Se lei vedesse. Блейк Пирс
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Название: Se lei vedesse

Автор: Блейк Пирс

Издательство: Lukeman Literary Management Ltd

Жанр: Зарубежные детективы

Серия:

isbn: 9781640296794

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СКАЧАТЬ a camminare. Non era la prima volta che un’immagine del suo passato lavorativo le si schiaffava nella testa e la distraeva. A volte arrivavano casualmente, sebbene dal nulla. Ma c’erano altre volte in cui arrivavano forti e rapide, come flashback da stress post-traumatico.

      L’immagine della bambina dell’Arkansas era una via di mezzo. E Kate ne fu grata. Quel caso particolare l’aveva quasi costretta a smettere di lavorare come agente nel 2009. Era stato sconvolgente per l’animo, a sufficienza perché Kate chiedesse due settimane di pausa dal lavoro. E, d’un tratto, per quasi un secondo mentre tornava a casa con in mano dei regali per la sua nipotina, Kate si era sentita spinta indietro nel tempo.

      Erano passati quasi dieci anni da quando aveva salvato quella bambina. Kate si chiese dove fosse – si chiese se fosse sopravvissuta al trauma.

      «Signora?»

      Kate batté le palpebre, saltando un po’ al suono di una voce sconosciuta di fronte a lei. C’era un ragazzino in piedi davanti a lei. Sembrava preoccupato, come se non fosse sicuro se rimanere lì o scappare via.

      «Sta bene?» chiese. «Sembra… non lo so. Che stia male. Come se stesse per svenire.»

      «No» disse Kate scuotendo la testa. «Sto bene. Grazie.»

      Il ragazzo annuì e proseguì per la sua strada. Kate cominciò a camminare di nuovo, strappata via da un buco del passato che presumeva di non aver ancora chiuso del tutto. Mentre si avvicinava sempre più a casa, cominciò a chiedersi quanti di questi buchi del passato fossero rimasti scoperti.

      E se i fantasmi del suo passato avrebbero continuato a perseguitarla finché anche lei non fosse diventata un fantasma.

      CAPITOLO DUE

      Kate trascorse l’ora successiva pulendo casa, anche se l’aveva già fatto prima di uscire per le spese. Si sentiva strana a essere così in ansia all’idea che Michelle venisse a casa sua. Melissa aveva vissuto in quella casa durante gli anni delle superiori, perciò quando veniva a farle visita (non abbastanza spesso, secondo l’opinione di Kate), Kate non sentiva il bisogno che la casa fosse immacolata. Allora perché era così preoccupata di come apparisse a una bambina di due mesi?

      Magari è una bizzarra specie di nidificazione da nonna, pensò grattando il lavandino del bagno… una stanza che sapeva per certo che sua nipote non avrebbe neanche visto, ancor meno usato.

      Mentre risciacquava il lavandino, suonò il campanello. Fu invasa da un’euforia per la quale non era preparata. Aveva un sorriso che andava da un orecchio all’altro quando aprì la porta. Melissa era dall’altra parte, con Michelle sul suo seggiolino per la macchina. La bambina era addormentata, una spessa coperta avvolta intorno alle gambe.

      «Ehi, mamma» disse Melissa entrando in casa. Diede una rapida occhiata in giro e alzò gli occhi al cielo. «Quanto hai pulito oggi?»

      «Mi appello al quinto emendamento» disse Kate abbracciando la figlia.

      Melissa sistemò il seggiolino con cautela sul pavimento e lentamente scoprì Michelle. La sollevò e la porse dolcemente a Kate. Era passata quasi un’intera settimana da quando Kate era andata a trovare Melissa e Terry, ma quando prese in braccio Michelle parve molto di più.

      «Che cosa avete in progetto di fare tu e Terry stasera?» chiese Kate.

      «Non molto, in realtà» disse Melissa. «Ed è questa la bellezza della cosa. Usciamo a cena e a bere qualcosa. Magari andiamo a ballare. Ah, abbiamo cambiato idea riguardo al fatto che la devi tenere per la notte, perché ci siamo accorti di non essere ancora pronti. C’è molto bisogno di sonno non interrotto, ma non riesco a starle lontana così a lungo.»

      «Oh, credo di capirlo» disse Kate. «Uscite e divertitevi.»

      Melissa si sfilò la borsa dei pannolini dalla spalla e la sistemò accanto al seggiolino. «Tutto quello che ti serve è qui. Tra un’ora vorrà mangiare di nuovo, e si opporrà al sonno. Terry pensa che sia una cosa carina, ma io penso che sia diabolica. Se le viene aria nella pancia, nella tasca posteriore ci sono delle gocce e…»

      «Lissa… staremo bene. Ho cresciuto una figlia, sai. Ed è anche venuta fuori molto bene.»

      Melissa sorrise e sorprese Kate dandole un rapido bacio sulla guancia. «Grazie, mamma. Vengo a prenderla verso le undici. È troppo tardi?»

      «No, è perfetto.»

      Melissa diede un’ultima occhiata alla sua bambina, un’occhiata che gonfiò il cuore di Kate. Ricordava cosa volesse dire essere una madre e provare quel sentimento interiore di amore riempirla – un amore che si traduceva nella pura volontà di fare qualsiasi cosa per assicurare che l’essere umano da te creato fosse al sicuro.

      «Se ti serve qualcosa, chiamami» disse Melissa, anche se stava ancora guardando Michelle e non Kate.

      «Okay. Adesso va’. Divertiti.»

      Melissa finalmente si voltò e andò alla porta. Mentre la chiudeva, la piccola Michelle si svegliò tra le braccia di Kate. Rivolse alla nonna un sorriso assonnato e lasciò uscire un minuscolo sbadiglio.

      «Allora, adesso che si fa?» chiese Kate.

      La domanda era scherzosamente rivolta a Michelle, ma vi sentì dietro un peso che la portò a chiedersi se non si stesse semplicemente facendo una domanda retorica. Sua figlia era un’adulta adesso, con una figlia sua. E ora ecco Kate, vicina ai cinquantasei anni e con la sua prima nipotina tra le braccia. Perciò… adesso che si fa?

      Pensò a quella spinta a tornare al lavoro in qualunque ruolo e, forse per la prima volta, la sentì piccola.

      Persino più piccola della bambina che adesso teneva in braccio.

      ***

      Per le otto di quella sera, Kate si stava chiedendo se Melissa e Terry non fossero riusciti a creare la bambina più educata della storia. Michelle non pianse e nemmeno si fece esigente una sola volta. Era semplicemente soddisfatta di essere tenuta in braccio. Dopo due ore tra le braccia di Kate, Michelle si appisolò. Kate la mise con attenzione al centro del suo grande letto matrimoniale e poi rimase sulla porta per un attimo a guardare sua nipote dormire.

      Non era sicura di quanto tempo avesse trascorso lì quando il telefono suonò sul tavolo della cucina alle sue spalle. Dovette strappare gli occhi da Michelle ma riuscì a prendere il telefono in qualche secondo. Il suono singolo voleva dire che era un messaggio invece di una telefonata e non fu assolutamente sorpresa di vedere che si trattava di Melissa.

      Come sta? chiese Melissa.

      Incapace di resistere, Kate sorrise e rispose: Le ho proibito di bere più di tre birre. È uscita con un ragazzo in moto un’oretta fa. Le ho detto di tornare per le 11.

      La risposta giunse veloce: Oh, non sei per niente divertente.

      Lo scambio di battute la rese quasi felice quanto la bambina che dormiva nella sua camera. Dopo la morte del padre Melissa era diventata introversa – soprattutto verso Kate. Aveva dato la colpa al lavoro di Kate per la morte del padre, e anche se in seguito era giunta a capire che non era quello il caso, c’erano delle volte in cui Kate sentiva che Melissa risentiva ancora del tempo che lei aveva trascorso al bureau dopo la morte di lui. Abbastanza stranamente, però, СКАЧАТЬ