La Clessidra del Killer . Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу La Clessidra del Killer - Блейк Пирс страница 11

СКАЧАТЬ felice che siate riuscite ad arrivare così presto” l’uomo con i capelli rossi disse, quando Riley e Jenn si presentarono. “Sono Parker Belt, il capo della polizia di Sattler. Questo è Zane Terzis, il coroner del Distretto di Tidewater.”

      Il Capo Belt le accompagnò verso la fossa, e qui videro il corpo quasi coperto a metà.

      Riley era più che abituata a vedere cadaveri in vari stati di mutilazione e decomposizione. Nonostante la sua esperienza, quello spettacolo la sconvolse.

      Si trattava di un uomo biondo, di circa trent’anni, ed indossava un completo da footing adatto per una corsa mattutina lungo la spiaggia. Le braccia erano distese, in una sorta di posa statuaria di rigor mortis nel disperato tentativo di tirarsi fuori dalla fossa. Aveva gli occhi ben chiusi, e la bocca spalancata colma di sabbia.

      Il Capo Belt fermo accanto a Riley e Jenn.

      Iniziò a dare loro informazioni: “Aveva ancora un portafoglio con tutti i documenti identificativi, non che ne avessimo davvero bisogno. L’ho riconosciuto nell’istante in cui Terzis e i suoi uomini hanno scoperto il suo volto. Si chiamava Todd Brier, ed era un pastore luterano qui a Sattler. Non frequentavo la sua Chiesa, visto che sono un metodista. Ma lo conoscevo. Eravamo buoni amici. Andavamo a pescare insieme di tanto in tanto.”

      La voce di Belt lasciava trasparire il dispiacere e lo shock.

      “Com’è stato scoperto il corpo?” Riley chiese.

      “Un uomo di passaggio con il cane” Belt rispose. “L’animale si è fermato qui, annusando e guaendo, poi ha cominciato a scavare, e immediatamente è apparsa una mano.”

      “L’uomo che ha trovato il corpo è ancora qui?” Riley domandò.

      Belt scosse la testa.

      “L’abbiamo mandato a casa. Era davvero scosso. Ma gli abbiamo chiesto di rendersi disponibile per delle domande. Posso mettervi in contatto con lui.”

      Riley sollevò lo sguardo dal corpo e si concentrò sul mare, che distava circa quindici metri. Le acque della Chesapeake Bay erano di un bel blu profondo, con onde bianche che bagnavano dolcemente la sabbia. Riley notò che la marea stava scendendo.

      Riley chiese: “Questo è stato il secondo omicidio?”

      “Proprio così” Belt rispose tristemente.

      “Prima di questi due, è mai successo qualcosa del genere qui?”

      “Intende dire qui a Belle Terre?” Belt disse. “No, niente del genere. Questa è una riserva tranquilla per uccelli e fauna selvatica. La gente del posto frequenta questa spiaggia, specialmente le famiglie. Di tanto in tanto, capita di arrestare qualche aspirante cacciatore o di sedare risse tra visitatori. Dobbiamo anche scacciare gente di passaggio qualche volta. A volte è una questione seria.”

      Riley girò intorno alla fossa, per guardare il corpo da un angolo diverso. Vide un rivolo di sangue dietro la nuca della vittima.

      “Che cosa ne pensa di questa ferita?” chiese a Terzis.

      “Sembra che sia stato colpito da un oggetto pesante” il coroner rispose. Lo studierò meglio quando avremo il corpo in obitorio. Ma, dall’aspetto, direi che probabilmente è bastato a stordirlo, abbastanza da non farlo reagire, mentre il killer lo seppelliva. Dubito che sia stato completamente privo di sensi. È ovvio che ha lottato molto.”

      Riley sussultò.

      Sì, era evidente.

      Poi, disse a Jenn: “Scatta delle foto e mandamele.”

      Jenn tirò immediatamente fuori il cellulare, e cominciò a scattare delle foto della fossa e del cadavere. Nel frattempo, Riley continuava a girare lentamente intorno alla fossa, controllando la spiaggia in ogni direzione. Il killer non aveva lasciato molti indizi. La sabbia intorno alla fossa era stata ovviamente spostata dal colpevole, mentre scavava, e c’era una labile traccia di impronte, ad indicare il percorso dell’uomo che aveva scoperto il corpo.

      Anche le impronte lasciate dal killer erano a mala pena visibili. La sabbia asciutta non tratteneva la forma di una scarpa. Ma Riley notò che l’erba palustre, che aveva attraversato venendo lì, era stata percorsa da qualcun altro oltre alla squadra investigativa.

      Fece un cenno in quella direzione e si rivolse a Belt: “I suoi uomini hanno setacciato attentamente in mezzo all’erba, per scoprire se sia stata lasciata qualche traccia lì?”

      Il capo annuì.

      In Riley cominciò a nascere una sensazione: si trattava di una sensazione familiare, che, a volte, veniva fuori quando si trovava sulla scena di un crimine.

      Non l’aveva sentita spesso, mentre si occupava dei suoi casi più recenti. Ma era una sensazione piacevole, che sapeva di poter utilizzare come strumento.

      Era un’inspiegabile sensazione che aveva provato il killer stesso.

      Se consentiva a quella sensazione d’impossessarsi di lei, probabilmente avrebbe avuto una visione di ciò che era accaduto lì.

      Riley si allontanò leggermente dal gruppo radunato sulla scena. Dette un’occhiata a Jenn, e vide che quest’ultima la stava osservando. Riley sapeva che la partner conosceva la sua reputazione, il fatto che penetrava nelle menti dei killer. Riley annuì, e vide Jenn entrare in azione: prese a fare domande, distraendo gli altri sulla scena, dando così a Riley qualche istante per concentrarsi.

      Riley chiuse gli occhi e provò a visualizzare la scena, così come doveva essere apparsa al momento dell’omicidio.

      Immagini e suoni giunsero a lei agevolmente.

      Fuori c’era nebbia, e la spiaggia era ancora nella penombra; ma la prima luce cominciava a mostrarsi nel cielo che baciava l’acqua, dove il sole presto sarebbe sorto, e non era troppo buio per potersi guardare intorno.

      C’era l’alta marea, e l’acqua era vicina: probabilmente sarebbe stato facile, da quella posizione, scagliare una pietra in mare. Il suono delle onde era forte.

      Abbastanza forte, da impedire al killer di sentire se stesso scavare, realizzò Riley.

      In quel momento, non ebbe difficoltà ad entrare in una mente strana …

      Sì, stava scavando, e sentiva la tensione dei suoi muscoli, mentre gettava mucchi di sabbia quanto più lontano possibile, sentiva il misto di sudore e di spruzzi d’acqua sul suo volto.

      Non era affatto facile scavare. Infatti, era un po’ frustrante.

      Non era facile scavare una fossa su una spiaggia sabbiosa come quella.

      La sabbia aveva un modo particolare di scivolare all’interno, riempiendo parzialmente lo spazio, mentre lui scavava.

      L’uomo stava pensando …

      Non sarà molto profonda. Ma non deve essere profonda.

      Fece tutto continuando a guardare la spiaggia, alla ricerca della sua preda. Infine questa apparve, mentre correva con soddisfazione a poca distanza da lui.

      E in quel momento СКАЧАТЬ