L'Eco Delle Anime. Laura Merlin
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Название: L'Eco Delle Anime

Автор: Laura Merlin

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современная зарубежная литература

Серия:

isbn: 9788873042099

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СКАЧАТЬ Forse avrebbe preferito che la Stella fosse lei e non la bionda. Forse, eliminandola, avrebbe fatto sparire quella strana sensazione che provava dentro.

      Sì, quella era la soluzione giusta. Stella o non Stella, l’avrebbe eliminata lui stesso e una luce sinistra negli occhi gli confermò che nessun altro l’avrebbe uccisa all’infuori di lui.

      Ny evocò un messaggero del Maligno. Da quando erano arrivati in quella dimensione non avevano più avuto la possibilità di parlare con lui di persona. Dopo più di cinquecento anni non sapevano nemmeno che aspetto avesse.

      Il messaggero era un Nia-Za, uno dei demoni che vivevano nelle Terre di Nessuno. Erano creature invisibili, incorporee, e indossavano lunghi mantelli neri e sfilacciati. Dovunque passassero portavano morte. Agli umani che, disobbedendo al patto, avevano la sfortuna di passare sotto le loro grinfie venivano inflitte le più atroci torture.

      Si presentò di fronte a loro fluttuando nell’aria. ‹‹Ebbene, se mi avete chiamato vuol dire che ci sono notizie importanti per il Maligno››, disse con voce metallica che sembrò rimbombare dentro le pareti della piccola sala.

      ‹‹Sì, messaggero. La leggenda è vera, la Stella esiste ed è tra noi. Abbiamo percepito la sua presenza stasera››, disse Ny a nome di tutti.

      Il Nia-Za alzò la testa. Uno sbuffo di fumo gli uscì da sotto il cappuccio. ‹‹Sapete come comportarvi in questo caso: trovatela ed eliminatela. Il Maligno non ama essere sconfitto››.

      ‹‹E noi saremmo ben lieti di soddisfare i desideri del Nostro Signore››.

      ‹‹Bene. Uccidetela, a tutti i costi. Non abbiate pietà né di lei, né di chi tenterà di aiutarla››.

      Detto ciò, il messaggero scomparve in una nuvola di fumo nero lasciando dentro la stanza un forte odore di zolfo.

      CAPITOLO 4

      LA RAGAZZA SBAGLIATA

      Kay e Nael sedevano nell’unico locale all’interno di Kali Phi. Era situato tra il Settore 2 e il Settore 3, non molto distante dal nucleo di Nael.

      Diversamente dal resto delle abitazioni, il locale aveva le pareti dipinte di un tenue azzurro chiaro e i tavoli color acquamarina. Un po’ di colore in mezzo a tutto quel bianco era un toccasana per gli occhi.

      Nael sorseggiava pigramente un cocktail a base di frutta e ascoltava distrattamente Kay, ancora eccitata dall’incontro della sera precedente. La sua mente era affollata di pensieri. L’incubo di qualche sera fa, il tatuaggio sulla schiena di Ny, i brividi di paura che aveva provato stando accanto ai D-Soul.

      E Mik.

      Mik e i suoi occhi azzurri come il cielo, i capelli corti, ricci e castani. Si chiedeva perché fosse fuggito alla fine del concerto. Era confusa. Lo temeva e al tempo stesso si sentiva attratta da lui come sotto una sorta di incantesimo. Lo odiava e lo amava. Aveva paura e lo cercava.

      Come poteva provare tutto questo dopo averlo visto per sole due ore?

      ‹‹Sono sicura che non avrò più occasioni simili. Mi ha parlato una volta, la prossima non avrà più tempo per me››, piagnucolò Kay riportandola con la testa al presente.

      ‹‹Ascolta, se è destino lo rivedrai, sennò non importa. Devi accontentarti di quello che è successo, e credo sia stato già tanto››. Nael posò il bicchiere sul tavolo. ‹‹Ricordati che sono demoni e sono anche famosi. Non credo abbiano tempo per gli appuntamenti e le passeggiate romantiche, non sapranno neanche cosa significhi il termine amore››.

      ‹‹Sai, Nael? Credo che tu abbia un dono: quello di radere al suolo le speranze degli altri. Se tu vedi le cose in modo negativo, non pretendere che sia lo stesso per me››. Kay incrociò le braccia e la guardò male. ‹‹Lo so che sono demoni, ma stanno a contatto con noi umani da così tanto tempo… qualcosa devono pur avere imparato››.

      Afferrò il bicchierino di vodka e lo mandò giù tutto d’un fiato. Quando ebbe finito lo sbatté sul tavolo sottolineando il fatto che l’aveva presa male.

      Nael la conosceva troppo bene. La sua migliore amica metteva il broncio due secondi e poi facevano subito pace.

      ‹‹Eddai Kay, stavo scherzando! Dovrò pur sfogare su qualcuno le mie frustrazioni da zitella››, e le fece gli occhi dolci.

      Le due ragazze si guardarono serie per qualche secondo. Poi scoppiarono a ridere.

      ‹‹Sei fortunata Na, ti voglio troppo bene per prendermela con te. E ammettilo, senza di me ti annoieresti a morte››.

      Non le lasciò nemmeno il tempo di rispondere. Vide un cameriere passare e urlò ‹‹Scusa, ancora una vodka gra…››. Si fermò all’istante.

      Un ampio sorriso le si dipinse in volto e le sue guance andarono in fiamme.

      ‹‹Na, mi crederesti se ti dicessi che Morgan e Male sono qui?›› Disse guardando un punto indefinito dietro di lei.

      ‹‹Sì, potrebbe essere. È un luogo pubblico in fin dei conti››, rispose Nael con sarcasmo.

      ‹‹E mi crederesti anche se ti dicessi che stanno venendo verso di noi?››.

      Un brivido le salì lungo la schiena. Si voltò di scatto e li vide a pochi passi dal loro tavolo. Stavano davvero procedendo verso di loro. Da quando in qua si interessavano alle loro fan? Qualcosa non quadrava.

      Male la guardò negli occhi e la salutò con un gesto della mano. Il suo sguardo non prometteva niente di buono. Sembrava quasi la stesse mangiando con gli occhi.

      ‹‹Guarda un po’ chi si vede qui! Le nostre amichette››, disse Male dando una pacca sulla spalla alle due ragazze.

      Morgan sorrise e chiese gentilmente ‹‹Possiamo sederci con voi o disturbiamo?››

      Sarebbe stato difficile dire di no a una persona educata come lui. I suoi modi contrastavano in maniera alquanto evidente con il fatto che era un demone, e con l’idea che si era fatta di loro. Forse era proprio vero che avevano imparato qualcosa dagli esseri umani.

      ‹‹Ma certo, accomodatevi››, rispose subito Kay spostando la sedia per fare posto.

      ‹‹Che fortunata coincidenza trovarti qui››, sussurrò Morgan all’orecchio di Kay. ‹‹Sai, a dire il vero lo speravo. Volevo proprio invitarti a fare due passi con me una sera, tanto vale approfittarne adesso››.

      Il cuore della ragazza cominciò a martellare all’impazzata. Sembrava quasi volesse esplodere da un momento all’altro. Fece un cenno con la testa, si sentiva la bocca impastata e non riuscì a pronunciare con chiarezza la parola sì.

      Morgan le sorrise guardandola intensamente negli occhi e la prese per mano. Poi si voltò a guardare Nael.

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