Название: Prima Che Afferri La Preda
Автор: Блейк Пирс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Современные детективы
Серия: Un Mistero di Mackenzie White
isbn: 9781640294660
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"E perché ha deciso di denunciare tutto adesso?" chiese Mackenzie.
"Perché di questi tempi va di moda”, scattò Ellington, quindi scosse la testa e sospirò. “Scusa. Era una cosa pessima da dire.”
"Sì, in effetti. Mi stai raccontando tutta la storia? È tutto quello che è successo?”
"Questo è tutto”, disse. “Lo giuro."
"Eri sposato, vero? Quando è successo, intendo."
Annuì. “Non è certo uno degli episodi di cui vado più fiero."
Mackenzie ripensò alla prima volta in cui aveva trascorso parecchio tempo insieme a Ellington. Era stato durante il caso dello Spaventapasseri, in Nebraska. Gli si era praticamente buttata addosso, presa com’era dai suoi drammi personali. Aveva capito che lui era interessato, ma alla fine aveva rifiutato le sue avances.
Si chiese quanto l'incontro con quella donna avesse influenzato le sue azioni quella notte in cui si era offerta a lui.
"Quanto durerà la sospensione?" chiese.
Ellington si strinse nelle spalle. “Dipende. Se decide di non sollevare un polverone, potrebbe trattarsi di un mese. Ma se le cose sfuggono di mano, potrebbe essere molto di più. Potrebbe addirittura portare al mio licenziamento.”
Stavolta fu Mackenzie a distogliere lo sguardo. Non poteva fare a meno di sentirsi un po’ egoista. Certo, era sconvolta dal fatto che l’uomo a cui teneva profondamente stesse passando una cosa del genere, ma alla base di tutto era più preoccupata di perdere il proprio partner. Detestava il fatto che le sue priorità fossero così distorte, ma era quello che sentiva in quel momento. Oltre ad una intensa gelosia, che odiava. Non una donna gelosa... quindi perché era così gelosa della donna che aveva denunciato le presunte molestie? Non aveva mai pensato alla moglie di Ellington con gelosia, quindi perché questa donna?
Perché sta facendo cambiare tutto, pensò. Quella noiosa routine in cui stavo cadendo e a cui mi stavo abituando comincia a sgretolarsi.
"A che stai pensando?" chiese Ellington.
Mackenzie scosse la testa e guardò l'orologio. Era solo l'una del pomeriggio. Molto presto, si sarebbero accorti della sua assenza al lavoro.
"Sto pensando che devo tornare al lavoro" disse, quindi si voltò e uscì dalla stanza.
"Mackenzie" le gridò dietro Ellington. “Ehi, torna qui."
"Va tutto bene" rispose. “Ci vediamo dopo."
Se ne andò così, senza salutarlo con un bacio o un abbraccio. Perché, nonostante le sue parole, le cose non andavano affatto bene.
Altrimenti non si sarebbe ritrovata a tentare di scacciare le lacrime, spuntate dal nulla. Altrimenti non si sarebbe ritrovata a soffocare una rabbia che continuava a cercare di emergere, sussurrandole che era stata una sciocca a pensare che la vita sarebbe andata bene d’ora in poi, che finalmente avrebbe potuto avere una vita normale, libera dai fantasmi del passato.
Quando raggiunse la sua auto, era riuscita a fermare le lacrime. Il suo cellulare squillò, sul display campeggiava il nome di Ellington. Lei lo ignorò, accese la macchina e tornò al lavoro.
CAPITOLO TRE
Il lavoro le offrì solo qualche ora di distacco. Nonostante Mackenzie si fosse trattenuta oltre l’orario per aiutare Harrison con un caso di frode azionaria a cui stava lavorando, alle sei era fuori dall'edificio. Quando arrivò all'appartamento alle 6:20, trovò Ellington ai fornelli. Non cucinava spesso e quando lo faceva, di solito era perché aveva non aveva niente di meglio da fare.
"Ehi”, disse, alzando lo sguardo da una pentola che conteneva delle verdure saltate.
"Ehi”, disse lei di rimando, posando la borsa del portatile sul divano e andando in cucina. “Scusa se me ne sono andata a quel modo."
"Non c'è bisogno di scusarti."
"Invece sì. È stato immaturo da parte mia. E ad essere sincera non so perché mi faccia arrabbiare tanto. Sono più preoccupata di perderti come partner di quanto non lo sia per le possibili conseguenze sul tuo curriculum professionale. Ti rendi conto?"
Ellington si strinse nelle spalle. “Ha senso."
"Dovrebbe, ma non è così" ribatté lei. “Non riesco a pensare a te che baci un'altra donna, soprattutto non in quel modo. Anche se tu eri ubriaco e anche se è stata lei a iniziare, non ti ci vedo proprio. E mi fa venir voglia di uccidere quella donna, lo sai?”
"Mi dispiace da morire”, disse. “È una di quelle cose nella vita che vorrei poter cancellare. Una di quelle cose che pensavo fosse ormai archiviata nel passato.”
Mackenzie gli si avvicinò da dietro e con esitazione gli avvolse le braccia intorno alla vita. “Stai bene?" gli chiese.
"Sono solo incazzato. E imbarazzato.”
Una parte di Mackenzie temeva che non le stesse raccontando tutta la verità. C'era qualcosa nella sua postura, qualcosa nel modo in cui non riusciva a guardarla negli occhi quando ne parlava. Voleva pensare che fosse semplicemente perché non era facile essere accusati di qualcosa del genere, dover ricordare qualcosa di stupido che hai fatto in passato.
Onestamente, non era sicura di cosa credere. Da quando lo aveva visto passare davanti alla porta dell'ufficio con lo scatolone tra le mani, i suoi pensieri verso di lui erano confusi più che mai.
Fece per offrirsi di aiutarlo a cucinare, nella speranza che un po’ di normalità potesse aiutarli a rimettersi in carreggiata; ma prima che le parole le uscissero di bocca, il suo cellulare squillò. Constatò con sorpresa e un po’ di preoccupazione che era McGrath.
"Scusa”, disse a Ellington, mostrandogli il display. “Probabilmente è meglio se rispondo."
"Forse vuole chiederti se ti sei mai sentita molestata sessualmente da me" commentò in tono pungente.
"Ne ha già avuto l’occasione, oggi" replicò lei prima di allontanarsi dai rumori sfrigolanti della cucina per rispondere al telefono.
"Pronto, qui White”, disse parlando in modo quasi meccanico, come tendeva a fare quando rispondeva a una chiamata di McGrath.
"White", disse. “È già a casa?"
"Sì, signore."
"Ho bisogno che torni qui. Devo parlarle in privato. Sarò nel parcheggio. Livello due, fila D.”
"Signore, si tratta di Ellington?"
"Agente White, mi raggiunga il più velocemente possibile.”
Concluse la chiamata, lasciando il cellulare di Mackenzie muto. Lei lo mise in tasca lentamente, guardando di nuovo verso Ellington. Stava togliendo la padella dal fornello, dirigendosi СКАЧАТЬ