I divoratori. Annie Vivanti
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Название: I divoratori

Автор: Annie Vivanti

Издательство: Public Domain

Жанр: Любовно-фантастические романы

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СКАЧАТЬ se l'ho fatta aspettare!

      – Dio! Che poseur, – esclamò Clarissa, che fino allora aveva tenuto gli occhi chiusi e le orecchie turate per non vedere nè sentire.

      Della Rocca sorrise, e, balzando in scerpa, prese le redini dalle mani protese e tremanti di Nancy. Essa si lasciò ricadere al suo posto, snervata e turbata. I cavalli diedero un balzo e ripresero la strada.

      – Che sangue freddo! – disse Clarissa prendendo fra le sue una manina di Nancy.

      – Sì, – disse la fanciulla guardando ora con approvazione le spalle rigide, i capelli neri e l'irreprensibile cappello davanti a lei. – Mi piacciono gli uomini coraggiosi.

      Clarissa diede un piccolo strillo.

      – Ih! Che dici? Non è mica Aldo che è coraggioso, sei tu! Aldo è prudente come una lepre. Ma essendo anche un incorreggibile posatore, non manca mai l'occasione di un effetto. – E Clarissa imitò il saluto di Della Rocca, sollevando con gesto di principesca grazia un immaginario cappello.

      Nancy rise. Ma non credette una sillaba del discorso sulla lepre.

      Quando la lasciarono alla porta di casa sua, ella rispose al profondo saluto di Aldo con un piccolo cenno della testa, serio e soave; poi corse su per le scale ed entrò nella sua camera.

      Sul suo scrittoio giaceva una lettera, non aperta. Ma Nancy non si curò di guardarla. Già, era di Nino… Egli le scriveva ogni mattina e veniva a trovarla ogni sera.

      Nancy corse subito sul balcone. Ma il tilbury aveva già svoltato l'angolo e non si vedeva più.

      Nancy rientrò nella sua stanza e si tolse lentamente i guanti. Sentiva una grande e irragionevole gioia per il fatto che i polsi le dolevano ancora dallo sforzo fatto per tenere le redini, e che le sue delicate dita erano contuse e indolenzite. Dalla finestra aperta entrò il vento, e sparpagliò tutte le carte che erano sulla scrivania.

      Sparpagliò la lista di ciò che Nancy doveva fare; e l'orario delle sue giornate; e la lettera di Nino; e portò via, svolazzante e vano, il grande foglio di carta – il bianco foglio, pieno di splendide possibilità, su cui Nancy aveva tracciato con indice riverente il segno della croce.

      XIII

      Quando l'inglese tornò per portarle il numero della « Fortnightly » contenente il suo articolo, « Una poetessa italiana », trovò che Nancy non aveva lavorato affatto. Era lì, sorridente e soave; e oziosa come prima; e la sala era piena di gente.

      Egli venne presentato alla madre, che trovò mite e gentile; e alla vigorosa zia Carlotta, dalla squillante voce milanese.

      – Temo, mamma mia, – disse Nancy, poggiando la chioma ondeggiante al braccio di Valeria e alzando al nuovo amico gli occhi d'aurora, – temo che il signor Kingsley pensi che sono una persona senza carattere.

      – Alla tua età – intervenne la zia Carlotta – non si deve aver carattere. Basta avere una bella carnagione e un buon appetito.

      E Valeria rise e disse:

      – E' vero! Una ragazza italiana non deve avere una individualità propria fin che non si marita; allora il marito può formarle il carattere a seconda del suo gusto.

      Il signor Kingsley sorrise. Poi chiese a Nancy:

      – Perchè devo credere che ella è senza carattere?

      Nancy sospirò.

      – Perchè mi ha detto di lavorare, e io l'ho promesso. E non l'ho fatto.

      – Come? Non ha fatto proprio niente da che venni l'ultima volta?

      Nancy crollò il capo.

      – E non ha pensieri, imagini, concetti che la incalzano, che le chiedono espressione e vita?

      – Oh! sì! – disse Nancy, col piccolo gesto rapido della mano sulla fronte, che da bimba le era così familiare. – Pensieri e imagini sbocciano e ondeggiano nella mia mente come fiori in un giardino; ma tutte queste visite… – e Nancy si guardò attorno nella sala piena del mormorìo e del riso di gente estranea, – ahimè! ora di sera il mio giardino è spoglio, perchè ho colto tutti i miei fiori e li ho regalati via!

      L'inglese dimenticò di essere inglese, e disse quello che pensava.

      – Vorrei portarvi via, e rinchiudervi per un anno in una stanza con dei libri, una tavola, un calamaio e niente altro, – disse.

      – Oh, come lo vorrei anch'io! – esclamò Nancy. – Neanche un'anima mi dovrebbe parlare! E quando avessi fame mi fareste passare del « plum-cake » per la finestra.

      L'inglese rise, del riso breve e subitaneo di chi ride poco.

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      1

      Mancando nella lingua italiana familiare la parola neutra equivalente a baby o child dell'inglese, enfant del francese, Kind del tedesco, l'autore si permette di adattare al concetto la parola inglese. Lo stesso valga per le parole nurse e nursery.

      2

      Mi spiace tanto pel [pei] suo cappello

      3

      razors a-flyin' [a-flyin] in the air

/9j/4AAQSkZJRgABAQEASABIAAD/2wBDAAMCAgMCAgMDAwMEAwMEBQgFBQQEBQoHBwYIDAoMDAsKCwsNDhIQDQ4RDgsLEBYQERMUFRUVDA8XGBYUGBIUFRT/2wBDAQMEBAUEBQkFBQkUDQsNFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBQUFBT/wgARCAeoBXgDAREAAhEBAxEB/8QAHAABAQEAAgMBAAAAAAAAAAAAAQACBggDBQcE/8QAGwEBAQEAAwEBAAAAAAAAAAAAAAECAwQFBgf/2gAMAwEAAhADEAAAAfVdH81iQWEUgVSIiIysaQWJIFUFUFhRIiMrpIjC7SIUoFqhMqoLJldoKpCgoC6QIFUTKplZEiFEhjNRGjMurnDWkhJIpWwBYDQEQEIpGVSIiMqgAikqgQigoukCI0mFSFBVIgVICIhAysaQIFUlUAVA0mVTIkQkQEICkZWEjSaTKhKoCCqaTKxAQKpCAkAiiYVEAVTK6QWFFJQ0mVUTK6TK6QXJoCMr5GSC2FBdJ42lJdJkTK6QPIzhqBVIhTDWkUFUgWMrCksiBpMNKbTCxG0jKqQKplUDSZXQGkyu08axpNJlRVMtaTJokQWTKwkaSIDK6JIlDSZXK6SAgWIiEUyqbZw0GkQIjKpAAkKIgZXbJLm3SQoKoKCR42tJpIUFhSMtaTC7SMqookQAtFUKRhpRIUFjSALpMLLtkUMrpIyqiKEurBVBQUFSAUyqRpFMNaQWSIzLqxAjLW2YjKxCKZUBdIpldEkRKoES5EUlybTKhoBMiZXSQEqikChGgARA0mViGCsqoiAEShGV8jIoRpA2kZWBYDaUFAkKC6RTDSSRAsKCxEYXUNm2ctAgaQIiVQEyukyoUtUiUasDDWpCtGV0jJm1kLdJlVIFgXSAGgNyZpBZNILEZWNJlVIzNVkQikIEJldoEmjC6AiIUysuRNJhUhTK6MiKIKEZXaRAaTDQKC7ZF СКАЧАТЬ