I Puritani di Scozia, vol. 3. Вальтер Скотт
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Название: I Puritani di Scozia, vol. 3

Автор: Вальтер Скотт

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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СКАЧАТЬ io mi mostro lo stesso…»

      »Oggi, che allora non ve lo nego. Ma gli è sol da quel tempo che ho incominciato ad esaminarvi, a valutarvi più da vicino. Per altro la resistenza da me opposta a quelli che intercedeano per voi dovrebbe provarvi che fin da quel tempo io avea concepito altissima opinione del vostro ingegno.»

      »Credete, generale, ch'io vi sia debitore di molta gratitudine per una tal prova di stima?»

      »In somma siete ben difficile da contentare! Ma tornando al nostro proposito, non posso sentirmi molto commosso per qualche abbietto contadino che venga cancellato dal novero de' viventi.»

      »Nondimeno, o generale, avete fra' vostri prigionieri un contadino, e ad onta del disprezzo da voi ostentato presentemente verso una professione che parecchi filosofi riguardarono più utile nè men decorosa di quella del soldato, mi farò lecito sollecitare ardentemente la vostra protezione a favore di questo individuo.»

      »Voi parlate ora del vostro servo. Lo conosco; Holliday me ne ha ricordato il nome, ma le signore del castello mi aveano già detto qualche cosa a suo vantaggio. Dee sposar credo la lor cameriera. Oh! non temete nulla per lui; si toglierà bene d'impaccio semprechè però non faccia l'impertinente o il testardo, in somma semprechè non voglia per suo bel diletto sostenere la parte di vittima.»

      »Ciò non dovrebb'essere. Non credo che egli abbia l'ambizione di essere martire.»

      »Tanto meglio per lui! Poi, avesse anche fatto peggio di quel che avrà fatto, lo proteggerò in grazia del felice errore che lo trasse nelle nostre file la scorsa notte quando vi cercava soccorritori per ogni dove. Ha mostrata confidenza in me. È questa una ragione di più perchè io non lo abbandoni. Ma, a parlarvi sinceramente, è lungo tempo che ho gli occhi aperti sopra di lui per vigilarne la condotta. – Holliday, datemi il libro nero.»

      Il sergente dopo avere aperta la sua valigia, ne trasse un registro che conteneva per ordine alfabetico i nomi di tutte le persone avute in sospetto di intenzioni nimichevoli contra il governo. Claverhouse lo prese e lo scartabellò continuando il suo viaggio.

      »Gumbleton, ministro approvato, furbo, ipocrita, non è questi, – Heathercat predicatore refrattario, zelante Puritano. Nemmeno! – Ah! ci sono. Cutberto Headrigg, per soprannome Cuddy. Sua madre ha la testa infanatichita. Quanto a lui, e un ragazzo piuttosto semplice, d'ingegno che si alza pochissimo, buon tiratore, e migliore per cose di mano che per cose di testa. Si potrebbe guadagnarlo alla buona causa, se non fosse troppo affezionato…»

      Qui Claverhouse diede un'occhiata a Morton e chiuse il suo libro.

      »La sincerità d'un'affezione, la fedeltà, sig. Morton, son pregi che non vanno perduti ai miei occhi. Voi potete far conto sulla vita di questo giovane.»

      »Ma un'anima di tempera, come la vostra, o generale, non prova ribrezzo contra un sistema che richiede inquisizioni tanto minute sopra individui affatto oscuri?»

      »Voi vi date forse a credere, signor Morton, rispose con un po' d'alterezza Claverhouse, che questa briga ce la prendiamo noi? I ministri di ciascuna parrocchia hanno l'incarico di trasmetterci tutte queste particolarità; e le loro nozioni locali agevolano ad essi un sì fatto lavoro. – Son tre anni che ho il vostro ritratto.»

      »Oh! sclamò Morton. Ardirei pregarvi per vederlo.»

      »Volentieri, rispose Claverhouse. Non trovo inconveniente a ciò.»

      Aprendo allora una seconda volta il registro, lesse quanto segue:

      »Enrico, Morton, figlio di Silas Morton colonnello di cavalleria pel parlamento di Scozia, nipote di Morton di Milnwood. – Educazione imperfetta, ma coraggio e ingegno al di sopra della sua età. – Idee pericolose su la libertà e l'indipendenza. – Propenso al culto presbiteriano, ma senza fanatismo. – Molto amato da tutti i giovani de' dintorni. – D'indole dolce, modesta e tranquilla, ma nondimeno anima ardente, testa di fuoco… Voi vedete, sig. Morton, continuò il generale, che dopo queste parole vengono due croci rosse, vogliono dire doppiamente pericoloso. Capite se eravate un uomo rilevante per vegghiarvi addosso. – Ma questo messo che chiede?»

      In quell'istante medesimo gli si avvicinò un uomo a cavallo apportatore d'una lettera ad esso diretta. Claverhouse l'aperse e trascorrendola sorridea disdegnoso. Dopo averla letta per intero si volse in aria di sprezzante non curanza al messo: »Dite al vostro padrone che mandi i suoi prigionieri a Edimburgo. Non ho altra risposta da dargli.»

      Movendo indi la parola al giovane di Milnwood.

      »È un vostro confederato, gli disse, o per parlare più giusto un confederato del vostro amico Burley, che abbandona le vostre parti. Udite come scrive.»

      Mio caro signore.

      »Non so a che s'appoggi questo suo tuono a intrinsichezza.»

      Supplico vostra eccellenza ad aggradire le mie umili congratulazioni per la vittoria or riportata dall'esercito di sua maestà. Ho l'onore d'avvertirla che ho messi in arme i miei vassalli per correre dietro ai fuggiaschi. Ho già fatti prigionieri parecchi di essi.

S. Basilio Olifant.

      »Non dee giugnervi nuovo il nome di questo furfante.»

      »Non sarebbe già un parente di lady Margherita Bellenden?»

      »In lontananza però; l'ultimo che in linea mascolina riconoscesse un ceppo medesimo col padre della ridetta dama. Amava l'avvenente Editta, della quale gli fu ricusata la mano, perchè assolutamente erane indegno; e più di Editta ei vagheggiava il dominio di Tillietudlem e le sue pertinenze.»

      »Prendea una cattiva strada per affezionarsi questa famiglia, soggiunse Morton se facea lega colla nostra sventurata confederazione.»

      »Oh! il prudente Basilio Olifant è uomo da sostenere tre parti al giorno. Egli era malcontento del governo, il quale non volle a favor d'esso annullare il testamento del conte di Torwood che avea lasciata erede la figlia; nemico di questa che non volle dargli in isposa la giovane Bellenden, e finalmente nemico dell'ultima, perch'ella detestava il contegno simulato, unito in costui ad una figura sgraziatissima. Egli pertanto si mise in corrispondenza con Burley e fece una leva d'uomini coll'intenzione di soccorrerlo… mi spiego, di soccorrerlo nel caso che non avesse avuto d'uopo di soccorso, nel caso che ieri noi avessimo avuto la peggio. – Oggi che ci vede vincitori, il briccone cambia registro, e pretende essere stato per servigio del re quanto ha fatto. Credo nondimeno che il consiglio accetterà per buona moneta le sue proteste, e vedrete morire giustiziata una dozzina di poveri fanatici che fuggivano, intantochè questo cialtrone avvolto nel manto della sua ipocrisia godrà gli onori dovuti alla lealtà solamente.»

      Così conversando sopra diversi argomenti, il duce e il ragguardevol prigioniero ingannavano la noia di quel cammino. Claverhouse parlò sempre a Morton colla massima franchezza, e riguardandolo come amico e compagno, anzichè prigioniero. Ognun vede come Enrico dovesse trovarsi tuttavia incerto sul suo futuro destino: pur le ore che trascorse favellando con cotest'uomo straordinario fornito di immaginazione fertile e brillante oltre ogni credere, gli parvero le più brevi di quante ne erano passate per lui dacchè s'aggirava nel vortice de' pubblici affari. Potea in tale occasione paragonarsi ad un cavaliere, che dopo avere allentate le redini del suo corridore, s'abbandona ad esso, e la molestia di regolarne il corso almen si risparmia.

      In cotal guisa giunsero ad Edimburgo, aumentandosi continuamente il lor seguito de' diversi distaccamenti di cavalleria che li raggiugneano e che tutti, chi più chi meno, traevano con sè prigionieri.

      Stavano sul punto СКАЧАТЬ