Carovana. Stephen Goldin
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Название: Carovana

Автор: Stephen Goldin

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Научная фантастика

Серия:

isbn: 9788885356191

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СКАЧАТЬ A meno che non abbia qualcosa da scambiare. Ha proiettili, batterie, candele, utensili o fili di rame?” Peter scosse la testa. “Che ne dice della sua bici? C’è sempre bisogno di una bici in più.”

      “Mi dispiace. Ne ho bisogno per me. Le cose non sono semplici per un uomo a piedi, la bici almeno mi dà un minimo di sicurezza.”

      L’altro annuì. “É sempre peggio. Non avrei mai pensato di vedere il giorno in cui queste cose sarebbero successe a noi.”

      “Senta, c’è per caso un posto in questa zona che accetti denaro contante?” Il sole stava tramontando e Peter voleva fermarsi da qualche parte prima del buio. Ultimamente aveva avuto troppe brutte esperienze di notte.

      “Potrebbe provare a San Fernando; l’ultima volta che ne ho sentito parlare stavano ancora accettando denaro. È meglio però che stia in guardia, ci sono parecchi teppisti da quelle parti.”

      “Come ci arrivo laggiù?”

      “Prenda questa strada, la Balboa, vada a nord per circa un miglio fino a San Fernando Mission Boulevard, poi a est per un paio di miglia. Non si può perdere.”

      “Grazie.” Peter cominciò a spingere la sua bici fuori dal supermercato.

      “Buona fortuna,” sentì gridare la guardia. “Non vorrei essere uno stoner per tutto l’oro di Fort Knox.”

      Peter si chiese mentre pedalava pigramente se fosse rimasto ancora dell’oro a Fort Knox. Forse ce n’era, decise tra sé; ma non valeva la pena rubare oro adesso. La gente ha bisogni più immediati, come il cibo, l’acqua, la benzina e la corrente elettrica. Da qualche parte, pensò, il governo degli Stati Uniti starà cercando di andar avanti come se nulla di strano fosse accaduto, continuando a fare la guardia all’oro e alla ricchezza che dovrebbe rappresentare come un dinosauro vergine che fa la guardia a un nido di uova sterili. E se pensano al Collasso, probabilmente daranno la colpa a me come se io fossi qualcosa di diverso dal messaggero che ha portato la notizia del disastro.

       Essere un profeta di sventura non è una carriera gratificante.

      Mentre pèdalava lungo Balboa Boulevard, Peter si guardò intorno cercando di immaginare che aspetto avesse potuto avere quel quartiere una decina di anni prima, prima che iniziasse il Collasso. Alla sua sinistra c’era un altro centro commerciale e un edificio alto che una volta era stato, secondo quanto diceva l’insegna, un ospedale e attualmente era usato per ospitare una serie di appartamenti. Sulla destra c’erano altri appartamenti, nati per essere tali, una volta lussuosi ma ora cadenti e mal tenuti. Spazzatura che non poteva essere bruciata era stata deposta all’esterno, lungo la strada, dando all’aria un odore sgradevole.

      Oltrepassò un altro supermercato deserto, attraversò Chatsworth Street e proseguì verso nord. C’erano case su entrambi i lati, abitazioni di scarsa qualità che una volta erano state molto popolari nei sobborghi. Avevano piccoli cortili che ora ospitavano orti e non prati—lattuga, ravanelli, pomodori e meloni sembravano tutti molto popolari. Gli orti erano circondati da recinzioni, alcune delle quali, notò, sembravano provenire dai divisori centrali di una superstrada. Un segnale di stop era stato piantato in un orto e vestito di abiti laceri per formare uno spaventapasseri di fortuna. Un paio di case sembravano essere state rase al suolo per far spazi a campi di mais. Gli steli verdi ondeggiavano al vento.

      Cani vagavano per le strade, facendo la guardia alle case. Abbaiarono conto di lui mentre passava, ma non si preoccuparono di inseguirlo quando videro che non rappresentava una minaccia per gli orti dei loro padroni. C’erano parecchie capre in giro e un gran numero di polli, ma Peter non riuscì a vedere gatti —loro e i conigli erano stati rinchiusi in recinti e usati come cibo. Gli animali domestici non erano più un lusso da potersi permettere. Anche gli uccelli erano scarsi; senza dubbio i ragazzini del quartiere stavano migliorando la loro mira con le fionde,

      Peter si chiese il motivo che lo spingesse a vagare nei centri urbani. Le città, lo sapeva, erano trappole mortali, pronte a collassare sotto il proprio peso nell’immediato futuro, e chiunque fosse stato presente sarebbe stato travolto nella loro distruzione. Erano le, relativamente poche, persone che vivevano in campagna che avrebbero avuto un futuro migliore, anche se ne sarebbero stati ugualmente feriti. Qualsiasi persona di buon senso avrebbe dovuto capirlo e cercare di procurarsi un pezzo di terreno agricolo prima che il caos totale si impadronisse della nazione. Peter, però, era, e lo era sempre stato, un ragazzo di città, fatto per le città anche se sapeva bene che questo poteva significare la sua morte in qualsiasi momento.

      Il mio problema, pensò, è che do buoni consigli ma, come tutti gli altri, non li seguo.

      Forse era già troppo tardi per fare qualcosa già sette anni prima quando il suo libro, Il Collasso del mondo, aveva invaso le librerie e alimentato le polemiche. Le immense forze globali che aveva previsto stavano già lavorando per distruggere la Civiltà. La scarsità dei materiali era già diventata evidenti all’inizio degli anni ‘70, e le serie di piccole crisi avevano continuato ad aumentare senza che fosse preso alcun provvedimento per prevenirle. La divisione della società, con gruppi contro gruppi, aveva privato l’umanità della coesione necessaria per affrontare i suoi problemi. L’inflazione aveva paralizzato l’economia e gli scioperi avevano indebolito la fiducia della gente nel futuro.

      In precedenza erano stati scritti molti libri che prevedevano che le condizioni sarebbero diventate critiche prima della fine del ventesimo secolo; ma erano stati tutti considerati come portatori di sventura ed esageratamente pessimistici dalla grande maggioranza delle persone, che avevano mantenuto una fiducia piuttosto naif sull’abilità dell’Umanità di risorgere, come una Fenice, dalle proprie ceneri. Poi era comparso Il Collasso del mondo, con le argomentazioni più forti e spaventose pubblicate fino a quel momento. L’allora venticinquenne Peter Stone aveva provato al di là di ogni dubbio che la civiltà era condannata entro un paio d’anni a meno che non fossero prese immediatamente delle decisioni drastiche. Aveva evidenziato anche quali fossero i passi da seguire: eutanasia obbligatoria, controllo delle nascite obbligatorio, immediata redistribuzione della ricchezza, immediata decentralizzazione della società, fine delle abitazioni unifamiliari, divieto di allevamento di animali da compagnia non dedicati all’alimentazione, una forzata migrazione delle persone per arrivare a una corretta distribuzione della popolazione, un rigoroso razionamento del cibo e dell’acqua, una gestione da parte del governo delle industrie e del lavoro e un completo controllo governativo dei trasporti, oltre a un programma di investimenti multimilionari per la coltivazione e la colonizzazione dei fondali marini.

      Fu stupefacente per lui vedere come fosse diventato, praticamente in una notte, il nemico del novantacinque per cento della popolazione. Mentre alcuni intellettuali lo salutarono come “una delle menti più brillanti dei nostri tempi, ” la cosa più carina che la maggior parte delle persone fu in grado di fare fu quella di chiamarlo “quel maledetto socialista.” Alcuni erano convinti che fosse l’incarnazione del diavolo per aver semplicemente espresso l’ovvia verità. Il libro, però, vendette, milioni di copie. Era ironico, pensò Peter, che il suo libro sarebbe stato uno degli ultimi bestseller; poco dopo la sua ventesima ristampa, la maggior parte dei sindacati dei tipografi era scesa in sciopero. Per quel che ne sapeva Peter stavano ancora scioperando.

      Aveva accumulato fama e fortuna quando entrambe stavano cominciando a perdere di importanza.

      Era apparso in molti talk show televisivi, spiegando e dibattendo le sue convinzioni che la Civiltà, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo, stava crollando. Continuò a dire che le sue soluzioni non piacevano neanche a lui, ma che si doveva fare qualcosa di drastico per evitare un destino ancora peggiore. Nessuno lo ascoltò. I suoi nemici continuarono ad accusarlo di essere un opportunista, che faceva soldi sulle sventure del mondo, approfittando dei disastri. Fu dipinto come un СКАЧАТЬ