Nellina: Dramma in tre atti. Bracco Roberto
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Название: Nellina: Dramma in tre atti

Автор: Bracco Roberto

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная драматургия

Серия:

isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/43512

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СКАЧАТЬ affaccendatissimo, ansimando) Signor Cesare…

Cesare

      (padroneggiandosi) Già di ritorno, don Candido?

Don Candido

      … L'ho incontrata… l'ho incontrata… per istrada. Era in carrozza… Impensierita alquanto della vostra assenza più prolungata del solito, stava per venire da voi. Io ho cercato di evitarvi questo incomodo… Le ho consegnato la lettera, le ho consegnato i quattrini, le ho detto il fatto suo e sono stato… laconico ed esauriente. Ma, viceversa, non ho esaurito nulla. La Gigetta mi ha preso, diciamo così, per il collo, mi ha messo in carrozza con lei, e, cucita al mio soprabito, è venuta fin qui.

Cesare

      (bruscamente) Ditele che sono uscito.

Gigetta

      (comparisce dalla prima porta a destra: è elegantissima, ha il volto sapientemente truccato: entra con disinvoltura, senza gravità, quasi graziosamente) Ma no… Sta' tranquillo… Io non vengo nè per cavarti gli occhi, nè per cavarti altri quattrini…

Cesare

      (alzandosi con cortese deferenza) Io, non volevo ricevervi… soltanto perchè… c'è in casa mio figlio. Vi ho sempre ricevuta nell'epoca in cui egli era in collegio o in viaggio; ma adesso che abita con me…

Gigetta

      Si scandalizza vostro figlio?

Cesare

      È superfluo che vi occupiate di ciò. Lasciate che ognuno pensi come vuole.

Gigetta

      (sedendo, chiama con graziosa familiarità:) Don Candido!

Don Candido

      (servizievole) Ai vostri ordini!

Gigetta

      Privateci della vostra presenza, perchè debbo, «diciamo così», restar sola col signor Cesare.

Don Candido

      Benissimo.

Cesare

      (a Don Candido:) Ma aspettate in anticamera. Potrò ancora aver bisogno di voi.

Don Candido

      Benissimo. (Esce velocemente per la destra.)

Gigetta

      Mi fai il piacere di dirmi a che proposito hai voluto questa separazione solenne? Avevo io forse delle pretese nella mia funzione… di amante onoraria? Da un pezzo, sapevo bene di essere per te… come quell'abito vecchio che si continua a tenere lì in guardaroba perchè, nuovo, lo si portò molto volentieri. Ciò mi sembrava naturalissimo; e io non facevo che fornirmi… di un po' di canfora… di un po' di naftalina… per non mostrarmiti, all'occasione, troppo tarlata. Io sarei curiosa di sapere che ragione hai di destinarmi al cenciaiuolo. Che fastidi ti davo?

Cesare

      Nessun fastidio. Ma tutto ciò che ha avuto un principio deve pure avere una fine. D'altronde, di tanto in tanto, per un avanzo di abitudine, si ricascava nella palude stagnante del passato senza trovarci nemmeno una reminiscenza delle sensazioni di una volta, e se ne usciva, poi, tutti e due, pentiti, disgustati. Non è meglio eliminare questo strascico così miserevole?.. Ho anche considerato che, adesso, tu sei ancora abbastanza giovane… E giacchè hai una casa ben montata, dei gioielli, delle toilettes

Gigetta

      Sì, sì, capisco: adesso io… potrei ancora rimettermi in circolazione. Dieci anni di più non sono poi un gran guaio. Si nascondono così facilmente (accennando al viso) sotto questo intonaco! E quanto alla mia salute zoppicante, perchè darsene pensiero? Anzi! È chic portare in giro qualche decimo di febbre, qualche pilloletta di catramina… Sicchè, sul fatto della circolazione, nulla in contrario: siamo perfettamente d'accordo. (Diventando seria e quasi sottomessa) Ma… tu sai… che di qualche altra cosa… dobbiamo parlare.

Cesare

      (rannuvolandosi)… Io non credo opportuno… parlarne qui. Potrebbero ascoltarci… e proprio tu ne saresti profondamente addolorata…

Gigetta

      Visto che mi hai dato il congedo, bisogna per forza che noi ci diciamo sùbito tutto quello che abbiamo da dirci. Per non essere ascoltati, abbasseremo la voce…

Cesare

      (agitato, impaziente, cerca d'imporsi un po' di calma. La sua fisonomia esprime l'intima concitazione, ma il tono piano della sua voce la dissimula in una cortesia quasi affettuosa.) Del resto, mia cara Gigetta, non si tratta che di riepilogare con esattezza ciò che è passato tra noi due relativamente… alla persona di cui ti preoccupi.

Gigetta

      Ma no, Cesare: questo non è necessario…

Cesare

      È necessario, perchè tu mostri di averlo dimenticato. Un giorno, fra le follie della nostra luna di miele, tu fosti invasa da una stranissima tristezza. Volesti a un tratto confessarmi di essere stata madre prima che io ti conoscessi e di avere abbandonata una figlia, alla quale ti eri completamente sottratta…

Gigetta

      Purtroppo!

Cesare

      Mi supplicasti di raccoglierla dall'Ospizio dei Trovatelli, ed io, che non sapevo rifiutarti nulla, accondiscesi ad ospitare la piccola intrusa…

Gigetta

      Te ne fui e te ne sono tanto grata… Puoi dubitarne?

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      Destra e sinistra, nelle indicazioni delle porte e delle pareti, s'intende per destra e sinistra dello spettatore.

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Destra e sinistra, nelle indicazioni delle porte e delle pareti, s'intende per destra e sinistra dello spettatore.

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