Название: Le Regole Del Paradiso
Автор: Joey Gianvincenzi
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788873049821
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Jane rimase colpita dallâeleganza e dal lusso sfrenato con il quale era stato arredato il night. Suo padre era un uomo rozzo e ignorante, scontroso e sempre di malumore e si domandò come avesse fatto a rendere quel locale così chic.
Si avvicinò a una delle tante fotografie appese alle pareti e notò che persino le cornici erano decorate alla massima potenza: addirittura, sulla testa di ogni chiodo utilizzato per reggere i quadri, era inciso un volto in miniatura di una donna con gli occhi chiusi che teneva in testa una corona di fiori.
Le sedie, così come i divanetti, sembravano comodissime, soprattutto quelle in prima fila, che somigliavano a vere e proprie poltrone. Posti riservati a pochi eletti.
Jane avrebbe voluto sapere molto di più su quel night, ma il padre le aveva detto che lo avrebbe dovuto aiutare solo in alcune semplici faccende e poi lâavrebbe riportata a casa, quindi non avrebbe potuto assistere al grande spettacolo che si teneva ogni sabato sera.
O almeno così credeva.
* * *
Tre ragazzi e due ragazze entrano nel night.
âEcco i miei figliuoli!â esclamò Gary alzando al cielo la bottiglia che aveva appena stappato. Le ragazze si scambiarono unâocchiata e abbassarono entrambe il capo. I maschi strinsero i denti e lo guardarono con occhi gelidi. I loro visi erano immobili, come paralizzati sotto lo sguardo del grande capo. Dopo averlo salutato ed essersi cambiati in quello che sembrava uno spogliatoio comune, le ragazze, armate di scopa, si accinsero a togliere tutta la sporcizia che câera sui pavimenti mentre gli altri, muniti di stracci e disinfettanti, cominciarono a pulire i tavolini.
âBravi i miei ragazzi, questo locale andrebbe a puttane senza di voi!â Scoppiò a ridere per la sua formidabile battuta. Non poteva sceglierne una migliore. Jane se ne stava in piedi vicino al bancone del bar a osservare silenziosamente quei ragazzi che lavoravano. Gary passava tra di loro, li controllava, li incitava ad andare più veloci dato che lâora di cena si avvicinava e la clientela sarebbe arrivata poco dopo mentre lui si limitava a bere e a gironzolare come un nullafacente. Prima scambiò qualche occhiata con la figlia, poi le impose di andarsene nel suo âstudioâ.
Si ritrovò in una stanzetta con un letto sfatto posizionato davanti a un megatelevisore al plasma e un comodino accanto al letto. Per il resto era vuota, non câera nientâaltro. Di fianco al televisore câera uno specchio di quelli in cui ci si può guardare attraverso e vedere cosa succede dietro. Aprì il suo zaino e ripassò gli ultimi capitoli di filosofia.
Erano arrivate molte persone nel locale e la musica era ormai a tutto volume. Jane era chiusa nello studio di suo padre da almeno tre ore e, nonostante il caos, riusciva perfettamente a rimanere concentrata, imprimendo nella mente i concetti chiave di ogni singolo capitolo che ripassava. Erano ormai le due passate e decise di addormentarsi, dato che ancora le semplici faccende di cui parlava Gary non le aveva svolte. Non appena si alzò per spegnere la luce e cercare di riposare, suo padre irruppe nella stanza facendola sobbalzare.
âPapà !â
In viso il signor Gary era teso, respirava affannosamente e deglutiva in continuazione. Gli occhi sembravano impazziti e si muovevano a destra e a sinistra come se cercassero urgentemente qualcosa.
âStaâ zitta e vieni con me!â
La prese per un braccio e la portò in una specie di magazzino. Dentro câera un ragazzo di colore che sistemava bibite su alcuni scaffali dâacciaio. Il signor Gary la strattonò con forza per farla entrare dentro la stanza e si precipitò a prendere una borsa nellâarmadio che era in fondo a quella topaia mal illuminata e puzzolente.
âIndossa immediatamente questo e fai in fretta perché è arrivato in anticipo!â Le tirò addosso un vestitino preso da quella borsa. Più che un vestitino era una minigonna di soli dieci centimetri e un top minuscolo. Jane davvero non capiva cosa stesse succedendo.
âPapà , ma questoâ¦â
âIndossalo e basta! Non avevi detto che mi avresti aiutato con semplici faccende? Questa è la prima!â gridò Gary tirandole uno schiaffo in piena faccia. Il ragazzo di colore non ci fece caso. Sembrava fosse abituato a certe cose.
âTorno tra un minuto, se non ti sei cambiata giuro su tua madre morta che ti ammazzo!â e uscì come una furia scatenata. Come un animale. Come una bestia.
A Jane, guardando quei vestiti, scesero un paio di lacrime, ma non poteva e non doveva perdere tempo. Se lo avesse fatto, suo padre lâavrebbe ammazzata sul serio. Doveva cambiarsi per forza con quel ragazzo nella stanza? Non aveva scelta. Si tolse prima la felpa, poi con molta incertezza la maglietta. Il ragazzo era ancora intento a sistemare alcune bibite e le dava le spalle. Jane aveva le mani che tremavano e sperava con tutta se stessa che non si sarebbe girato. Con un rapido gesto si tolse anche la magliettina bianca. Il top era troppo piccolo, via anche il reggiseno. Si infilò subito il minuscolo indumento e il ragazzo si girò, proprio nel momento in cui Jane coprì il seno. Il volto le andò in fiamme. Doveva togliersi anche i pantaloni.
âPuoi girarti per favore?â Jane glielo chiese con il cuore in mano, si capì dal tono. Il ragazzo si girò senza dire una parola. Sfilati i pantaloni, indossò la minigonna, la prima della sua vita. Adesso, nonostante la delicatezza e la sua bellezza naturale, sembrava unâattrice di film hard, accattivante, eccitante e tremendamente sexy. Anche se le parti intime erano state coperte, chiunque poteva guardare ogni sua curva. Qualsiasi uomo avrebbe voluto passare una mano sul sedere tondo e sodo, toccare le gambe, o il seno, quel seno prorompente al punto giusto: le altre parti del corpo erano nude. Jane pregò di svegliarsi da quellâincubo. Il ragazzo aveva poggiato a terra la bottiglia che teneva in mano e guardandola si avvicinò slacciandosi improvvisamente i pantaloni.
Non fece in tempo a chiedergli pietà che scattò verso di lei.
âNo, ti prego, non farlo. Mio Dio, ti prego, no!â le urla della ragazza furono messe a tacere. Con la mano destra il ragazzo le tappò la bocca e con lâaltro braccio la bloccò con violenza. Jane cercava in tutti i modi di divincolarsi, di scalciare o di gridare, ma quel ragazzo era veramente fuori di sé; si muoveva con foga, aveva le palpebre allargate e i denti stretti.
âBocconcino, voglio scoparti!â furono le sue uniche agghiaccianti parole. Con uno scatto il ragazzo la scaraventò ferocemente contro lâarmadietto di ferro e la bloccò di nuovo; con unâabile mossa si tirò del tutto giù i pantaloni e le mutande. Qualcosa di duro e lungo stava toccando le gambe di Jane. La musica del locale era alta e nessuno avrebbe potuto sentire le sue grida, Gary non câera, quel maledetto sgabuzzino sarebbe diventato la sua trappola, quel ragazzo era il suo peggior incubo. Aveva capito che era arrivata la fine.
Non sapeva affatto però che quello era solo lâinizio.
* * *
Con un movimento fulmineo, mentre la teneva ferma, il ragazzo le abbassò il top scoprendole il seno.
Successe tutto così rapidamente. Come un maniaco sessuale perverso e ormai fuori di senno affondò la testa nel seno candido di Jane quando la porta si spalancò.
âMa che cazzo stai facendo?â
Il signor СКАЧАТЬ