Dopo La Caduta. L. G. Castillo
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Название: Dopo La Caduta

Автор: L. G. Castillo

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Зарубежное фэнтези

Серия: Angelo Spezzato

isbn: 9788873048619

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СКАЧАТЬ dobbiamo necessariamente usare i fagioli. Andrebbero bene anche le pedine da tombola. A Welita però piaceva usare i fagioli.” Sentì un dolore al petto, cosa che succedeva ogni volta che pensava alla nonna e al cugino, Chuy.

      Quando Naomi era appena arrivata in Paradiso, era andata a controllarli nelle pause fra un allenamento e l’altro. Ma ogni volta che l’aveva fatto era diventato sempre più difficile staccarsi dal ponte sul ruscello, l’unica finestra da cui poteva osservare il loro mondo. Gabrielle si era accorta della sua incapacità di concentrazione dopo queste visite e le aveva ordinato di evitare il ponte finché il suo addestramento non fosse stato completato.

      Inizialmente era arrabbiata per il fatto che Gabrielle stesse sostanzialmente chiedendole di dimenticarsi della propria famiglia. Lash, ovviamente, si era indignato e si era offerto di parlarne con Michael, sostenendo che lei stava lavorando duramente e che tenere d’occhio la famiglia la aiutava ad adattarsi meglio alla transizione per il Paradiso. Dopo essersi calmata si era però resa conto che Gabrielle aveva ragione. La sua nuova vita e la sua nuova famiglia erano qui con Lash, e il modo migliore per adattarsi era abbracciare il proprio ruolo come arcangelo.

      â€œNaomi” disse Lash toccandole gentilmente la spalla. “Stai bene?”

      â€œSì, stavo solo pensando a Welita. Lei e Chuy mi mancano.”

      â€œAnche a me . . . e Bear” disse Lash riferendosi al Chihuahua della nonna. “Pazza palla di pelo.”

      Naomi si chiese cosa stessero facendo in quel momento. Si chiese se fosse tarda serata come lo era in Paradiso. In che fascia oraria si trovava il Paradiso?

      Chuy e il suo migliore amico, Lalo, erano probabilmente seduti a cena in questo istante, avendo lasciato da poco il lavoro. Chuy stava quasi certamente servendosi un secondo piatto e Lalo un terzo. Lalo era come un membro della famiglia, e chiamava persino la nonna “Welita” anziché Anita, il suo nome proprio.

      Naomi riusciva a vedere, nella sua mente, Lalo che dava di nascosto pezzetti di pollo a Bear, mentre Welita era indaffarata a pulire la cucina.

      Rachel fece uno sbadiglio rumoroso e si alzò in piedi, spostando la sedia. “Sono stravolta. Forza, Uri, andiamo a casa. Perché non giochiamo da noi domani?”

      â€œNon ve ne dovete andare” disse Naomi.

      Rachel le andò vicino e la strinse in un abbraccio. “Lo so. Ma tu e Lash dovreste stare un po’ da soli. Hai lavorato così duramente negli ultimi tempi. Fra l’altro, Uri ha detto di avere una sorpresa speciale per me stanotte.”

      â€œOgni notte è speciale con te.” Uri la prese fra le braccia e aprì le ali.

      â€œUri!” squittì Rachel. “Cosa stai facendo? Ho anch’io le ali, sai.”

      Uri camminò intorno al tavolo e andò in sala, dove una parete di vetro guardava sulla valle. Tutte le finestre erano aperte e lasciavano entrare una brezza fresca.

      â€œLash, sei stato furbo a lasciare la residenza condivisa e a traslocare in una casa tutta tua.” Si avvicinò alla finestra centrale e guardò giù. “La vista da quassù è spettacolare. Ma perché così lontano da tutti?”

      Per quanto Naomi amasse vivere con Lash, nella sua vecchia stanza si stava un po’ stretti. Lash aveva immediatamente risolto il problema costruendo un piccolo cottage sulla cresta di una montagna che sovrastava le residenze degli angeli. Ancora più importante, dalla casa Naomi poteva vedere il ponte, a ricordarle che Welita si trovava a pochi minuti di distanza. Lei lo adorava. Ma, nella parte più recondita della mente, si chiedeva se ci fosse un’altra ragione perché lui voleva vivere lontano dagli altri—o magari da una persona in particolare.

      Lash circondò Naomi con le braccia e le diede un bacio sul collo. “Oh, diciamo che volevamo un po’ di privacy.” Sentì il suo respiro caldo sul suo orecchio mentre sussurrava: “E spazio per delle attività extra.”

      2

      Jeremy stava appoggiato al parapetto del ponte, guardando la montagna con i suoi occhi color zaffiro. In lontananza poteva vedere le luci che brillavano sulla cima più alta.

      Chiuse gli occhi per un momento, aspettando che il dolore passasse. Essendo stato assente nelle ultime settimane, non si era neanche reso conto che fosse ancora lì, in attesa in fondo al suo cuore. Doveva ringraziare Gabrielle per questo. Come poteva sapere quello che stava provando quando non ci riusciva neanche lui stesso?

      Aveva pensato che passare del tempo lontano da Lash e Naomi lo avrebbe aiutato a mettere in prospettiva quello che sentiva. Ma quando era rientrato ed era rimasto da solo nella stanza vuota di Lash, si era chiesto per chi stesse soffrendo il suo cuore—Lash o Naomi.

      Si passò le mani sul viso per la frustrazione. Da quando era partito si era lasciato andare, quasi come per punirsi. Non gli interessava radersi. Non gli interessava nemmeno più vestirsi con i suoi completi su misura. Al contrario, si metteva addosso qualsiasi cosa gli capitasse, come pantaloni larghi neri e magliette. Anche i suoi capelli solitamente in perfetto ordine erano diversi, con ciuffi trasandati che gli cadevano sugli occhi e la chioma tanto lunga da sbattergli sulle scapole. L’unico lusso che si concedeva era una giacca nera di pelle che si intonava con i suoi nuovi stivali di coccodrillo.

      Guardò il cielo scuro, cercando di identificare il momento esatto in cui tutto era cambiato. In che momento era passato dall’essere un amico leale a qualcuno di cui non ci si deve fidare? Poteva dare la colpa a Lash se non si fidava di lui quando neanche lui stesso sapeva se poteva farlo quando si trattava di Naomi?

      Jeremy si staccò dal parapetto e cominciò a passeggiare lungo il ponte, facendo ticchettare i suoi lucidi stivali neri sul legno. Stavo facendo il mio lavoro. Tutto qui.

      Controllare Lash ed assicurarsi che Naomi arrivasse a Shiprock—questo era ciò che gli era stato chiesto di fare, e lui l’aveva fatto. Aveva seguito gli ordini alla lettera. Qual era il problema se li aveva controllati un po’ di più rispetto alla richiesta che gli era stata fatta? Non c’era niente di male in questo. E potrà avere anche provato un po’ di gelosia—no, preoccupazione. Sì, esatto: si era preoccupato quando aveva notato l’ovvia attrazione fra loro due. Aveva dovuto avvisare Lash di lasciarla perdere. Aveva pensato che avrebbe pregiudicato la chance che Lash aveva di tornare a casa.

      Jeremy si bloccò ricordando le parole che aveva detto a Lash.

      Lei non è per te.

      Perché gli aveva detto questo?

      Tu sai perché, gli sussurrò una vocina nella testa.

      Sbatté la mano sulla ringhiera. Sapeva perfettamente perché. Avrebbe voluto poter dimenticare tutto e ricominciare da capo con Lash e Naomi. Ma non poteva.

      Lottando contro i suoi ricordi su Naomi, strinse la ringhiera con tale forza da farsi diventare le nocche bianche. Era stato più facile prima, quando il suo unico scopo era portare a termine una missione. Adesso invece doveva lottare per togliersi dalla testa le sensazioni che aveva provato quando l’aveva vista per la prima volta, con i capelli lunghi neri che le cascavano in avanti incorniciandole il bel viso mentre stava СКАЧАТЬ