente la rabbia di Melissa nei suoi confronti.

      Eppure, mentre riempiva una borsa in attesa dell’arrivo di DeMarco, un pensiero la colpì. Ed eccola qui – la tua capacità di mettere tutto da parte per il bene del lavoro – che in primo luogo ha causato tanti danni tra voi due.

      Ma anche quel pensiero fu messo da parte.

      CAPITOLO TRE

      Una delle cose che Kate aveva imparato su DeMarco durante il loro ultimo caso è che era puntuale. Un tratto che le venne ricordato quando udì bussare alla porta a mezzanotte e dieci.

      Non ricordo l’ultima volta che ho avuto visite così tardi, pensò. Al college, forse?

      Andò alla porta, portando con sé l’unica borsa preparata. Eppure, quando aprì la porta, vide che DeMarco non aveva intenzione di precipitarsi subito sulla scena del crimine.

      «A rischio di sembrare maleducata, ho davvero bisogno di usare il tuo bagno» disse DeMarco. «Tracannare due coche per restare sveglia per il viaggio è stata una brutta idea.»

      Kate sorrise e si fece da parte per lasciar entrare DeMarco. Data la velocità e l’urgenza che Duran le aveva instillato durante le loro telefonate, i modi spicci di DeMarco furono il tipo di involontario sollievo comico di cui aveva bisogno. La metteva anche a suo agio sapere che persino dopo quasi due mesi di separazione lei e DeMarco stavano recuperando lo stesso livello di agio che avevano condiviso prima di lasciarsi dopo l’ultimo caso.

      DeMarco uscì dal bagno qualche minuto dopo con un sorriso imbarazzato in volto.

      «E buongiorno a te» disse Kate. Forse era per il consumo di caffeina, ma DeMarco non sembrava affatto esausta, apparentemente per nulla disturbata dalla tarda ora.

      DeMarco guardò l’orologio da polso e annuì. «Già, immagino che sia giorno.»

      «Quando ti hanno chiamata?» chiese Kate.

      «Verso le otto o le nove, immagino. Sarei partita prima, ma Duran voleva essere sicuro al cento per cento che tu fossi a bordo.»

      «Scusami» disse Kate. «Stavo facendo da babysitter a mia nipote per la prima volta.»

      «Oh, no. Wise… che brutto. Mi spiace che ti abbia rovinato la cosa.»

      Kate si strinse nelle spalle e fece un gesto con la mano come per scacciare il pensiero. «Andrà tutto bene. Pronta per andare?»

      «Sì. Ho fatto qualche telefonata venendo qui mentre la cosa veniva gestita da quelli di Washington. Abbiamo in programma di vederci con uno del dipartimento di polizia di stato della Virginia alle quattro e mezza alla residenza dei Nash.»

      «La residenza dei Nash?» chiese Kate.

      «L’ultima coppia a essere stata uccisa.»

      Partirono con lo stesso ritmo verso la porta. Mentre uscivano, Kate spense la luce del soggiorno e raccolse la borsa. La entusiasmava quello che poteva esserci davanti a lei, ma si sentiva anche come se stesse lasciando casa sua in modo piuttosto irrazionale. Dopotutto appena poche ore prima sua nipote di due mesi dormiva sul suo letto. E adesso eccola lì, in partenza per andare dritta a una scena del crimine.

      Vide la berlina standard del bureau parcheggiata di fronte a casa, proprio lungo il marciapiede. Sembrava surreale, ma anche invitante.

      «Vuoi guidare tu?» chiese DeMarco.

      «Certo» disse Kate, chiedendosi se la giovane agente le stesse offrendo il ruolo come segno di rispetto o solamente perché voleva una pausa.

      Kate si mise dietro al volante mentre DeMarco trovava la mappa per il luogo dell’omicidio più recente. Era nella città di Whip Springs, Virginia, un buco introvabile situato alle pendici dei Monti Blue Ridge appena fuori Roanoke. Trascorsero solo poco tempo in chiacchiere – Kate aggiornò DeMarco su come ci si sentisse a essere nonna, mentre DeMarco rimase più che altro silenziosa, parlando solo di un’altra relazione fallita dopo che la sua ragazza l’aveva lasciata. La cosa fu una sorpresa, dato che Kate non aveva preso DeMarco per una lesbica. Come minimo ciò le dimostrava che aveva davvero bisogno di investire più tempo nel conoscere la donna con cui era più o meno partner. La puntualità, l’aveva notata. L’omosessualità, se l’era persa. Che cavolo diceva questo di lei in quanto partner?

      Mentre la scena del crimine si avvicinava, DeMarco lesse i rapporti pertinenti al caso che Duran aveva mandato loro. Mentre lei li leggeva, Kate continuava a cercare tracce del sole a irrompere all’orizzonte, ma non ne vide.

      «Due coppie vecchie» disse DeMarco. «Scusa… una sul finire dei cinquanta… senza offesa.»

      «Nessuna offesa» disse Kate, non sapendo se fosse lo strano tentativo di DeMarco di fare dello humor.

      «A una prima occhiata, sembrano non avere niente in comune, a parte il posto. La prima scena si trova proprio nel cuore di Roanoke e questa più recente a non più di trenta miglia di distanza, a Whip Springs. Sembrano non esserci segni che il marito o la moglie fossero gli obiettivi preliminari. Ogni omicidio è stato raccapricciante e un po’ eccessivo, a indicare che l’assassino si diverte.»

      «E ciò tipicamente indica una persona che sente di aver subito offesa dalle vittime, in qualche modo» sottolineò Kate. «Così, oppure una contorta brama psicologica di violenza e sangue.»

      «Le vittime più recenti, i Nash, sono stati sposati per ventiquattro anni. Hanno due figli, uno che vive a San Diego e un’altra che attualmente sta studiando all’università della Virginia. È stata lei a trovare i corpi quando ieri è tornata a casa.»

      «E l’altra coppia?» chiese Kate. «Hanno figli?»

      «No, stando ai rapporti.»

      Kate rimuginò sulla cosa e, per ragioni che non riusciva a cogliere, si ritrovò a pensare alla bambina che quello stesso giorno aveva superato per strada. Oppure, piuttosto, al flashback che la bambina le aveva fatto venire in mente.

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