I Puritani di Scozia, vol. 3. Вальтер Скотт
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Название: I Puritani di Scozia, vol. 3

Автор: Вальтер Скотт

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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СКАЧАТЬ È un vero lotto. La mezzanotte scorsa doveva essere estrema per voi; voi vivete, ed invece i malvagi che divisavano assassinarvi non sono più. Qual cosa è il dolore che si prova all'atto del morire? Non merita l'incomodo di pensarci sopra, tanto più che è un destino al quale o più presto o più tardi, o in un modo o nell'altro, convien soggiacere. Se penso alla morte, sig. Morton, egli è colla speranza di trovarla un giorno sul campo di battaglia, dopo avere combattuto da valoroso, in mezzo alle grida della vittoria.»

      Claverhouse aveva appena terminate queste parole che di guerriero entusiasmo gli faceano scintillar le pupille, allorquando un tale, che avea piuttosto forma di spettro insanguinato, apparve in un angolo di quella stanza, e lasciò vedere a Morton, sfigurati dal molto sangue perduto e dalla vicinanza della morte, i lineamenti dell'energumeno Abacucco, il quale stendendo le braccia verso Claverhouse sì disse: »Tu ti confidi nella tua forza; ma Dio è il protettore dei deboli. Il sangue degl'innocenti che tu spargesti dal tuo sangue vuol esser lavato. Ricordati che sta scritto; chi ferisce di coltello perirà di coltello

      Ricadde in pronunziando queste parole, e morì nel medesimo istante.

      Il quale spettacolo acrebbe la commozione di Morton, colpito in oltre dal modo onde gli ultimi detti di questo farnetico vennero quasi al proposito de' sensi esternati da Claverhouse.

      Due dragoni che trovavansi in quella stanza, comunque avessero i cuori indurati dall'uso di versar sangue, non poterono contemplare quell'apparizione, e udire la specie di profezia che l'accompagnò, senza sentirsi addiacciar per orrore. Rimasero pallidi, immobili, cogli occhi fissi al fantasma e in uno stato che colla stupidità confinava.

      Claverhouse solo non diede il menomo segno di commozione. Fin dal momento che Abacucco erasi alzato da terra, aveva afferrate le pistole e solamente quando s'accorse che costui era moribondo le rimise sulla tavola, ascoltando con somma calma le predizioni minaccevoli, che furono l'ultimo atto fra i vivi di un tale fanatico.

      »Come ha fatto a trovarsi là questo sgraziato? (disse Claverhouse appena che Abacucco, pronunziate l'ultime parole, ricadde a terra.) Ebbene! (volgendosi ai dragoni che gli erano vicini) non mi risponderete una volta? Che significa questa faccenda? Vi ho da credere sì poltroni da aver paura d'un morto?»

      Un d'essi balbutendo rispose che forse i lor colleghi non s'erano accorti di costui quando portarono via i tre altri cadaveri: ed a scusare meglio siffatta omissione gli fecero osservare che il luogo ove questi cadde era quel angolo della stanza opposto al cammino, scelto dai Presbiteriani per collocarvi in mucchio i proprj mantelli.

      »In somma trasportatelo via adesso invece di star lì spalancando gli occhi e incrocicchiando le braccia; o temete forse ch'egli vi morda? – Vedete sig. Morton che i morti tornano a risuscitare per venirne ad affrontare con minaccie! – Conviene ch'io faccia arrotare le sciabole di questi furfanti; compiranno più speditamente gli ufizj loro. – Ma abbiamo avuta una terribile giornata, che ha stancate le braccia a costoro, e credo anzi che, nè a voi, signor Morton, nè a me, faranno male alcune ore di riposo.»

      Dette le quali cose incominciò a sbadigliare, si stirò le braccia, e prendendo un lume, diede a Morton la buona notte, e passò nella stanza che intanto aveano allestita per lui.

      Allora Morton fu condotto nella stanza in disparte assegnatagli, ove rimase solo e libero interamente. Le finestre metteano su la campagna, nè guernendole alcuna ferriata, niuna cosa sarebbe stata più agevole per lui del fuggire. Ma avea obbligata la sua parola a Claverhouse, onde nè manco gli passò per mente l'idea di violarla, benchè non avesse alcun genere di certezza sulla sorte che il consiglio di guerra gli apparecchiava. Offerse alla Provvidenza umili rendimenti di grazie perchè a liberarlo dal ferro degli assassini si era giovata del ministero di quei medesimi che egli, Morton, riguardava come suoi proprj nemici, e supplicandola d'inspirargli il contegno da tenere in un tempo sì fertile di errori e pericoli, mise nelle braccia di essa la cura del suo futuro destino.

      CAPITOLO V

      »Gli avvocati son già lesti.

      »Il reo sta sullo sgabello

      »Con tal viso che il diresti

      »Or uscito dell'avello.

      »Contra lui stanno seduti

      »I suoi giudici barbuti,

      »Nè le cere lor fan fede

      »Al meschino di mercede.»

Il Mendicante. Opera in musica.

      All'agitazione sofferta da Morton in tutta quella giornata succedè un sonno tanto profondo che seppe appena ove si ritrovasse allor quando il destarono di repente lo scalpitar dei cavalli, il gridar de' soldati e lo squillar delle trombe. Aveva appena avuto il tempo di levarsi dal letto allorchè il sergente Holliday venne ad avvertirlo in rispettosissima guisa, che il generale sperava averlo compagno nel cammino da farsi.

      Si danno tai punti nella nostra vita che gl'inviti sono comandi, e pensò Morton, nè mal pensò, trovarsi in uno di simili casi, laonde non perdè istante nel trasferirsi presso Claverhouse. Sellato era già il cavallo di Enrico, e Cuddy pronto a seguirlo. A vedere il modo onde venivano trattati e l'uno e l'altro, sarebbersi detti non prigionieri ma individui dell'esercito de' Reali, eccetto l'armi che ad essi erano state tolte. Ma Claverhouse restituì colle proprie mani a Morton la sciabola, arme che a quei tempi avevasi per distintivo delle persone più ragguardevoli. Postisi in viaggio sel chiamò vicino e parea dilettarsi assai di favellare con lui. Ma più Morton ne udiva i propositi, men facile gli diveniva il formare una massima sulla vera indole di cotest'uomo. Una urbanità, una cortesia di modi, tai sentimenti tutti nobili e cavallereschi, che si univano alla devozione verso la causa reale da lui difesa, un criterio finissimo che il soccorreva a leggere, come in un libro aperto, per mezzo ai penetrali i più reconditi del cuore umano, costrignevano l'approvazione di tutti quelli che conversavan con esso e li facevano di lui ammirati; ma per altra parte l'indifferenza ch'ei mostrava per la vita dei propri simili, le violenze e le crudeltà che ai soldati suoi permetteva; e talvolta pur comandava, lo sprezzo nel quale teneva ogn'uomo di classe inferiore alla sua, opponeano tal contraria tinta alle prerogative dianzi encomiate da alienare gli animi, che queste medesime prerogative avrebbero soggiogati. Morton non potè starsi dal paragonarlo in suo cuore a Burley, e tale idea s'impadronì sì fattamente di lui che lasciò sfuggire alcuni accenti atti a lasciarla trapelare1.

      »Voi avete ragione, disse sorridendo Claverhouse, interamente ragione! Siam due fanatici e l'uno e l'altro; ma v'è qualche differenza tra il fanatismo inspirato dallo onore, e quello derivato da una feroce e cupa superstizione.»

      »Non perciò vi state gli uni e gli altri dal versare il sangue umano senza riguardi o pietà» soggiunse Morton incapace di palliare il proprio sentimento.

      »Egli è vero, rispose con massima calma Claverhouse; ma vi è, credo una bella distanza tra versare il sangue di valorosi soldati, di leali gentiluomini, di virtuosi prelati, e versare il sangue se sangue può dirsi quel che sgorga dalle vene di rozzi villani, d'oscuri demagoghi, d'abbietti salmeggiatori di cantici. Non fate voi distinzione alcuna tra un fiaschetto di sciampagna, e una tazza colma di cattiva birra?»

      »Tal distinzione è troppo fina per me. Dio ha data in dono la vita al contadino siccome al principe; e chi distrugge l'opera di Dio, o non mosso da un ben poderoso motivo, o a grado del proprio capriccio, glie ne renderà in entrambi i casi strettissimo conto… Per esempio, ho io più dritto alla protezione del generale Claverhouse quest'oggi di quanto io ne avea il primo giorno che il vidi?..»

      »E che vedeste sì da vicino la morte, volete dire? Ebbene vi risponderò francamente. Allora io non sapea scorgere in voi che il figlio d'un antico capitan di ribelli; il nipote d'un avaro vecchio presbiteriano; ora vi conosco meglio; vi trovo fornito di uno di que' caratteri che onoro ne' miei nemici, siccome l'amo ne' miei amici. Ho prese dopo la prima volta СКАЧАТЬ



<p>1</p>

È più facile a scorgere l'aggiustatezza di un tale confronto, che tutta la metafisica, l'acutezza d'ingegno, lo forzo d'estrarre le idee, necessarie a trovarlo la prima volta. Sia che Walter Scott abbia creati appostatamente tali due caratteri, simili in tal qual modo e disparatissimi, sostenendoli poi maravigliosamente sino alla fine, sia che dopo aver fatto ciascuno d'essi di primo getto, abbia così maestrevolmente rilevati i punti di corrispondenza di queste due fatture della sua mente, chi gli negherà il vanto primiero de' veri romanzieri e degli autori teatrali, il vanto cioè di conoscere a perfezione tutti gli stati del cuore e de' cuori umani? – N. del T.