Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I. Amari Michele
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Название: Storia dei musulmani di Sicilia, vol. I

Автор: Amari Michele

Издательство: Public Domain

Жанр: Зарубежная классика

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СКАЧАТЬ del primo scrittore al mondo che abbia trattato di proposito la filosofia storica: nè saprei dir se altri v'abbian levato il velo più alto di lui.

      Il lavoro istorico d'Ibn-Khaldûn, composto la più parte in Affrica, nelle brevi stagioni ch'egli ebbe di calma, è intitolato: Kîtâb el-'Iber ec., che io, discostandomi dalle interpretazioni date fin qui, tradurrei: “Libro dei concetti storici e raccolta delle origini e vicenda di Arabi, Stranieri e Berberi.” Va diviso in Introduzione, tre libri, e Autobiografia; delle quali parti, la Introduzione tratta della Storiografia e il primo libro racchiude le considerazioni generali che noi intendiam sotto la denominazione di filosofia storica. Gli altri due libri contengono la narrazione storica; cioè il secondo libro, degli Arabi e altri popoli orientali ed europei; e il terzo, dei Berberi. Disegno vasto e ben ordinato, ma colorito con man disuguale, quasi da due uomini di varia tempra d'ingegno. Da un canto, Ibn-Khaldûn, superiore alla età e società in cui visse, speculando su i fatti generali della storia, arrivava a scoprirne le leggi e s'imbatteva anco in chimere, come è avvenuto poi al Vico ed altri naviganti in quelle regioni; e ritrovava i canoni della critica; e, maravigliosa coincidenza col Vico, discorrendo di così fatti studii, conchiudeva essere scienza nuova, a meno che, aggiunse modestamente, qualche antico non ne abbia scritto, e si sian perdute le opere99. Dall'altro canto, Ibn-Khaldûn si messe a riempire, come un volgare annalista, i compartimenti sì bene immaginati in schiatte, dinastie, e cronologia storica di ciascuna dinastia. In questo usò molti ottimi materiali, e tra gli altri il Kâmil d'Ibn-el-Athîr; ma non digerì i fatti con la critica di cui avea già dettato i principii; non serbò proporzione nei racconti; non seppe sviluppare le cagioni immediate degli avvenimenti con la intuizione che hanno, per esempio, i Latini e il Machiavelli: in somma fece una compilazione, e, pei tempi più vicini, una cronica e nulla più. Il barone De Slane, che lo ha studiato e può giudicarne, notava che Ibn-Khaldûn scrisse la filosofia storica con chiarezza, e le narrazioni con uno stile avviluppato, saltellante e pieno di neologismi.

      Lunga sarebbe la rassegna dei lavori che si son fatti, da una trentina d'anni in qua, su questa mirabile opera. Limitandomi a quei che più s'avvicinano all'argomento nostro, ricorderò il testo e versione della Storia dell'Affrica sotto gli Aghlabiti e della Sicilia, pubblicati da M. Des Vergers; la Storia dei Berberi il cui testo si è dato a stampa in Algeri a spese del Ministero della Guerra di Francia e per le cure di M. De Slane, e la cui versione è stata fatta dallo stesso orientalista, con erudite annotazioni, e n'è uscito il primo volume. I Prolegomeni, come van chiamati comunemente la introduzione e il primo libro, vedran la luce, tra non guari, per opera di M. Quatremère, uomo da reggere a questo ed a maggior peso. Mi si permetta infine che io ricordi la edizione del testo e versione italiana della storia antica di Ibn-Khaldûn, incominciata dal nostro compatriotta l'abate Arri da Asti nel 1840, e interrotta l'anno appresso per la immatura sua morte100.

      Ibn-Khaldûn nella Storia di Sicilia compendia Ibn-el-Athîr, sì che appena vi si potrebbe scoprir qualche fatto attinto ad altre sorgenti. Negli altri capitoli ci dà ragguagli più pregevoli. Da tutta l'opera io ho cavato, per inserirli nella mia Raccolta, gli squarci seguenti:

      1. Uno dei Prolegomeni inedito; ove si tratta del navilio siciliano sotto i Normanni. Dal MS. del British Museum, nº 9571, bel codice in caratteri affricani.

      2. La Storia di Sicilia. Dalla edizione di M. Des Vergers, riveduta su i MSS. di Parigi, e confrontata con gli estratti di un buon MS. di Tunis recatimi dal sig. Honnegar.

      3. Molti squarci della Storia dei Berberi, ch'io avea copiato dal MS. di Parigi, Suppl. Arabe 742 quater, tomo III, e che oggi ho potuto confrontare con la edizione d'Algeri.

      4. Altri squarci inediti su le prime imprese dei Musulmani nel Mediterraneo, su la Storia dei Fatemiti, e su le Crociate; che ho tolto dai MSS. di Parigi, 742 quinquies, tomo II, e 742 quater, tomo IV.

      LXI. Zohri (Ibn o piuttosto Abu-Abd-Allah-Mohammed-ibn-abi-Bekr), alla fine del XIV o principio del XV secolo, compendiò un trattato di Geografia di Kimâri, copiato o compendiato, non sappiam quando, da un libro che avea fatto compilare il califo Mamûn (815-835) e delineare insieme un planisfero. Tanto si ritrae dalla prefazione del Zohri al detto Kitâb Gi'rafîa, MS. di Parigi, Ancien Fonds 596, e dal cenno che l'autore fa a fog. 58 verso. Di certo, il Kimâri, o lo Zohri stesso, aggiunsero qualcosa alla compilazione del IX secolo; leggendosi qui i nomi di Mehdîa e della Kalat-Beni-Hammâd, che furono fondate appresso. Però non si può ben determinare l'epoca alla quale riferirsi le notizie su l'Etna e su non pochi prodotti del suolo siciliano, che si trovano nel capitolo della Sicilia e che io tolgo dal MS. di Parigi.

      LXII. Makrizi (Taki-ed-dîn-Ahmed-ibn-Ali), nato al Cairo il 1364, morto il 1441, dotto e diligente compilatore di varie opere101, tra le altre ne dettava tre che servono al nostro proposito. Sono:

      Il Mokaffa, dizionario biografico, del quale la Biblioteca di Parigi possiede un volume, Ancien Fonds 675, che va dagli ultimi della lettera ta (decimasesta dell'alfabeto orientale) a parte dell'Ain; e la Biblioteca di Leyde, nº 1366, tre volumi, che prendono l'alef, Caf (22ª lettera), lam e mim102. Però ci mancano parecchi volumi dell'opera. Dal MS. di Parigi ho estratto io le biografie dei Siciliani; dai MSS. di Leyde lo ha fatto per cortesia verso di me il prof. Dozy.

      Il Kitâb-es-Solûk ec. (Introduzione alla conoscenza delle dinastie), del quale una parte è stata tradotta in francese da M. Quatremère. Ho tolto un passo del testo arabico dal MS. di Parigi, Ancien Fonds 673 C., tomo III, e Ancien Fonds 673, A. 2.

      Il Kitâb-el-Mewâ'iz ec. (Avvertimento e riflessioni su le divisioni territoriali e i monumenti), MS. di Parigi, Ancien Fonds 680, ove si fa menzione d'un astronomo siciliano dell'Osservatorio del Cairo; uno squarcio del qual testo è stato pubblicato da M. Caussin de Perceval, nella raccolta Notices et Extraits des MSS., tomo VII, p. 45.

      LXIII. Zerkesci (Abu-Abd-Allah-Mohammed-ibn-Ibrahîm), vissuto alla fine del XV secolo, come conghiettura con buon fondamento M. Alphonse Rousseau103, scrisse una storia dei principi almohadi e degli hafsîti di Tunis fino all'anno 1429. Quest'accurata compilazione, fatta su buoni materiali, mi fornisce due squarci, che ho tolto dal MS. di Parigi, Suppl. Arabe 852.

      LXIV. Soiûti (Gelâl-ed-dîn-Abu-l-Fadhl-Abd-er-Rahmân), nato a Soiût nell'alto Egitto il 1445, e morto il 1505, fu compilatore infaticabile ma non sempre accurato; e basta a dir che si crede abbia scritto da trecento opere diverse.

      Da quella intitolata Tarîkh-el-Kholafâ (Storia dei Califi), MSS. di Parigi, Ancien Fonds 639 e 776, ho cavato due parole di cenno storico;

      Dall'altra, che s'addimanda Kitâb-el-Boghiat ec. (Libro di quanto posson desiderare i raccoglitori delle Vite dei Lessicografi e Grammatici), ho preso una ventina di biografie di Siciliani. Ho avuto alle mani due MSS., l'uno del dottor John Lee, ch'era prestato al prof. Dozy di Leyde in cui casa lo percorsi; l'altro acquistato recentemente dalla Biblioteca di Parigi, ove si conserva, Suppl. Arabe 683.

      LXV. Ibn-Aiâs (Mohammed-ibn-Ahmed), nato in Egitto, scrissevi nel 1516 il Nescek el-Azhâr ec. (Fragranza dei fiori su le meraviglie delle regioni), mediocrissima compilazione su l'opera di Edrisi e altre. Nondimeno, raccogliendo tutti i testi ove si tratti della Sicilia, non ho voluto rigettar questo, che ne dà due capitoletti. Li ho copiato dai MSS. di Parigi, Ancien Fonds 595, e Suppl. Arabe 904.

      LXVI. Makkari (Ahmed-ibn-Mohammed), nato presso Telemsen innanzi il 1590, e morto il 1631, lasciò una voluminosa e diligente opera su la Spagna musulmana, della quale la più parte è stata tradotta in inglese dal professor Gayangos, e adesso danno opera a pubblicare il testo arabico i СКАЧАТЬ



<p>99</p>

Saggi di Schultz, inseriti nel Journal Asiatique. Questo passo si legge nella serie I, tomo VII, (1835), pag. 293, ove il traduttore ha dato anche il testo arabico di tal frase.

<p>100</p>

Il baron De Slane, che ricorda spesso con affetto i lavori di questo valente giovane, dice in una nota della Histoire des Berbères par Ibn-Khaldoun, tomo I, Introduction, p. III et IV, che si erano già stampate 108 pagine di testo e 140 della versione, e che rimangono come carta inutile nei magazzini del tipografo.

<p>101</p>

Su l'autore veggansi: Sacy, Chrestomathie Arabe, tomo I. p. 112, seg.; e Quatremère, Histoire des Sultans Mamlouks de l'Egypte par Taki-Eddin-Ahmed-Makrizi, tomo I, prefazione.

<p>102</p>

Catal. del Dozy, tomo II, p. 200, nº DCCCXX.

<p>103</p>

Journal Asiatique, série IV, tomo XIII, (1819), p. 256, seg.