La Prima Caccia . Блейк Пирс
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Читать онлайн книгу La Prima Caccia - Блейк Пирс страница 12

СКАЧАТЬ in un silenzioso orrore, mentre la squadra trasportava via una forma coperta da un lenzuolo su una barella.

      Sicuramente, aveva pensato, non può essere una persona che rideva e ballava ore fa. Non può essere davvero Rhea.

      Riley non era più andata a dormire dopo. Non riusciva a fare a meno di invidiare Trudy, che sembrava essere riuscita a dormire l’intera notte; probabilmente - Riley suppose - era un effetto di tutto l’alcol che aveva ingerito prima.

      Quel mattino presto, l’assistente dei residenti del dormitorio aveva annunciato la riunione con l’altoparlante. Trudy era ancora a letto, quando Riley era uscita.

      Quando era andata all’assemblea, non aveva visto l’amica da nessuna parte nell’auditorium.

      Riley si guardò nuovamente intorno, ma non riuscì a individuarla. Forse era ancora a letto.

      Non si sta perdendo molto, Riley pensò.

      Non vide neanche la compagna di stanza di Rhea, Heather, da nessuna parte. Ma Gina e Cassie erano sedute un paio di file davanti a lei. Passarono davanti a Riley mentre si recavano all’assemblea, apparentemente ancora furiose con lei, per aver fornito i loro nomi alla polizia.

      La scorsa notte, Riley aveva capito perché si sentissero in quel modo, ma ora le stava cominciando a sembrare una reazione infantile. Era anche estremamente doloroso. Si chiese se lo strappo nella loro amicizia sarebbe mai stato rammendato.

      In quel momento, la “normalità”, di cui il preside stava parlando, sembrava sparita per sempre.

      Finalmente, l’incontro giunse alla conclusione. Quando gli studenti si riversarono fuori dall’edificio, trovarono i giornalisti fuori, in attesa. Immediatamente, si fiondarono su Gina e Cassie, facendo loro ogni genere di domanda. Riley immaginava che fossero riusciti a scoprire chi fossero le amiche di Rhea, la notte prima del suo omicidio.

      Se così era, probabilmente sapevano anche di Riley. Ma, fino a quel momento, non l’avevano vista. Forse, era una fortuna che Gina e Cassie avessero snobbato Riley quella mattina. Altrimenti, sarebbe stata lì con loro, costretta a rispondere a domande impossibili.

      Riley accelerò il passo per evitare i giornalisti, mescolandosi agli altri studenti. Mentre proseguiva, sentì i giornalisti punzecchiare Gina e Cassie continuamente, ponendo loro la stessa domanda …

      “Come vi sentite?”

      Riley provò un pizzico di rabbia.

      Che razza di domanda è questa? si chiese.

      Che cosa si aspettavano che le due ragazze rispondessero?

      Riley non aveva idea di che cosa avrebbe detto lei stessa, tranne forse intimare i giornalisti di lasciarla in pace.

      Era ancora in balia di sentimenti confusi e terribili: profondo shock, persistente dubbio, assillante orrore e tanto altro. La sensazione peggiore di tutte era una sorta di colpevole sollievo per non aver incontrato il fato di Rhea.

      Come potevano lei o le sue amiche tradurre tutto questo in parole?

      Che senso aveva porre determinate domande?

      Riley si recò alla mensa nell’associazione studentesca. Non aveva ancora fatto colazione, e si era appena resa conto di avere fame. Al buffet, prese della pancetta e delle uova, e poi si versò del succo d’arancia e del caffè. Infine, si guardò intorno alla ricerca di un posto in cui sedersi.

      I suoi occhi caddero rapidamente su Trudy, che era seduta da sola ad un tavolo, isolata dagli altri nella stanza, intenta a consumare la sua colazione.

      Riley deglutì ansiosamente.

      Doveva provare a sedersi con Trudy al tavolo?

      Le avrebbe rivolto la parola?

      Non si erano scambiate una sola parola dalla notte scorsa, quando Trudy le aveva intimato amaramente di andare a dormire.

      Riley raccolse tutto il suo coraggio e riuscì ad andare fino al tavolo dell’amica. Senza dire nulla, appoggiò il vassoio sul tavolo e sedette accanto alla compagna di stanza.

      Per alcuni istanti, Trudy tenne la testa bassa, come se non si fosse accorta della presenza di Riley.

      Finalmente, senza guardare Riley, Trudy disse: “Ho deciso di saltare l’incontro, com’è andata?”

      “Ha fatto schifo” Riley rispose. “Avrei dovuto saltarlo anch’io.”

      Rifletté per un momento, poi aggiunse: “Non ci è venuta nemmeno Heather.”

      “No” Trudy disse. “Ho sentito che i genitori sono venuti stamattina e l’hanno riportata a casa. Immagino che nessuno sappia quando tornerà a scuola, o se mai tornerà.”

      Trudy poi guardò Riley e disse: “Hai saputo che cos’è successo a Rory Burdon?”

      Riley ricordò quando Hintz le aveva chiesto di Rory la notte scorsa.

      “No” rispose.

      “I poliziotti si sono presentati nel suo appartamento ieri sera tardi, e hanno bussato alla sua porta. Rory non aveva idea di che cosa volessero. Non era nemmeno a conoscenza di quanto è accaduto a Rhea. Era spaventato a morte perché temeva che lo arrestassero, e non sapeva nemmeno il perché. I poliziotti l’hanno interrogato finché non si sono resi conto che non era lui il loro uomo, e poi se ne sono andati.”

      Trudy alzò leggermente le spalle ed aggiunse: “Quel povero ragazzo, non avrei dovuto fare il suo nome a quello stupido capo della polizia. Ma continuava a farmi tutte quelle domande, e non sapevo che altro dire.”

      Cadde il silenzio tra di loro. Riley si ritrovò a pensare a Ryan Paige, e al fatto di aver fatto il suo nome ad Hintz. I poliziotti erano andati anche a fare visita a lui? Non sembrava improbabile, ma Riley sperava di no.

      Ad ogni modo, si sentì sollevata dal fatto che Trudy fosse almeno intenzionata a parlare con lei. Forse ora Riley poteva spiegare.

      Disse lentamente: “Trudy, quando i poliziotti sono arrivati lì, quella poliziotta mi ha chiesto che cosa sapessi, e non ho potuto mentirle. Ho dovuto dire che eri uscita con Rhea ieri sera. Ho anche dovuto dirle di Cassie, Gina ed Heather.”

      Trudy annuì. “Tranquilla, Riley. Non mi devi alcuna spiegazione. Lo capisco. E mi dispiace … Mi dispiace di averti trattata come …”

      Improvvisamente, Trudy si mise a singhiozzare piano, con le lacrime che scorrevano nel suo vassoio della colazione.

      Poi aggiunse: “Riley, è stata colpa mia? Quello che è successo a Rhea, voglio dire.”

      Riley riusciva a malapena a credere alle proprie orecchie.

      “Di che cosa stai parlando, Trudy? Certo che no. Come potrebbe essere colpa tua?”

      “Ecco, sono stata così stupida e ubriaca ieri sera, e non ho prestato attenzione a quello che stava succedendo … non ricordo nemmeno quando Rhea ha lasciato il Covo del Centauro. Le altre ragazze hanno detto che se n’è andata da sola. Forse se io …”

      La СКАЧАТЬ