Название: Sposa
Автор: Морган Райс
Издательство: Lukeman Literary Management Ltd
Жанр: Героическая фантастика
Серия: Appunti di un Vampiro
isbn: 9781632912008
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Lei gli rispose con un sorriso.
“Tu hai salvato la mia molte volte,” lei disse. “Te ne devo almeno qualcuna.”
Lui le sorrise.
Tutti si voltarono guardandosi intorno. L'Isola di Skye. Era meravigliosa, da mozzare il fiato, mistica, desolata e spettacolare al contempo. L'isola era costituita da una serie di monti, valli, colline ed altopiani, alcuni rocciosi ed aridi, altri coperti da muschio verde. Tutto era avvolto da una foschia celeste, che si faceva largo nelle fessure e nelle incrinature, ed era illuminata di arancione e giallo al sole del mattino. Quell'isola sembrava la dimora dei sogni. E sembrava anche un luogo in cui nessun essere umano potesse vivere.
Non appena lei guardò l'orizzonte, improvvisamente, come un'apparizione, una dozzina di vampiri sbucò fuori dalla foschia, in cima alla collina: comparvero lentamente uno dopo l'altro, dirigendosi proprio verso di loro. Caitlin non riusciva a crederci. Lei si preparò alla battaglia, ma Caleb si avvicinò e pose una mano rassicurante sulle sue, appena tutti si fermarono.
“Tranquilla,” Caleb disse. “Lo sento. Sono amichevoli.”
Non appena si fecero più vicini, Caitlin potè vedere i loro tratti, e sentì che lui aveva ragione. Infatti, fu scioccata dinnanzi a quello che vide.
Lì, davanti a lei, c'erano diversi suoi vecchi amici.
CAPITOLO QUATTRO
Sam si rannicchiò, mentre la loro barca, che oscillava selvaggiamente, li trascinava inesorabilmente verso la riva rocciosa. Avvertiva la tensione in Polly, mentre dozzine di guerrieri vampiri si precipitavano lungo le ripide scogliere, diretti verso di loro.
“Adesso che succede?” Polly chiese, quando la loro barca distava solo pochi metri dalla riva.
“Non c'è alternativa,” Sam rispose. “Proviamo a resistere.”
Detto ciò, d'improvviso Sam saltò fuori dalla barca, tenendo Polly per mano e portandola con sé. I due balzarono in alto per diversi metri e atterrarono sulla riva. Sam sentì lo shock dell'acqua gelida come ghiaccio sui piedi nudi; un brivido gli percorse la schiena, svegliandolo completamente. Si accorse di indossare ancora il suo completo da combattimento di Londra— pantaloni neri ed attillati, camicia, con imbottiture intorno a spalle e braccia, e, guardando verso Polly, vide che anche lei indossava il suo completo da combattimento.
Ma non c'era stato tempo per indossare altro. Appena Sam guardò verso la riva, vide dozzine di guerrieri umani caricare verso di loro. Indossavano un'armatura in maglia metallica, dalla testa ai piedi, brandivano delle spade e degli scudi; insomma, erano i classici cavalieri dall'armatura splendente, che Sam aveva visto raffigurati nei libri durante tutta la sua infanzia – erano quel genere di cavaliere che una volta lui desiderava essere. Da bambino, li idolatrava. Ma ora, essendo un vampiro, sapeva di essere molto più forte di quanto loro non fossero mai stati. Sapeva che non avrebbero mai potuto competere con la sua forza e la sua velocità, non si avvicinavano nemmeno alle sue doti di combattimento. Pertanto, Sam non aveva alcun timore.
Ma era molto protettivo nei confronti di Polly. Non era certo di quanto si fossero evolute le doti di combattimento della ragazza, e non gli piacevano affatto quelle armi che brandivano gli umani. Erano diversi da qualsiasi spada e scudo che lui avesse mai visto. Già ad un primo sguardo notà che risplendevano nella luce del sole mattutino, vale a dire che sembravano essere dotati di punta d'argento. Realizzati per uccidere i vampiri.
Il ragazzo sapeva che era una minaccia da prendere seriamente.
Notò lo sguardo deciso di quegli umani e ne dedusse che erano preparati; osservò come si muovevano in modo coordinato, concludendo che fossero anche ben addestrati. Per gli umani, quelli erano probabilmente i migliori guerrieri di quell'epoca. Erano anche ben diretti, come dimostrava il fatto che attaccavano da due direzioni.
Sam decise subito che non avrebbe dato loro il vantaggio del primo colpo.
Li caricò da solo, con uno scatto repetino, avvicinandosi più velocemente di quanto non facessero loro.
Chiaramente, non se lo aspettavano. Lui poté sentire la loro esitazione, incerti su come reagire.
Ma non diede loro il tempo di decidere. Con un balzo in aria, saltò al di sopra delle loro teste, usando le ali per spingersi, fino a superare l'intero gruppo e atterrare dietro di loro. Poi, rapidamente, allungò un braccio ed afferrò una lancia da un cavaliere dietro di lui. Subito la mosse con rapidità intorno a sé, colpendo diversi avversari e disarcionandoli dai cavalli con un solo movimento.
I cavalli scossi nitrirono e scalciarono, portando confusione nel resto del gruppo.
Ma quei cavalieri erano ben addestrati e non si lasciarono intimorire. Qualsiasi altro cavaliere umano si sarebbe disperso immediatamente, ma questi, con sorpresa di Sam, si voltarono e si raggrupparono di nuovo: disposti in fila, caricarono senza esitazione.
Sam ne fu sorpreso, e si chiese esattamente dove fosse. Era atterrato in una sorta di regno di guerrieri d'elite?
Sam non ebbe il tempo per darsi una risposta. E non intendeva uccidere quegli umani. Una parte di lui sentiva che loro non volevano uccidere; sentiva che erano lì per confrontarsi, e forse, per catturarli. O, ancor più probabilmente, per metterli alla prova. Dopotutto, erano atterrati sul loro territorio: lui sentiva che volevano vedere di che pasta erano fatti.
Sam era almeno riuscito a distrarli da Polly. Ora, caricavano solo verso di lui.
Si tirò indietro con la lancia, e puntò allo scudo del loro leader, intendendo stordirlo, ma non ucciderlo, e la lanciò.
Un colpo diretto. Colpì lo scudo, facendolo cadere dalla mano dell'uomo, e lo disarcionò dal cavallo. Il cavaliere atterrò, producendo un forte suono metallico.
Sam balzò in avanti e sottrasse la spada e lo scudo dalle mani di un altro cavaliere, giusto in tempo per parare diversi colpi che si abbatterono su di lui. Li bloccò tutti, e, contemporaneamente, sottrasse la mazza ferrata dalle mani di un altro cavaliere. Afferrò la lunga impugnatura lignea, la tenne all'indietro, e fece roteare quella sfera mortale e la sua catena metallica, a formare un ampio arco. Un sordo rumore metallico si udì intorno a lui, quando Sam riuscì a far cadere le spade dalle mani di dozzine di guerrieri. Il ragazzo continuò a roteare la mazza, colpendo diversi loro scudi e facendo cadere quegli uomini al suolo.
Ma, ancora una volta, Sam fu sorpreso. Qualsiasi altro guerriero umano si sarebbe senz'altro disperso nel caos; ma non quegli uomini. Quelli che erano stati disarcionati dai cavalli, confusi, si raggrupparono, afferrarono le proprie armi cadute sulla sabbia, e si posizionarono intorno a Sam, circondandolo. Stavolta, tennero una maggiore distanza, sufficiente a far sì che Sam non potesse colpirli con la mazza ferrata.
Cosa più preoccupante, tutti loro, da ogni direzione, presero delle balestre, che portavano evidentemente appese alla schiena, e puntarono proprio contro di lui. Sam vide che erano muniti di frecce con le punte d'argento. Avevano tutti intenzione di ucciderlo. Forse, lui era stato fin troppo clemente con loro.
Non fecero scoccare i dardi, ma lo tenevano nel proprio mirino mortale. Sam si rese conto di non avere scampo. Non poteva crederci. Qualsiasi mossa falsa lo avrebbe condotto alla morte.
“Mettete giù le balestre,” giunse una fredda voce ferma.
Gli umani voltarono lentamente le teste, così come fece Sam.
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