Le Regole Del Paradiso. Joey Gianvincenzi
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Название: Le Regole Del Paradiso

Автор: Joey Gianvincenzi

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современная зарубежная литература

Серия:

isbn: 9788873049821

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СКАЧАТЬ trovò l’ultima persona che avrebbe voluto vedere seduta al suo banco, all’ultima fila. Fu presa da una morsa di paura e non riuscì a pensare a cosa fare, a cosa dirle.

      Ashley rimase ancora alcuni attimi al posto di Jane.

      â€œHai cambiato il modo di truccarti?” disse guardandole l’occhio ancora un po’ violaceo. “O è la nuova moda delle puttane come te?” socchiuse gli occhi, come per osservare ogni reazione della sua vittima. Non voleva perdersi neanche un attimo del terrore che Jane stava provando.

      La classe era ancora vuota e i fasci di luce che entravano dalla finestra erano gli unici spettatori di quella conversazione.

      â€œAscoltami bene, te lo dirò con molta calma perché non ho nessuna voglia di alterarmi…” iniziò lei alzando il dito in aria.

      Jane si sentì fortunata: qualsiasi cosa stesse dicendo, non sarebbe ricorsa alla violenza.

      â€œSperando che tu abbia capito la mia superiorità rispetto a te che non vali assolutamente niente, mi sembra giusto che tu abbia degli obblighi nei miei confronti” continuò Ashley.

      â€œNon credo di…”

      â€œNon fiatare. Non devi parlare con me. Mi dovrai portare sempre dei soldi, questo deve essere chiaro e devi ficcarti nel cervello che non dovrai mai saltare un giorno. Se avessi voglia di non venire a scuola per chissà quale cazzo di motivo, tu sei obbligata a venire lo stesso a darmi i soldi che mi devi e andartene di nuovo da dove sei venuta. C’è qualcosa che devo ripetere o hai afferrato il concetto?” domandò retoricamente.

      Jane rimase sconcertata di fronte a quelle parole e non riuscì a controbattere. Moriva dalla voglia di darle uno schiaffo in piena faccia, ma il suo corpo risultava immobile come una statua di bronzo.

      â€œQuanto hai dietro?” domandò di punto in bianco la reginetta. Jane mise una mano in tasca e tirò fuori tremante il suo portafogli.

      â€œDue dollari” rispose con voce incerta.

      â€œNon ci credo! Hai una villa, tuo padre è pieno di soldi e giri con due miseri dollari?”

      â€œNon ho altro…”

      â€œSei patetica” rispose Ashley strappandole dalle mani le due banconote da un dollaro ciascuna.

      â€œSpero che domani non farai la stessa figuraccia”.

      Dopo le minacce, Ashley le diede un colpo sulle costole: Jane si piegò in avanti e strinse i denti per il dolore riuscendo a non gridare; respirava affannosamente e pregò il cielo che tutto finisse con quell’unico colpo.

      La reginetta si mise al suo posto e aspettò, come se niente fosse, l’arrivo di Flores.

      * * *

      Sapeva benissimo che Ashley non scherzava.

      Jane si chiese quante persone nel mondo avessero problemi di quel genere; quanti ragazzi si immischiassero in affari loschi, in giri di soldi sporchi e quanti di loro, come lei, dovessero del denaro a qualcuno. Il problema però era che Jane non aveva fatto niente per meritare quella punizione: il suo era un insensato obbligo imposto da una ragazzina prepotente e strafottente che riusciva nel più brillante dei modi a far valere le sue regole alle persone giuste. Jane era un’ottima preda. Pur di non avere guai era disposta a subire e Ashley questo lo aveva capito fin dall’inizio.

      Appena entrò in casa salì al piano di sopra e meditò sul da farsi: doveva procurarsi ogni giorno un po’ di soldi; aprì con foga il tappo bianco del suo salvadanaio e di colpo volarono in aria solo alcuni spicci. Caddero rumorosamente sulla scrivania bianca e altri a terra; li contò tutti, ma non arrivavano nemmeno a tre dollari. Per un giorno si sarebbe salvata, ma il resto delle volte? Un pensiero le suggerì di provare a parlarci, magari se le avesse detto che il padre non le dava un soldo forse avrebbe capito e annullato la richiesta, ma era naturale che quella sarebbe rimasta una fantasia lontana e irrealizzabile.

      Scese in cucina e si accorse di un bigliettino sul tavolo della cucina.

      Ti lascio un foglietto, devo scappare:

      il turno di oggi l’ho fatto stamattina

      perché devo sbrigare faccende urgenti.

      Grazie infinite tu sai per cosa.

      Ti auguro una buona giornata.

      Jolie.

      La sensazione di essere sola in casa, per tutto il pomeriggio, le provocò addosso una strana sensazione. Poteva fare quello che voleva senza essere vista.

      Si preparò al volo un’insalata di pollo, mais, olive e carote, poi si lavò i denti. Si guardò allo specchio e si accorse di avere le palpebre più allargate del solito: si rese conto d’essere tesa, il suo corpo era irrigidito e la mente non faceva altro che pensare al problema da risolvere. Stavolta c’era davvero il rischio di passare guai seri con Ashley; sarebbe stata disposta a tutto pur di non essere una sua vittima. Girando a vuoto per il salone, ad un certo punto, fissò il mobile di ciliegio che prendeva una parete intera e più precisamente guardò l’ultimo sportello in basso a destra.

      Aveva appena capito come procurarsi, senza problemi, i soldi che le servivano.

      * * *

      L'idea che le era venuta in mente non era delle migliori, ma l'urgenza della situazione la rendeva assolutamente necessaria.

      Arrivata davanti alla credenza fece un grande respiro, chiuse un attimo gli occhi e si pentì da subito per quello che stava facendo. Stava sacrificando la sua filosofia, il suo modo di pensare e di essere, ma non poteva andare diversamente. Un gran peso sullo stomaco le rendeva difficilissimi i passi che la separavano dallo sportello marroncino della credenza. Guardò la piccola chiave che avrebbe dovuto girare, l'afferrò con due dita e non appena iniziò la rotazione verso destra, lo scatto della piccola serratura sembrò amplificarsi di un milione di volte. Il mondo intero, sentendo quello scatto così forte, si girò verso di lei con occhi feroci incolpandola da subito: Jane Madison aveva perso ogni grammo di dignità, solo girando quella chiave.

      In casa regnava un sinistro silenzio che metteva paura. Tutto immobile, gli oggetti la guardavano e lei, a denti stretti, iniziò l'operazione: aprì lo sportello dell’armadio e infilò la mano cercando di schivare le due ventiquattrore del padre, alcuni raccoglitori di plastica nei quali teneva le bollette, un vaso, alcuni cd sparsi. Quando le sue dita toccarono la fredda superficie del salvadanaio di Gary cercò in tutti i modi di stringerlo e tirarlo a sé, ma era come intrappolato tra tutti gli altri oggetti che gli facevano da scudo. Forzò ancora di più, ma niente, sembrava cementificato. Si aiutò con l'altra mano e, serrando ancor di più la stretta, iniziò a fare forza fino a che riuscì finalmente a strappare via il salvadanaio del padre. Per la troppa foga, però, dal mobile scaraventò via anche tutti i documenti di Gary che si sparpagliarono disordinatamente a terra, il vaso si frantumò con un rumore sordo e anche il salvadanaio di coccio andò in mille pezzi liberando così centinaia di monete e decine di banconote.

      Jane cadde all'indietro e vide il disastro. Fortunatamente, СКАЧАТЬ