I divoratori. Annie Vivanti
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Название: I divoratori

Автор: Annie Vivanti

Издательство: Public Domain

Жанр: Любовно-фантастические романы

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СКАЧАТЬ – esclamò Jim, spalancando gli occhi grandi e chiari.

      – Sì, – proseguì Edith. – Ha i capelli neri e la faccia rossa. Un orrore.

      – Oh, miss Edith, – disse Jim Brown, – che paura m'avete fatto! Avevo capito che il bambino fosse un moro, visto che la mamma sua è di paesi così lontani!

      Edith crollò il capo.

      – Proprio moro, no. Ma è un béby sbagliato. Se fosse giusto avrebbe i capelli biondi e gli occhi celesti.

      – La madre com'è? – domandò Jim.

      – Nera, nera anche lei. E quella nurse! Una donna orribile, – sospirò Edith. – Sono tutti diversi da come me li aspettavo.

      E sconfortata sedette sull'erba.

      – Valeria, che è la mamma del béby, è italiana, e tutta vestita di lutto, – narrò Edith, sempre più depressa. – E sono venute a star qui per sempre. E quel béby avrà la mia camera, e io andrò disopra vicino a Florence in quella stanza piccola.... piccola così. – Edith per illustrare fece un cerchio unendo i pollici e gli indici. – E anche noi ci vestiremo tutti di lutto perchè mio fratello Tom è morto. E Tom era il papà di quel béby. E quel béby è mia nipote.

      – Povero signor Tom! – disse Jim Brown, scotendo la testa. – Era il prediletto di voi tutti, non è vero?

      – Oh! sì, – fece Edith, – si capisce. Eravamo in tanti, che, naturalmente, quelli di mezzo erano i preferiti.

      – Non vedo perchè, – disse Jim.

      – Ma è evidente, – ragionò Edith. – Essendo in tanti si era già stufi di quelli più grandi, e nessuno aveva voglia di quelli più piccoli… ecco perchè! Del resto, – riprese gaia, – poco importa. Tanto, adesso sono tutti morti.

      E si levò dall'erba, e lo aiutò un poco a rimondare le piante di fragola, per far venire l'ora del thè.

      Venne a chiamarla suo nonno, una bella figura di vecchio, alto e maestoso. S'avvicinò lentamente, trascinando un po' i piedi sulla ghiaia del viale.

      Edith gli saltellò incontro e mise la sua mano tiepidetta nelle dita fredde e avvizzite del vecchio. Quindi si avviarono insieme verso la casa.

      – Le hai viste, nonno? – chiese lei, sgambettandogli intorno mentre egli procedeva a passo lento traverso il prato.

      – Visto chi, cara? – domandò il vecchio.

      – Ma Valeria, e la bambinetta.

      – Che bambinetta? – disse il nonno, fermandosi a riposare ed ascoltare.

      – Ma la bambina di Tom, nonno! – disse Edith. – Sai bene! la piccola bambina del povero Tom, che è morto. E' venuta a star quì, con la sua mamma. E c'è anche la sua nurse. Si chiama Wilson.

      – Ah sì? – disse il nonno vagamente, e si mosse per andare avanti. Poi si fermò di nuovo. – Dunque Tom è morto?

      – Ma nonno! nonno! Lo sai bene! Te l'ho pur detto mille volte in questi giorni.

      – E' vero, – disse il vecchio, pensosamente, togliendosi il berretto di velluto nero e passandosi la mano nei fini capelli bianchi. – E' vero; Tom è morto. Povero Tom. Ma.... – continuò, esitando, – quale Tom? Mio figlio Tom? o suo figlio Tom?

      – Tutt'e due quei Tom, – disse Edith; – son morti tutt'e due. L'uno è morto quattro giorni fa, e l'altro è morto sette anni fa; e tu non li devi confondere a quel modo. Dunque, ricordati: un Tom era mio papà e tuo figlio, e l'altro era suo figlio e papà del béby. Adesso non li confonderai più, vero?

      – No, cara, – disse il nonno.

      Dopo qualche istante si fermò di nuovo.

      – E dici che si chiama Wilson?

      – Che chi si chiama Wilson? – esclamò Edith, molto impaziente.

      – Ma come vuoi che lo sappia io? – disse il nonno.

      Allora Edith rise, e rise anche il vecchio.

      – Via, fa lo stesso, nonno, – disse Edith; – non pensarci più. Vieni a vedere il béby.

      – Che béby? – disse il nonno.

      – Ma, nonno!… Il béby del figlio di tuo figlio Tom.

      – Come? – disse il nonno. – Torna un po' a dire....

      – Ma sta attento e ricordati! – spiegò Edith. – Il figlio di tuo figlio Tom, era il papà di questo béby.

      – Il figlio… del tuo Tom… del tuo papà… Dimmi quando devo dire béby.... – disse il nonno.

      Edith si svegliò nella notte e si rizzò spaurita a sedere sul letto.

      – Cos'è? Cos'è? – gridò – Che cos'è successo?

      – Ma niente, – rispose la voce di Florence dalla camera vicina. – Dormi, dormi, caruccia; non è che il béby.

      – Ma perchè strilla così?

      – Eh, sarà, come si dice, « rigirato », – spiegò Florence, con voce di sonno.

      – Allora perchè non lo rigirano per il suo verso?

      – Oh! miss Edith, – esclamò Florence impazientita, – adesso dorma e stia zitta. Quando si dice di un bambino che è rigirato, vuol dire che dorme tutto il giorno e strilla tutta la notte.

      E infatti il béby fece così.

      II

      Un febbraio mite moriva blandamente sulla campagna inglese, quando marzo irruppe con urli di vento e scrosciar di pioggie. Respinse i diffidenti boccioli e il trepido verdeggiare; e via, fischiando per le lande villanamente, se ne andò. La stagione si fermò, timida e intirizzita.

      Una mattina, ecco Primavera far capolino sopra le siepi. Scappò presto inseguita dal vento; ma gettò, fuggendo, una manata di crochi, e lasciò anche cadere una primola o due. Più tardi tornò piano, tra due acquazzoni, a dare una occhiata in giro… E all'improvviso, un giorno, eccola: alta, flava e inghirlandata! Gli astri di brina si sciolsero ai suoi piedi, e le allodole si lanciarono nei cieli.

      Valeria chiese a prestito da Edith il suo grande cappello da giardino, lo legò sotto il mento con un nastro nero, e uscì nel giovane sole, attraverso la campagna di smeraldo.

      Intorno, la lucentezza della verzura nuova si spingeva appassionatamente verso l'adolescente azzurro del cielo. E Tom era morto.

      Tom giaceva nelle tenebre, lontano da tutto ciò, sotto la terra del piccolo cimitero di Nervi, dove il mare, che egli aveva tanto amato, scintillava e danzava a pochi passi dai suoi occhi chiusi, dal suo cuore immoto, dalle sue mani incrociate.

      Ah, le mani incrociate di Tom! Ecco l'unica cosa che ella potesse rammemorare di lui quando, chiudendo gli occhi, tentava di rievocarlo.

      Non le riusciva di veder altro. Per quanto ella СКАЧАТЬ