Obiettivo Primario. Джек Марс
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Читать онлайн книгу Obiettivo Primario - Джек Марс страница 15

СКАЧАТЬ nel corridoio. Due infermiere erano dirette verso di lui, accorrendo rapidamente.

      “Sta bene?” chiese la prima.

      “Mi hai sentito, Stone? Spero che il tuo…”

      Ma Luke si era già coperto le orecchie e stava correndo per il corridoio. Attraversò di corsa tutto l’edificio, a gran velocità, ansimando. Vide il segnale dell’uscita, lo puntò ed emerse dalle doppie porte. Poi si ritrovò a correre nel cortile lungo un sentiero di cemento. Lì la gente si voltò a guardarlo, ma lui continuò a muoversi. Corse fino a quando non presero a bruciargli i polmoni.

      Un uomo stava arrivando dalla parte opposta. Era più vecchio di lui, ma robusto e forte. Camminava diritto con un portamento militare, ma indossava jeans e una giacca di pelle. Luke quasi andò a sbattergli addosso prima di rendersi conto che lo conosceva.

      “Luke,” disse l’uomo. “Dove stai correndo, figliolo?”

      Luke si fermò. Si chinò e appoggiò le mani sulle ginocchia. Respirava in ansimi secchi. Lottava per prendere grosse boccate d’aria.

      “Don,” disse. “Oh, Don. Sono fuori forma.”

      Si sollevò. Si tese per stringere la mano di Don Morris, ma invece l’uomo lo attirò in un forte abbraccio. Sembrò… Luke non aveva parole per descriverlo. Don era come un padre per lui. Si lasciò andare. Si sentiva sicuro. Sollevato. Era come se per tutto quel tempo, avesse nascosto moltissime cose dentro di sé, cose che Don aveva capito intuitivamente, senza che avesse dovuto spiegargliele. Essere abbracciato da Don Morris era come tornare a casa.

      Dopo un lungo momento, si separarono.

      “Che cosa ci fai qui?” domandò Luke.

      Credeva che Don fosse venuto da Washington per incontrarsi con gli ufficiali di Fort Bragg, ma Don fugò ogni dubbio con poche parole.

      “Sono venuto a prendere te,” disse.

      ***

      “È una buona offerta,” disse Don. “La migliore che riceverai.”

      Stavano attraversando le strade di acciottolato ombreggiate di alberi del centro di Fayetteville in un’anonima berlina a nolo. Don era al volante, Luke nel sedile passeggeri. I bar all’aperto e i ristoranti lungo i marciapiedi erano affollati. Era una città militare, e molte delle persone in giro erano severe e atletiche.

      Ma oltre ad apparire in salute, sembravano anche felici. In quel momento Luke non riusciva a immaginare che sensazione fosse.

      “Spiegamela di nuovo,” gli chiese.

      “Uscirai con il rango di sergente maggiore. Sarai congedato con onore, in effetto alla fine di quest’anno, anche se puoi ritirarti indefinitamente questo pomeriggio stesso. Il nuovo stipendio ti verrà versato subito e continuerà fino al tuo congedo. Il tuo stato di servizio è intatto, e avrai la tua pensione da veterano che ha servito in guerra e tutti i relativi benefici.”

      Sembrava un’offerta eccellente. Ma Luke non aveva mai preso in considerazione l’idea di lasciare l’esercito. Per tutto il tempo che era stato in ospedale aveva sperato di riunirsi alla sua unità. Nel frattempo, dietro le quinte, Don aveva negoziato una via d’uscita per lui.

      “E se volessi rimanere in servizio?” domandò.

      Don scrollò le spalle. “Sei stato in ospedale per quasi un mese. I rapporti che ho visto indicano che in terapia hai fatto progressi scarsi, se non inesistenti, e che sei considerato un paziente non cooperativo.”

      Sospirò. “Non ti riprenderanno indietro, Luke. Pensano che tu sia merce avariata. Se rifiuti l’offerta di cui ti ho appena parlato, ti cacceranno per ricovero forzato in un istituto psichiatrico con il tuo rango e la paga attuale, con una diagnosi di disordine da stress post traumatico. Di certo non ti devo dire che tipo di prospettive hanno gli uomini congedati in queste circostanze.”

      Non era una sorpresa per Luke, ma era ugualmente doloroso sentirselo dire. Sapeva come funzionava. L’esercito non riconosceva nemmeno ufficialmente l’esistenza della Delta Force. La missione era stata secretata, non era mai successa. Quindi non era come se avesse sperato di ricevere una medaglia durante una cerimonia pubblica. Nella Delta, non si lavorava per la gloria.

      Nonostante ciò, anche se si era aspettato di essere ignorato, non aveva voluto credere che sarebbe stato gettato nella spazzatura. Aveva dato molto di sé all’esercito, e loro erano pronti ad abbandonarlo dopo una missione finita male. Vero, la missione era andata peggio di male. Era stata un disastro, uno sfacelo, ma non era colpa sua.

      “Mi cacceranno in ogni caso,” riassunse la situazione. “Posso andarmene tranquillamente o calciando e urlando.”

      “Esatto,” confermò Don.

      Luke sospirò con pesantezza. Guardò la vecchia città scorrergli vicino. Uscirono dal distretto storico ed entrarono in una strada più moderna piena di centri commerciali. Arrivarono alla fine di un lungo isolato e Don girò a sinistra, dentro il parcheggio di un Burger King.

      Lo aspettava una vita da civile, che a Luke piacesse o meno. Era un mondo che aveva lasciato quattordici anni prima. Non si era aspettato di rivederlo mai più. Che cosa succedeva in quel mondo?

      Guardò una giovane coppietta sovrappeso diretta goffamente verso la porta di un ristorante.

      “Che cosa farò?” chiese. “Dopo la fine di quest’anno? Che tipo di lavoro da civile potrei mai trovare?”

      “È facile,” disse Don. “Verrai a lavorare per me.”

      Luke lo fissò.

      Don parcheggiò in uno spazio sul fondo. Lì non c’erano altre auto. “Il Gruppo di Intervento Speciale è pronto a partire. Mentre tu eri sdraiato a letto a guardarti l’ombelico, io stavo lottando contro i burocrati e preparando documenti. Ho fondi assicurati almeno fino alla fine dell’anno. Ho un piccolo quartier generale nella periferia della Virginia, non lontano dalla CIA. Stanno applicando le lettere con lo stencil sulla porta in questo momento. Il direttore dell’FBI ha fiducia in me. E ho parlato a telefono, brevemente devo sottolineare, con il presidente degli Stati Uniti.”

      Don spense l’auto e guardò Luke.

      “Sono pronto ad assumere il mio primo agente. Saresti tu.”

      Fece un cenno con il capo a un grande cartello vicino all’ingresso del parcheggio. Luke guardò dove stava indicando. Appena sotto il logo del Burger King c’erano una serie di lettere nere su uno sfondo bianco. Messe insieme, le lettere formavano un fosco messaggio.

      Si assume. Chiedere all’interno.

      “Se non vuoi unirti a me, scommetto che là fuori ci saranno molte altre opportunità per te.”

      Luke scosse la testa. Poi scoppiò a ridere.

      “Questa è stata una strana giornata,” disse.

      Don annuì. “Beh, sta per diventare ancora più strana. Ecco un’altra sorpresa. Questo è un regalo che non volevo darti all’ospedale perché gli ospedali sono posti tremendi. In particolare quelli dei veterani.”

      Davanti all’auto СКАЧАТЬ