Название: A Ogni Costo
Автор: Джек Марс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Thriller Della Serie di Luke Stone
isbn: 9781632918314
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Con un atto finale di supremo autocontrollo, Luke fece un passo indietro e le allontanò delicatamente le mani.
“Mi dispiace, Trudy,” disse, con la voce roca. “Ti voglio bene. Davvero. Ma non è una buona idea.”
Lei si accigliò, ma prima di poter dire qualcosa, un pesante pugno colpì la porta di legno.
“Luke? Sei lì?” Era la voce di Newsam. “Dovresti uscire e vedere questo. Swann ha trovato qualcosa.”
Si guardarono, Luke sentendosi colpevole come il diavolo al pensiero di sua moglie, anche se non aveva fatto niente. Se ne andò di lì prima che potesse accadere qualcos’altro senza poter fare a meno di chiedersi quanto ciò che era appena successo avrebbe avuto conseguenze sulla loro vita lavorativa insieme.
E poi, peggio di tutto, non poteva fare a meno di ammettere che, sotto sotto, non aveva nessuna voglia di lasciare la stanza.
*
Swann sedeva a una lunga tavola con i suoi tre monitor video allineati davanti a sé. Con la sua calvizie incipiente e gli occhiali, ricordava a Luke un fisico della NASA al controllo missione. Luke era in piedi dietro di lui con Newsam e Trudy, al di sopra delle strette spalle di Swann.
“Questo è il conto corrente di Ken Bryant,” disse Swann, muovendo il cursore nel centro dello schermo. Luke assorbì i dettagli: depositi, prelievi, saldo totale, un range di date che andava dal 28 aprile al 27 maggio.
“Quanto è sicura la connessione?” chiese Luke. Diede un’occhiata alla stanza e fuori dalla porta. La stanza principale del centro di comando era proprio in fondo al corridoio.
“Questa?” disse Swann. Alzò le spalle. “È indipendente dal centro di comando. Sono connesso alla nostra torre e ai nostri satelliti. È criptata dai nostri. Credo che la CIA o l’NSA potrebbero cercare di violarla, ma perché preoccuparsi? Facciamo parte della stessa squadra, no? Non me ne preoccuperei. Invece, mi concentrerei su questo conto bancario. Noti niente di strano?”
“Il saldo è più di $24,000,” disse Luke.
“Esatto,” disse Swann. “Un custode con un bel po’ di soldi nel suo conto corrente. Interessante. Ora andiamo indietro di un mese. Dal 28 marzo al 27 aprile. Il saldo arriva fino a $37,000, e adesso comincia a spendere. Ci sono trasferimenti qui da un conto anonimo, $5,000, poi $4,000, poi, be’, chi se ne frega delle tasse… dammene $20,000.”
“Okay,” disse Luke.
“Indietro di un altro mese. Dalla fine di febbraio alla fine di marzo. Il saldo iniziale è di $1,129. Entro la fine del mese, è di oltre $9,000. Indietro di un altro mese, dalla fine di gennaio alla fine di febbraio, e il saldo non è mai arrivato a $2,000 in tutto il tempo. Da qui, se andiamo indietro di tre anni, vediamo che il saldo raramente ha superato i $1,500. Ecco un tizio che vive giorno per giorno, che d’un tratto comincia a ottenere grossi trasferimenti di denaro in marzo.”
“Da dove viene il denaro?”
Swann sorrise e alzò un dito. “Adesso viene il bello. Viene da una piccola banca offshore specializzata in conti numerari anonimi. Si chiama Royal Heritage Bank, e ha sede sulla Grand Cayman.”
“Riesci ad hackerarlo?” chiese Luke. Vide di sfuggita l’aria di disapprovazione di Trudy.
“Non ce n’è bisogno,” disse Swann. “La Royal Heritage appartiene a una risorsa della CIA di nome Grigor Svetlana. È un ucraino che faceva parte dell’Armata Rossa. Ha avuto qualche guaio con i russi vent’anni fa, dopo la sparizione di alcuni armamenti sovietici che poi sono riapparsi nei mercati neri dell’Africa Occidentale. Non parlo di pistole. Parlo di contraeree, artiglieria controcarri, più un po’ di missili cruise a bassa altitudine. I russi erano pronti ad appenderlo per il collo. Non avendo dove andare, si è rivolto a noi. Ho un amico a Langley, e i conti della Royal Heritage Bank, per nulla anonimi, sono in realtà un libro aperto per la comunità dell’intelligence americana. Certo, la maggior parte dei clienti della Royal non ne è al corrente.”
“Quindi sai a chi appartiene il conto che procede con i trasferimenti.”
“Sì.”
“Okay, Swann,” disse Luke. “Capisco. Sei molto sveglio. Ora arriviamo al punto.”
Swann fece un gesto verso gli schermi del computer. “Lo stesso Bryant era il titolare del conto che faceva i trasferimenti. È il conto su quel monitor a sinistra. Potete vedere che ha circa $209,000 adesso. Stava trasferendo un po’ qui e un po’ là dal conto numerario al suo conto corrente locale, probabilmente per uso personale. E se andiamo indietro di qualche mese, vediamo che il conto offshore di Bryant era stato creato il 3 marzo con un trasferimento di $250,000 da un altro conto della Royal Heritage, quello sul monitor di destra.”
Luke guardò il conto di destra. C’erano più di quarantaquattro milioni di dollari.
“Qualcuno ha assunto Bryant,” disse.
“Precisamente,” disse Swann.
“Chi è?”
“È quest’uomo.” Sullo schermo apparve una fototessera. Mostrava un uomo di mezz’età con capelli scuri che si stavano incanutendo. “Questo è Ali Nassar. Cinquantasette anni. Cittadino iraniano. Nato a Teheran in una famiglia benestante e influente. Ha studiato alla London School of Economics, poi alla Harvard Law School. È tornato a casa e ha preso un’altra laurea in legge, questa dall’università di Teheran. Quindi può lavorare sia negli Stati Uniti che in Iran. È stato coinvolto in negoziazioni commerciali internazionali per la maggior parte della carriera. Vive qui a New York e attualmente è un diplomatico iraniano delle Nazioni Unite. Ha completa immunità diplomatica.”
Luke si grattò il mento. Poteva sentire la corta barba crescere. Cominciava a essere stanco. “Fammi capire bene. Nassar ha pagato Ken Bryant, presumibilmente per avere accesso all’ospedale, e per ottenere informazioni sulle misure di sicurezza e su come evitarle.”
“Presumibilmente, sì.”
“Quindi probabilmente sta guidando una cellula terroristica qui a New York, è complice nel furto di materiale pericoloso e di almeno quattro omicidi, e non può essere perseguito dalla legge americana?”
“Pare proprio così.”
“Okay. Sei già nel conto, vero? Vediamo a chi altro manda soldi.”
“Mi ci vorrà un po’.”
“Va bene. Nel frattempo mi occupo di una faccenda.”
Luke guardò Ed Newsam. La faccia di Newsam era dura, gli occhi opachi e vuoti.
“Dimmi, Ed, ti va di fare un giro con me? Forse dovremmo fare una visita al signor Ali Nassar.”
Newsam sorrise, ma aveva un’aria più che altro accigliata.
“Mi СКАЧАТЬ