I pazzi: dramma in quattro atti. Bracco Roberto
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Название: I pazzi: dramma in quattro atti

Автор: Bracco Roberto

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная драматургия

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isbn: http://www.gutenberg.org/ebooks/35048

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СКАЧАТЬ – un'ambizione di autonomia, una ostinata insubordinatezza.

Bernardi

      Anche questa «insubordinatezza» accede alla sublimità. Nella cura della follia o della semi-follia ella si è proposto di sostituire l'influsso dell'Idealismo ai dettami positivistici. Verso le vie del cielo! Coelum accipere!

Francesco

      Mettiamo i punti sugl'i, Professore. Non vorrei che mi si tacciasse di cecità. Secondo me, l'Idealismo è creatore o coefficiente di coesione morale, e, secondo me, coesione morate è sanità della mente, è vigoria dell'anima. Io sostituisco l'influsso dell'Idealismo ai dettami positivistici solamente quando la causa della follia o della semi-follia non permanga nel dominio del clinico e quando, perciò, il positivismo onesto non abbia nulla da fare. Idealista, sí. Cieco, no.

Bernardi

      Evidentissimo, perdiana!

Francesco

      Tuttavia, lo so che nel campo della scienza ufficiale io non sono che un reprobo, un traditore.

Bernardi

      La scienza ufficiale è in piena bancarotta, non vale la pena di esserle devoto.

Francesco

      M'incoraggia a tradirla proprio lei che è un ortodosso?

Bernardi

      Un miscredente, sono! Un malinconico miscredente! La piú nera miscredenza mi si è infiltrata dentro e non mi lascia piú. Sono da compiangere, io. Lei, almeno, può illudersi di utilizzare il suo idealismo procedendo da un punto di partenza che, après tout, non è arbitrario. Si chiama psichiatria la dottrina che riguarda le malattie mentali. La parola stessa di questa denominazione già implica che in origine la sede di tali malattie è stata ritenuta la psiche, ovverosia l'anima, che sarebbe il cosiddetto principio spirituale della vita. Ella ha quindi il diritto di concludere: curiamo l'anima. E ha, inoltre, quello di ridere in faccia ai psichiatri incondizionatamente materialisti che della vita ostentano rinnegare il principio spirituale, mentre, per tacito consenso, lo ammettono nella denominazione della loro dottrina. Il guaio grosso è per me, che ho professato il positivismo e ogni giorno ne ho costatato il fiasco, che era, poi, il mio fiasco! Non sapevo piú da che parte voltarmi. Interrogavo i fatti a uno a uno per cavarne l'indicazione di una cura diritta e razionale. Fatica da Sisifo! Il positivismo applicato alla psichiatria è un ammasso di preconcetti cristallizzati, i quali danno sempre ai fatti le medesime fisonomie, false e bugiarde. E poiché essi mi restavano addosso, appiccicati come crittogame, e non c'era mezzo di espellerli, i fatti mi restavano davanti come sfingi perverse, a confondermi, a sfidarmi, a dileggiarmi, a provarmi l'inanità della mia scienza, a irritarmi fino alle piú estreme conseguenze. Le attesto che talvolta ho sentito d'impazzire anch'io.

Francesco

      E no, Professore! Questa è una iperbole! Una triste iperbole!

Bernardi

      (spiccando le sillabe) «Ho sentito – ripeto – d'impazzire anch'io». Mi esprimo con esattezza storica, egregio collega. Mi è accaduto precisamente di avvertire i prodromi di uno squilibrio cerebrale. Se ne meraviglia molto?.. Ci asterremo, per altro, dall'asserire che sia un caso originalissimo. Parecchi squilibrî cerebrali, latenti o flagranti, contristano la famiglia dei psichiatri, e non è mai da escludere la possibilità che un medico di pazzi impazzisca.

Francesco

      (con un lieve sorriso) Ma ella ha i connotati della piú solida e piú resistente saggezza.

Bernardi

      L'opinione plebea che molti savi sembrino pazzi e viceversa… non è del tutto infondata.

Francesco

      L'esperienza discerne.

Bernardi

      Discerne sempre – me lo consenta – attraverso la stalattite del nostro convenzionalismo. Noi non sappiamo differenziare la follia dalla saggezza che per quei connotati i quali proprio noi abbiamo attribuiti all'una e all'altra.

Francesco

      (turbandosi) Il suo scetticismo inesauribile sconforta e disorienta… E nessuno può esserne piú sconfortato e piú disorientato di me. (Con un distacco di voluta disinvoltura) Ma, Dio buono, non l'ho ancora invitata a sedere. Prego… Prego… Meglio tardi che mai.

Bernardi

      … Non m'ero accorto di stare in piedi. Siederò.

      (Seggono sul divano.)

Francesco

      (scusandosi) Vivo da un pezzo fuori del mondo. Comincio a perdere le abitudini della buona educazione.

Bernardi

      C'è da compiacersene. La buona educazione è ingannevole come il belletto.

Francesco

      E le sue impressioni, dunque?

Bernardi

      Non se ne disinteressa neppure dopo che mi sono cosí cordialmente discreditato?

Francesco

      Non è uomo lei da discreditarsi in cinque minuti.

Bernardi

      Ma vedrà che altri cinque mi basteranno. Partie remise, a breve scadenza! Le mie impressioni … Devo premettere che, da quando ho avuta la visione chiara della inettitudine in cui mi dibattevo, ho piantata la mia clientela, mi son munito di una valigia e mi son dato a un faticoso tourisme. A cinquant'anni – l'età classica dei lauri e dei riposi accademici – io faccio un modesto viaggio… d'istruzione. Vado attorno per conoscere la clientela altrui e l'altrui esercizio professionale con la speranza d'imbattermi in qualcosa che mi dia un po' di nuovo nudrimento. Ero bene informato dei suoi criterî, emergenti dal libro che ella ha scritto in collaborazione col compianto Paolo Gemmi – un idealista che, morendo di suicidio, non ha di certo corroborato l'Idealismo – e, quantunque io aborrissi ferocemente quei criterî come astrazioni teoriche, varcando la soglia della sua Casa di Salute ho armistiziata la mia ostilità, con una tendenza conciliativa. Mi son detto: «Chi sa!.. Vediamo di che si tratta, de visu et auditu.» E piú mi ha ammansito la sua spontanea decisione di non presenziare i miei colloqui con le ricoverate. I nevrastenici, i nevropatici, gli aberrati, gli alienati, e perfino gli ebeti, alla presenza del medico curante – particolarmente se sia anche il loro benefattore – , serbano, come per un mimetismo servile, un contegno che non corrisponde davvero al loro grado di mentalità. Somigliano – diciamolo pure – alle bestie in cospetto del padrone che le abbia ammaestrate. Sicché, ella eliminava l'esibizione degli effetti effimeri e illusorî. Bellissimo gesto!

Francesco

      Un gesto di rudimentale lealtà.

Bernardi

      Ed oltremodo lieto ero che, tutto sommato, un inconsueto ottimismo mi scortasse.

Francesco

      Ebbene?

Bernardi

      Mi affretto a dichiararle che i primi scandagli mi hanno pienamente soddisfatto. Riscontravo in quelle menti un assetto singolare, una notevolissima coordinazione nei rapporti col mondo esteriore, uno svolgimento del pensiero abbastanza vicino alla continuità logica. Ma, purtroppo, egregio e caro collega, la insistenza della mia ispezione ha mutati in ortiche i fiori còlti dal mio neo-ottimismo. Dubbi su dubbi!..

Francesco

      Gradirei qualche esempio, Professore.

Bernardi

      Piuttosto li riassumo e glieli sottometto in forma interrogativa, con la piú nitida schiettezza. Non sono forse – domando io – irreperibili o dissipati, in quelle menti, i segni della personalità e del libero arbitrio? Convinto di avere piú o meno raddrizzate dieci, dodici, quindici menti, non le ha, forse, ella, invece, soppresse o represse in una specie di uniformità, quasi che le abbia chiuse in tanti astucci simili? E questi risultati non sarebbero forse dovuti… a un potere formidabile della sua volontà, in cui la vecchia scienza riscontrerebbe di leggieri una influenza tutta positivistica e tutta divergente СКАЧАТЬ