Название: Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя
Автор: Карло Гольдони
Издательство: "Издательство АСТ"
Жанр: Зарубежная драматургия
Серия: Легко читаем по-итальянски
isbn: 978-5-17-085102-7
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CONTE: Sono Sue.
CAVALIERE: (Caro amico, Lei li butta via) (Piano[17] al Conte)
MIRANDOLINA: Perché mi vuole regalare questi orecchini?
MARCHESE: Gli orecchini che Lei porta adesso sono molto più belli di questi.
CONTE: Questi sono legati alla moda. La prego di riceverli per amor mio.
CAVALIERE: (Oh che pazzo!). (Da sé[18].)
MIRANDOLINA: No, davvero, signore…
CONTE: Se non li prende, mi offende.
MIRANDOLINA: Non so che dire… voglio essere amica a tutti i clienti della mia locanda. Per non offendere il signor Conte, li prenderò.
CAVALIERE: (Oh che furba!). (Da sé.) Ehi! Padrona, la biancheria che mi ha dato, non mi piace. (Con disprezzo.) Se non ne ha di meglio…[19]
MIRANDOLINA: Signore, Gliene sarà di meglio. Sarà servita, ma mi pare[20] che può chiederla con un po’ di gentilezza.
CAVALIERE: Dove spendo i miei soldi, non ho bisogno di fare complimenti.
CONTE: Lo scusi[21]. Lui è nemico capitale delle donne. (A Mirandolina.)
CAVALIERE: Eh, che non ho bisogno d’essere da lei scusato.[22]
MIRANDOLINA: Povere donne! che cosa le hanno fatto? Perchè è così crudele con noi, signor Cavaliere?
CAVALIERE: Basta così. Con me non si prende maggior confidenza[23]. Mi cambi la biancheria. Manderò il servitore a prenderla. Amici, a presto. (Parte.)
Scena nona
MIRANDOLINA (sola): Uh. Quanti uomini arrivano a questa locanda, tutti di me si innamorano, tutti mi fanno i cascamorti; e tanti e tanti vogliono sposarmi addirittura. Se io sposo tutti quelli che mi vogliono, oh, avrò tanti mariti! Ма questo signor Cavaliere, rustico come un orso, mi tratta[24] così male? Lui è il primo forestiere capitato[25] alla mia locanda, che non ha conversato con me. Non dico che tutti in un salto[26] devono innamorarsi: ma disprezzarmi così? è una cosa che mi arrabbia moltissimo. È nemico delle donne? Non le può vedere? Povero pazzo! Non avrà ancora trovato quella giusta. Ma la troverà. La troverà. E chissà: forse l’ha già trovata? Quei che mi corrono dietro, presto presto mi annoiano. La nobiltà non fa per me. La ricchezza la stimo e non la stimo[27]. Tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne. A sposarmi non ci penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e amo la mia libertà. Filo? con tutti, ma non m’innamoro mai di nessuno. Voglio ridere sopra tanti miei ammiratori; e voglio usar tutta l’arte per vincere e conquistare quei cuori barbari e duri che son nemici di noi, donne, che siamo la miglior cosa prodotta al mondo dalla bella madre natura.
Scena decima
Fabrizio e detta.
FABRIZIO: Ehi, padrona.
MIRANDOLINA: Che cosa c’è?
FABRIZIO: Quel forestiere della camera di mezzo, grida della biancheria; dice che è ordinaria, e che non la vuole.
MIRANDOLINA: Lo so, lo so. L’ha detto anche a me, e lo voglio servire.
FABRIZIO: Benissimo. Dunque dammi la roba, gliela porto.
MIRANDOLINA: Vai, vai, gliela porterò io.
FABRIZIO: Vuoi portargliela tu?
MIRANDOLINA: Sì, io.
FABRIZIO: Vedo che ti piace molto questo forestiero.
MIRANDOLINA: Tutti mi piacciono. Fai le cose tue. Non fare attenzione.
FABRIZIO: (Ehi, che posso fare? Non posso far niente.) (Da sé.)
MIRANDOLINA: (Povero sciocco! Ha delle pretensioni. Voglio tenerlo in speranza, cosi mi serve con fedeltà). (Da sé.)
FABRIZIO: I foresteri, li ho sempre serviti io.
MIRANDOLINA: Tu con i forestieri sei un po’ troppo maleducato.
FABRIZIO: E Lei e un poco troppo gentile.
MIRANDOLINA: So quel che faccio, non ho bisogno di correttori.
FABRIZIO: Bene, bene. Solo di camerieri.
MIRANDOLINA: Che hai, Fabrizio?
FABRIZIO: Ti ricordi che cosa ha detto a noi due tuo padre, prima di morire?
MIRANDOLINA: Sì; quando vorrò sposarmi, mi ricorderò di quel che ha detto mio padre.
FABRIZIO: Ma io sono delicato di pelle[28], certe cose non le posso soffrire.
MIRANDOLINA: Ma che pensi di me? Che sono una frasca? Una civetta? Una pazza? Mi meraviglio di te. Che voglio fare io dei forestieri che vanno e vengono? Se li tratto bene, lo faccio per il mio interesse, per tenere in credito la mia locanda. Dei regali non ne ho bisogno. Per far all’amore? Uno mi basta: e questo non mi manca. E quando vorrò sposarmi… mi ricorderò di mio padre. E chi mi avrà servito bene, potrà sposarmi. Son grata. Conosco il merito… Ma io non son conosciuta. Basta, Fabrizio, mi capirai, se potrai. (Parte.)
FABRIZIO: Chi può capirla, è bravo davvero. In certi momenti sembra che lei mi vuole, in altri momenti – che lei non mi vuole. Dice che non è una frasca, ma vuol far al suo modo. Non so che dire. Staremo a vedere[29]. Lei mi piace, le voglio bene, voglio spendere vicino a lei tutto il tempo di vita mia. Ah! bisognerà chiuder un occhio, e lasciar correre qualche cosa[30]. Finalmente i forestieri vanno e vengono. Io resto sempre. Il meglio sarà sempre per me. (Parte.)
1. СКАЧАТЬ
16
я разбираюсь
17
тихо
18
про себя
19
если нет (белья) получше
20
мне кажется
21
извините его
22
Э, да мне вовсе не нужно, чтобы она меня прощала
23
со мной не надо фамильярности
24
обращается со мной
25
попавший
26
27
уважаю и не уважаю
28
Но я чувствительный, не толстокожий, я же не дерево
29
увидим
30
смотреть сквозь пальцы на что-либо