Frammenti Di Cuore. Alyssa Rabil
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Название: Frammenti Di Cuore

Автор: Alyssa Rabil

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Современные любовные романы

Серия:

isbn: 9781802500424

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СКАЧАТЬ sua auto.

      “Cos'era quel video?”

      Non aveva senso mentire ma una parte di Aaron, quella meno razionale, lo spinse comunque a rispondere: “Non lo so.”

      Robert lo colpì forte, sul viso. “Cos'era quel video?” ripeté.

      “Ho accettato di farlo per soldi,” rispose Aaron. Sentì il sapore del sangue in bocca. Robert non era mai stato il tipo da andarci piano. “Mi sono spaventato all'ultimo minuto e sono scappato. Ma ho preso lo stesso i soldi. Li rivogliono indietro.” Aaron si rese conto solo in quel momento di aver lasciato Silas fuori dal racconto, e neanche lui riuscì a capirne il motivo.

      “Parla chiaro, ragazzo,” disse Robert. “Loro chi? Quanti sono? Ci daranno la caccia?”

      Aaron scosse la testa. “Ho preso io i soldi,” ripeté. “Glieli restituirò e chiuderò la faccenda. Non ci faranno del male.”

      Robert lo colpì di nuovo. “Loro chi?” ripeté. “Voglio i numeri precisi, Aaron. Quanti sono?”

      “Due uomini e una donna,” mormorò. “Uno degli uomini è il tizio che ha contattato Daniel. Ma, dopo che gli avrò restituito i soldi, andrà tutto bene. Quello sistemerà tutto.”

      Robert non disse niente e Aaron non rialzò lo sguardo. Fissò i piedi di suo padre. Non gli sfuggì il fatto che Robert avesse deciso di avere quella conversazione vicino alla sua auto. Aaron sentì la propria voce risuonare nell'aria prima di rendersi conto di stare parlando.

      “Non voglio andarmene,” mormorò.

      “Non rendere le cose più difficili del necessario,” rispose Robert.

      “Per favore.” Sapeva che doveva andarsene. Aveva messo Danny in pericolo. Quando June era morta, avevano giurato di proteggerlo da tutto. Ma adesso Aaron era un pericolo per lui. Doveva andare via.

      Sentì le chiavi tintinnare e capì che Robert doveva averle appoggiate sul cofano dell'auto. “Gli dirò che abbiamo litigato,” disse. “Gli dirò che hai un ragazzo. Che ti sei ubriacato, hai fatto quel video e che il tuo fidanzato lo ha mandato per scherzo a Daniel.”

      Aaron annuì.

      “Non hai pensato che fosse una gran cosa,” continuò Robert. “Io e te ne abbiamo parlato, ti ho detto che quello che è accaduto è una cosa grossa. Tu ti sei arrabbiato e sei andato a vivere dal tuo ragazzo. Probabilmente non ci parlerai per un po', credendo di essere dalla parte della ragione. Ecco quanto sei pazzo. Capito?”

      Aaron annuì di nuovo.

      “Non dirlo a Jack. Ha la bocca larga. Si lascerà sfuggire qualcosa con Daniel, e Daniel penserà che hai bisogno di aiuto. Ma non ti aiuterà, dico bene?”

      “Sì,” sussurrò Aaron.

      “Risolverai tutto.”

      “Sì, papà.”

      “Riporta indietro il denaro. Fai quello che devi fare. Non tornare a casa.”

      Aaron sentì qualcosa spezzarsi nel proprio corpo, come un osso, ma più in profondità. Chiuse gli occhi e si mise una mano sullo stomaco. “Per favore,” mormorò.

      “Non dire niente,” lo interruppe Robert. “Non farlo.”

      Aaron si morse la lingua.

      “Prendi la macchina,” disse Robert. “Ti ho messo un po' di cose sul sedile posteriore: cibo non deperibile e acqua. Temo di non poterti dare di più. Hai fatto le valigie?”

      Aaron scosse la testa.

      “Avresti dovuto farle. Non venirmi a dire che non ti immaginavi quello che sarebbe successo. Ti avevo avvertito.”

      “Lo so.”

      “Ora dovresti andare.”

      Portafoglio, chiavi, auto. Aaron aveva tutto. Non riuscì a muoversi.

      Robert lo afferrò per il colletto della camicia, aprì la portiera e lo spinse nella macchina. Gli gettò le chiavi in grembo. “Vattene.”

      Le mani di Aaron iniziarono a tremare di nuovo violentemente. Non riusciva a smettere di tremare, cazzo. Robert chiuse la portiera.

      Aaron finalmente alzò lo sguardo verso il padre, fissandolo attraverso il finestrino. Robert lo guardava torvo e ogni tanto lanciava un'occhiata in direzione della casa. Quando Aaron non riuscì a inserire la chiave nel quadro, Robert fece un passo in direzione dell'auto.

      Aaron riuscì a mettere in moto. Se avesse tardato ancora, Robert lo avrebbe picchiato di nuovo, più forte. Tuttavia, Daniel era al sicuro. Robert non lo avrebbe mai picchiato. Aaron chiuse gli occhi e pregò che fosse vero.

      Cercando di ingoiare le lacrime, afferrò il volante con una mano e inserì la marcia con l'altra. Non si guardò indietro neanche una volta mentre si allontanava.

      Capitolo Nove

      Semantica

      Aaron tirò fuori una scatola di cartone dal cassonetto dietro l'edificio dove aveva visto Farley l'ultima volta. La ricompose e ci ficcò dentro il denaro, poi scrisse 'Farley' sulla parte superiore con un pennarello nero. Appoggiò la scatola vicino alla porta e corse alla macchina. Aspettò un po', con le portiere ben chiuse, poi inviò un messaggio a Farley. Erano le quattro del mattino.

      La donna che aveva visto durante le riprese uscì dall'edificio. Rimase in piedi sotto il lampione, guardandosi intorno nel parcheggio. Quando vide la sua macchina, fece un cenno ad Aaron e prese la scatola. Alcuni minuti più tardi, Farley gli inviò un messaggio. “È un piacere fare affari con te.”

      Aaron se ne andò. Guidò fino al posteggio di un negozio di alimentari ancora chiuso e parcheggiò sul retro. Controllò che le portiere fossero ancora bloccate e si circondò il busto con le braccia.

      I soldi non c'erano più. I soldi che avrebbero aiutato Daniel ad andarsene, erano spariti. Robert non avrebbe mai permesso a Danny di andarsene. Daniel aveva bisogno dell'aiuto di Aaron per mettere insieme il denaro necessario e poi lasciare quella casa.

       Stai cercando delle scuse per tornare a casa. Ma non puoi farlo.

      Aaron si appoggiò alla portiera. Non dire a Jack quello che era successo equivaleva a non poterlo neanche vedere, il che significava che non poteva più lavorare, che a sua volta voleva dire non avere più uno stipendio. Non aveva fatto le valigie, quindi non aveva neppure un cambio di vestiti oltre quelli che indossava. E quelli erano sporchi. Il suo petto si strinse. La camicia che aveva addosso sapeva di Ralph, anche se Ralph non l'aveva mai toccata. O forse lo aveva fatto. Aaron non lo avrebbe mai scoperto.

      Si passò una mano sul viso. Sentiva caldo. Voleva abbassare il finestrino, ma aveva paura. Digrignò i denti e iniziò a spogliarsi, cercando di fare del suo meglio visto lo spazio ristretto. Getto i vestiti, le scarpe e i calzini sul sedile posteriore. Sentì qualcosa scricchiolare e si ricordò che Robert gli aveva detto di aver lasciato alcune cose.

      La tristezza lasciò il posto alla paura, che ben presto СКАЧАТЬ