Название: Obiettivo Primario
Автор: Джек Марс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Le Origini di Luke Stone
isbn: 9781640298705
isbn:
“È di questo che hai paura?” insistette Riggs. “Hai paura che tornerai a casa e farai saltare il cervello di tua moglie su…”
Luke si alzò dalla sedia e attraversò lo spazio tra sé e Riggs in meno di un secondo. Prima di capire che cosa era successo, aveva afferrato Riggs, gli aveva calciato via la sedia da sotto e lo aveva gettato a terra come una bambola di pezza. La sua testa rimbalzò sulle piastrelle di pietra.
Luke si chinò su di lui e caricò il pugno.
Gli occhi di Riggs erano sgranati, e per un brevissimo istante la paura gli attraversò il volto. Poi tornò al suo atteggiamento calmo.
“Ecco quello che mi piace vedere,” disse. “Un po’ di entusiasmo.”
Luke fece un profondo respiro e rilassò il pugno. Guardò gli altri uomini tutti attorno. Nessuno di loro aveva fatto una mossa. Li fissavano con distacco, come se l’attacco di un paziente nei confronti del proprio terapista fosse una parte normale della giornata.
No. Non era così. Fissavano come se non gli importasse che cosa sarebbe successo, come se non gli importasse più di nulla.
“Lo so che cosa stai cercando di fare,” disse Luke.
“Sto cercando di farti emergere dal tuo guscio, Stone. E sembra che finalmente stia funzionando.”
***
“Non ti voglio qui,” disse Martinez.
Luke era seduto su una sedia di legno vicino al letto di Martinez. La sedia era sorprendentemente scomoda, quasi fosse stata progettata per scoraggiare i perditempo.
Luke stava facendo quello che aveva evitato per settimane, era andato a trovare Martinez. L’uomo si trovava in un edificio diverso dall’ospedale, era vero. Ma era a meno di dodici minuti dalla sua stanza. Fino a quel momento Luke non era riuscito ad affrontare il breve viaggio.
Martinez aveva una lunga strada da fare, una strada che non sembrava essere interessato a percorrere. Le sue gambe erano state maciullate, e non era stato possibile salvarle. Una gli era stata amputata sotto il bacino, una sotto il ginocchio. Aveva ancora l’uso delle braccia, ma era paralizzato dalla vita in giù.
Prima che Luke entrasse, un’infermiera gli aveva bisbigliato che Martinez passava la maggior parte del suo tempo a piangere. Passava anche molto tempo a dormire, sotto pesanti sedativi.
“Sono venuto a salutarti,” rispose Luke.
Martinez stava fissando la giornata luminosa fuori dalla finestra. Si girò per guardare Luke. Il suo volto era a posto. Era sempre stato un uomo attraente, e lo era ancora. Dio, il demonio, o chiunque fosse responsabile di quelle cose, gli aveva risparmiato la faccia.
“Salve e addio, giusto? Buon per te, Stone. Sei ancora tutto intero, uscirai di qui, probabilmente sarai promosso, o premiato in qualche modo. Non vedrai più neanche un minuto di combattimento perché sei stato in un reparto psichiatrico. Starai dietro una scrivania, farai altri soldi, manderai in azione altri uomini. Buon per te, amico.”
Luke rimase seduto in silenzio. Accavallò una gamba sopra l’altra. Non disse una parola.
“Murphy è passato di qui un paio di settimane fa, lo sapevi? Gli ho chiesto se sarebbe venuto a trovarti, ma ha detto di no. Non voleva vederti. Stone? Stone è un leccapiedi dei piani alti. Perché avrebbe voluto vedere Stone? Murphy ha detto che voleva girare il paese a bordo di treni merci, come un vagabondo. È il suo piano. Sai che cosa credo? Penso che si sparerà in testa.”
“Mi dispiace per quello che è successo,” disse Luke.
Ma Martinez non lo stava ascoltando.
“Come sta tua moglie? Tutto bene con la gravidanza? Sta per nascere il piccolo Stone Junior? È fantastico, Stone, sono felice per te.”
“Robby, ti ho fatto qualcosa di male?” volle sapere lui.
Le lacrime iniziarono a scivolare sul volto di Martinez. Sferrò un pugno sul letto. “Guardami! Non ho le gambe! Piscerò e cagherò in una sacca per il resto della mia vita, okay? Non posso camminare. Non camminerà mai più. Non posso…”
Scosse la testa. “Non posso….”
Prese a singhiozzare.
“Non sono stato io,” replicò Luke. La sua voce era fioca e debole, come quella di un bambino.
“Sì! Sei stato tu! Tu mi hai fatto questo. Era la tua missione. Noi eravamo i tuoi uomini e ora siamo morti. Tutti tranne te.”
Luke scosse la testa. “No. Era la missione di Heath, io stavo solo…”
“Bastardo! Noi seguivamo solo gli ordini. Ma tu avresti potuto dire di no.”
Lui non rispose. Martinez fece un profondo respiro.
“Ti avevo detto di uccidermi.” Strinse i denti. “Ti avevo detto… di… uccidermi. E ora guarda… guarda questo macello. Stava a te.” Agitò il capo. “Tu avresti potuto farlo. Nessuno lo avrebbe saputo.”
Luke lo fissò. “Non potevo ucciderti. Sei mio amico.”
“Non dirlo!” gridò Martinez. “Non sono tuo amico.”
Voltò la testa per guardare il muro. “Esci dalla mia stanza.”
“Robby…”
“Quanti uomini hai ucciso, Stone? Quanti, eh? Un centinaio? Duecento?”
La voce di Stone era poco più di un sussurrò. Rispose onestamente. “Non lo so. Ho smesso di contarli.”
“Non potevi ammazzarne un altro come favore? Un favore per un tuo cosiddetto amico?”
Non replicò. Un’idea del genere non gli era mai venuta in mente. Uccidere un suo uomo? Solo in quel momento si rese conto che era possibile.
Per un istante, ritornò sulla collina in quella fredda mattina. Vide Martinez steso sulla schiena, in lacrime. Gli si avvicinò. Non gli rimanevano più munizioni. Tutto ciò che aveva era la baionetta piegata in mano. Si abbassò di fianco a Martinez, la lama sporgente dal pugno come una spina. La sollevò sopra il petto dell’amico, e…
“Non ti voglio qui,” ripeté Martinez. “Ti voglio fuori dalla mia stanza. Vattene, va bene, Stone? Vattene subito.”
All’improvviso iniziò a urlare. Afferrò il pulsante di chiamata per le emergenze e cominciò a premerlo con il pollice.
“Ti voglio fuori! Vattene! Fuori!”
Luke si alzò. Sollevò le mani. “Okay, Robby. Okay.”
“FUORI!”
Si diresse verso la СКАЧАТЬ