Storey. Keith Dixon
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Читать онлайн книгу Storey - Keith Dixon страница 16

Название: Storey

Автор: Keith Dixon

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Триллеры

Серия:

isbn: 9788873043591

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СКАЧАТЬ libero, cominciò a chiedersi dove stessero andando. Era questo a cui voleva arrivare Cliff, era la sua mossa per il colpo che aveva in mente? O c’era dell’altro?

      Si fermarono in mezzo al sottopassaggio, davanti a un muro piastrellato in bianco e nero. Tirò, poi rilassò i muscoli. Trovò il suo centro. Sintonizzò il suo udito, ora ipersensibile al movimento dei loro passi sull’asfalto, cinque uomini si posizionano, la brezza leggera proveniente dal sottopassaggio, il puzzo a esalare da una mezza dozzina di contenitori di rifiuti industriali blu.

      Cliff disse, ‘Ti devo parlare di Minty, lo sai, no?’

      â€˜Lei è qui?’

      â€˜Non importa. Che intenzioni hai con quella ragazza? Stai cercando di portartela a letto? Una ragazza così attraente? Sarà anche un’oca per la maggior parte del tempo, ma sa il fatto suo, te lo garantisco.’

      Paul indietreggiò, ponendo una distanza tra lui e Cliff, dicendo con disinvoltura, ‘Sono affari tuoi per caso? Ce l’ha il ragazzo, no?’

      â€˜Lo hai conosciuto ieri, non è vero. Conosco tutta la storia. È parecchio arrabbiata che tu ci abbia parlato. È convinta che tu stia rovinando la sua vita sentimentale. Dovresti starci attento, amico, non metterti in mezzo tra una ragazza e un compagno affezionato, sai che intendo?’

      Paul intuì che si trovava improvvisamente circondato, intanto gli altri avevano cambiato la loro posizione.

      Disse, ‘Che significa?’ Poi pensò di aggiungere, ‘Mi stai minacciando?’

      Cliff diede un’occhiata ai suoi uomini uno a uno prima di tornare da lui. ‘Ti pare una minaccia? Semplicemente cinque individui a parlare in un tunnel schifoso. Potremmo stare a parlare di pesca, no, se conoscessi una sola cosa sulla pesca. Questa è una cosa che non ho mai capito — perché lo chiamano “angling”? Cosa diavolo è un angolo? Cioè, cosa c’entra.’

      Paul disse, ‘Cosa stai tramando con Araminta e David? Si tratta del tumore? Darle dei soldi mentre sarà sottoposta alle cure … Sono sorpreso che lui ci abbia creduto.’

      â€˜Cosa, con la tua grande esperienza di psicologia umana come ispettore assicurativo, la vedi così?’

      â€˜Tra le altre cose.’

      Cliff annuì nel buio, come se si aspettasse che Paul dicesse così, o qualcosa di simile. Disse, ‘Esatto, sapevo che non eri uno stupido impiegato. Sei troppo petulante. Cos’altro abbiamo qui? Tipo nei tuoi trascorsi?’

      Paul non disse nulla, lo guardò soltanto, lasciando che il suo sguardo si fermasse su quello dell’altro uomo come un grosso carico.

      Cliff disse, ‘Scommetto che eri nell’esercito. Tutte quelle idiozie dell’avere viaggiato … Scommetto che hai fatto un periodo in Irlanda o Iraq o qualcosa così, vero?’

      Paul continuò a fissarlo in silenzio … lascia che funzioni, non farti scappare nulla.

      Allora Cliff sembrò scocciato, disse, ‘Fanculo — semplicemente non disturbare David. È un bravo ragazzo con un compito importante. Diversamente da te.’

      â€˜Se lo dici tu.’

      â€˜Oh, ora parli, sì? Credevo che il fantasma dei parcheggi si fosse preso la tua lingua. Allora starai lontano da lui, lo farai?’

      â€˜Lo prenderò in considerazione —’

      In seguito si chiese se Cliff gli avesse lanciato un segnale che non vedeva o se fosse semplicemente un ordine … ma un grosso colpo lo colse sulla nuca, facendolo barcollare, buttandolo a terra, probabilmente un pugno proveniente da una delle lunghe braccia di Tarzan, e poi Dutch era lì sulla sua faccia, una strana espressione sul volto a sottolineare i suoi tratti, Paul rispose con un pugno che lo colpì nello stomaco e gli tolse l’aria dai polmoni. Nella successiva frazione di secondo si aspettò qualcosa da Gary, ma non arrivò nulla.

      Poi Cliff fu di fronte a lui e sentì delle mani afferrargli le braccia e aiutarlo a ricomporsi, sentiva il proprio respiro affannato, la vista sfocata e un male alla testa che partiva dal retro del cranio. Pensava che sarebbe stato perquisito.

      Si chinò di nuovo e voleva sputare ma non lo fece. Ora Cliff lo stava lasciando in pace e gli dava dei colpetti sulla schiena, come se avesse passato un test. Paul si assicurò di non dire nulla, di respirare profondamente invece. La sua vista stava cominciando a farsi più nitida, anche se gli veniva da vomitare.

      Cliff si avvicinò di nuovo e abbassò la voce per parlargli all’orecchio. Disse con discrezione, ‘Vieni dentro quando te la senti. Prenditi il tempo che ti serve. Nessuno verrà ucciso.’

      Poi Paul sentì gli uomini allontanarsi, parlando tra di loro. Si fermò con le mani sulle ginocchia e sentì il sapore della bile in fondo alla gola.

      Era contento che si fossero levati dai piedi.

      NEL MOMENTO IN cui raggiunse la porta si sentiva meglio e si chiese perché stesse tornando dentro al pub. Voleva da bere ma non sapeva quanto ancora avrebbe potuto pensare a Cliff e alle abitudini della sua pseudo banda criminale. Ma sapeva anche che se mollava ora sarebbe apparso debole, e qualsiasi cosa stesse succedendo tra lui e Cliff, non poteva permetterselo.

      Eccoli là, seduti vicino alla vetrata principale, non un capello fuori posto, ben lisciati, tutti loro apparivano sobri tranne Gary, che voleva dimostrare che ora era in vantaggio rispetto a Paul.

      Fece stridere la sedia a terra e si sedette di fronte a Cliff, fissandolo negli occhi, poi si girò da Gary, che gli stava ancora mezzo sogghignando, il suo sguardo esaltato.

      Con un movimento casuale Paul fece cadere a Gary la pinta di birra sulle gambe, e prima che Gary potesse spostarsi indietro e alzarsi, Paul gli afferrò i capelli e gli premette la faccia verso la schiuma bagnata, trattenendolo lì mentre tornò a guardare Cliff, ignorando i tentativi di Gary di scostarsi. Tarzan e Dutch si erano agitati ma non fecero nulla.

      Cliff non si era mosso. Disse, ‘Gary non ti ha mai fatto niente.’

      â€˜Veramente? Allora dovrebbe pensare alla compagnia che tiene.’

      â€˜Si sta bagnando là. Puzzerà anche, dopo.’

      â€˜Aveva bisogno di un cambio di vestiti in ogni caso. Mi stavo stufando della sua giacca.’

      Paul spinse via la testa di Gary e quell’ometto si alzò in piedi, la birra che colava dalla sua faccia, e fece un passo avanti.

      Cliff disse a bassa voce, ‘Non farlo. Non qui. Vai a pulirti la faccia. Ti insegno io a ridere delle disgrazie altrui.’

      â€˜Ãˆ finito’, disse Gary, pulendosi il mento. ‘Aspetta e vedrai. Quando meno se lo aspetta.’

      Se ne andò, in direzione del bagno. Dutch andò al bar e tornò con dei fazzoletti e asciugò il tavolo.

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