Название: Contro Ogni Nemico
Автор: Джек Марс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Thriller Della Serie di Luke Stone
isbn: 9781640299467
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“Grazie,” disse, “ma no.”
* * *
“Allora, chi sta cercando di ucciderti?” chiese Susan.
Luke sedeva su una sedia in pelle dall’alto schienale nel salottino dello Studio Ovale. Sotto ai suoi piedi si trovava il sigillo presidenziale degli Stati Uniti. L’ultima volta che era stato lì, i servizi segreti lo avevano messo faccia in giù contro a quel sigillo. Però, ovviamente, era un altro tappeto – anche se sembrava identica, quella era una stanza totalmente nuova. L’altra era stata distrutta. Per un attimo se l’era dimenticato.
Cavolo se era stanco.
Un assistente aveva portato a Luke del caffè in una tazza termica. Forse l’avrebbe aiutato a svegliarsi. Lo sorseggiò – il caffè della presidente era sempre buono.
“Non lo so,” disse. “L’ultima che ho sentito è che stavano analizzando del DNA e che stavano facendo dei test delle impronte sul morto.”
Luke studiò il viso di Susan. Era invecchiata. Le rughe sulla sua pelle si erano fatte più profonde ed erano diventate grinze. La pelle stessa non era fissa e fiorente. In qualche modo aveva mantenuto la sua bellezza adolescenziale fino alla mezza età, ma in sei mesi da presidente il tempo l’aveva raggiunta.
Luke pensò al giovanile Abramo Lincoln di mezza età che diventava presidente, un uomo così energico e fisicamente forte da essere rinomato per le sue imprese di forza da salotto. Quattro anni dopo, appena prima di essere assassinato, lo stress della Guerra civile lo aveva trasformato in un fragile e appassito vecchietto.
Susan era ancora bella, ma adesso era diverso. Sembrava quasi segnata da ciò che aveva vissuto. Si chiese che cosa ne pensasse lei, o se se ne fosse già accorta. Poi si rispose da solo – certo che se n’era accorta. Era un’ex top model. Probabilmente aveva notato i più piccoli cambiamenti nel suo aspetto. Per la prima volta, notò il vestito che indossava. Era blu, molto elegante, e le cadeva perfettamente sulla figura. La scollatura era increspata – però leggermente.
“Ehi, bel vestito,” disse.
Lei gli fece un gesto di finto sdegno. “Questo vecchio abito? È solo una cosuccia che mi sono messa su. Lo sapevi che avevamo una cerimonia oggi, no?”
Luke annuì. Lo sapeva. “È fantastico,” disse. “Che abbiano rimesso a posto questo luogo esattamente com’era prima.”
“È un po’ inquietante, se lo chiedi a me,” disse Susan. Si guardò intorno nella stanza dall’alto soffitto. “Ho vissuto all’Osservatorio navale per cinque anni. Adoro quella casa. Non mi dispiacerebbe vivere lì per il resto della vita. Mi ci vorrà un po’ per abituarmi a questo posto.”
Caddero nel silenzio. Luke era lì semplicemente per portare i suoi omaggi. Entro un altro minuto le avrebbe chiesto un’auto, o preferibilmente un elicottero, che lo portasse a Eastern Shore.
“Allora, tu che ne pensi?” disse lei.
“Che cosa ne penso? Di cosa?”
“Della riunione che abbiamo appena fatto.”
Luke sbadigliò. Era stanco. “Non so che cosa pensare. Abbiamo delle armi nucleari in Europa? Sì. Sono vulnerabili? Sembra che potrebbero essere più sicure di quello che sono. Oltre a questo…”
Si fermò.
“Ci andrai?” disse lei.
Luke quasi rise. “Non ti servo in Belgio, Susan. Metti un altro distaccamento della sicurezza nella base, preferibilmente degli americani, e preferibilmente con armi cariche addosso. Dovrebbe bastare.”
Susan scosse il capo. “Se si tratta di una minaccia credibile, dovremmo andare alla fonte. Senti, con i belgi ci siamo fatti piedino per troppo tempo. Ci sono stati troppi attentati saltati fuori da Bruxelles, e io vorrei spezzare quelle reti. È inaccettabile che dopo gli attentati di Parigi non abbiano isolato tutto il quartiere di Molenbeek. A volte mi chiedo da che parte stiano.”
Luke alzò le mani. “Susan…”
“Luke,” disse. “Mi serve che lo faccia tu. C’è una cosa di cui nella riunione non si è parlato. Rende il tutto molto più urgente di quanto potresti pensare. Kurt lo sa, io lo so, ma nessun altro che era presente lo sa.”
“Che cosa?”
Esitò. “Luke…”
“Susan, mi hai chiamato ieri e mi hai chiesto di prendere un aereo per il Colorado con due ore di preavviso. Io ho fatto quello che mi hai chiesto. Adesso vuoi che vada in Belgio. Dici che è importante, ma non vuoi dirmi perché. Lo sai che mia moglie ha il cancro? Te lo dico solo perché tu sappia esattamente che cosa mi stai chiedendo di fare.”
Per un secondo, pensò che le avrebbe detto dell’altro, che forse le avrebbe detto tutto. Lui e sua moglie si erano lasciati. Lei apparteneva a una famiglia benestante, ma Luke non aveva voluto soldi. Voleva solo vedere suo figlio con regolarità, e Becca stava minacciando la cosa. Si stava preparando a una battaglia per la custodia, ma adesso, improvvisamente, aveva il cancro. Probabilmente sarebbe morta. E voleva ancora combattere. L’intera cosa aveva messo Luke a terra. Non aveva idea di cosa fare né di dove girarsi. Si sentiva completamente smarrito.
“Luke, mi dispiace molto.”
“Grazie. È dura. Avevamo molti problemi, e adesso questo.”
Lo fissava direttamente negli occhi. “Se può essere di qualche aiuto, ti capisco. I miei genitori sono morti quando ero giovane. Mio marito sembra essere uscito dal nostro matrimonio, ed è diventato un recluso. Non gliene faccio neanche una colpa. Chi ne vorrebbe mai ancora, di ciò che gli hanno fatto passare? Però si è preso le mie ragazze. Lo so com’è sentirsi soli – immagino che sia questo che sto dicendo.”
Luke rimase sorpreso dal fatto che si fosse aperta così con lui. Gli fece capire quanto si fidasse di lui, e gli fece venire ancor più voglia di aiutarla.
“Okay,” disse Luke. “Allora dimmi perché è così importante.”
“C’è stata una violazione dei dati al dipartimento dell’energia. Nessuno ne conosce la portata ancora, se è stato un incidente o una cosa pianificata. Nessuno sa niente. Però molte informazioni sono sparite, inclusi migliaia di codici nucleari datati. Nessuno può neanche dire se la cosa abbia importanza – funzionerebbero ancora? Ci vorrà del tempo per risolvere la cosa, ma nel frattempo l’ultima cosa che possiamo permetterci è perdere un’arma nucleare.”
Luke si posò allo schienale della sedia. Sarebbe andato. Con un po’ di fortuna, sarebbe andato laggiù, avrebbe sbattuto l’una contro l’altra un paio di teste, stretto i protocolli di sicurezza, e sarebbe stato di ritorno in un paio di giorni. Con l’occhio della mente, vide Gunner nel giardino sul retro a fare qualche canestro.
Da solo.
“Okay,” disse Luke. “Mi servirà la mia squadra. Ed Newsam, Mark Swann. E mi manca un membro. Mi serve un agente addetto alle informazioni per rimpiazzare Trudy Wellington. Qualcuno di bravo.”
Susan annuì e lasciò andare un sorriso di gratitudine.
“Tutto СКАЧАТЬ