Название: Incantesimo Di Mezza Estate
Автор: Kristen Strassel
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835426929
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Lei raddrizzò le spalle. Aveva capito che c’era in atto uno scontro di potere. «Mia nipote se ne stava tutta imbronciata nella sua stanza, di sabato sera, e questa caverna è piena di bellissimi draghi single, che oltretutto sembra non si stiano divertendo. Devo lanciare un altro incantesimo...?»
«No!» rispondemmo tutti all’unisono.
Nora ridacchiò. «Avete una giovane donna bella e annoiata sotto il vostro tetto. Non incolpate me se il vostro incantesimo d’amore non ha funzionato.» Si avvicinò al tavolo. «Come ve la cavate con la scatola?»
Nora aveva percepito che qualcosa non andava nel momento in cui era entrata nella stanza. Poteva far schifo come incantatrice, ma sapeva leggere l’energia.
«Ci hai trafficato prima di donarcela?» chiese Jax.
«No.» Nora indietreggiò, la fronte aggrottata. «Gli incantesimi rispondono all’energia, ed è per questo che non sempre vanno come uno spera. È la vostra energia che li guida.»
«Quindi stai dicendo che è la nostra fortuna di merda a impedirci di mutare?» chiese Rafe. «Questa scatola avrebbe dovuto spezzare l’incantesimo.»
«È possibile.» Nora sospirò. «Se attribuite alla reliquia troppo potere, potrebbe accorgersene. Lo sa. Ricordate, il potere è dentro di voi.»
«Va bene. Ma l’incantesimo dovrebbe essere in uno di questi libri.» Tanner sfogliò le pagine. Alla faccia del mantenere segreti i nostri grimori alla vecchia incantatrice. «La leggenda vuole che questa reliquia contenga il codice che ci consentirà di proteggere la Summerland Valley per le generazioni a venire.»
«Avete bisogno di aiuto per decifrarlo?» chiese Nora.
«No!» rispondemmo di nuovo all’unisono.
“Lasciala parlare” mi avvertì il mio drago. Cazzo, ora che il bastardo sfuggente e pieno di scaglie si era svegliato, voleva mettere in discussione tutto.
“Hai ragione, dannazione.”
Lo assecondai. E che cazzo. Avevo già perso il mio ruolo di alfa. Non avevo intenzione di perdere anche il mio drago. Mi rivolsi a Nora. «Credi che potresti aiutarci a leggere questo antico idioma?»
«Chance» disse Tanner sottovoce. «Che cazzo stai facendo?»
Scossi la testa. Per una volta, avrei ascoltato quello che aveva da dire la vecchia. E non era perché al mio drago piaceva guardare sua nipote. La magia di Nora era misteriosa, e forse stare al passo era il modo più semplice per procedere.
«Non riesco a leggere ciò che c’è scritto. Ho dato un’occhiata, ma non sono riuscita a cogliere nemmeno una parola. Solo sensazioni.»
«Nonna, stai parlando per enigmi» disse Monique. Era rimasta vicino alla porta. La nostra energia aveva praticamente alzato un muro tra lei e noi.
«Mia nipote deve imparare a credere nella magia.» Nora mi mise una mano sul braccio e fece un cenno in direzione di Monique. «Forse tu puoi insegnarle come.» Si voltò e andò verso la porta.
«E questo cosa ha a che fare con l’incantesimo?» le chiese Rafe.
Nora lo guardò di traverso. «Tutto.» Poi se ne andò.
Monique era sbalordita. «Mi dispiace» disse. Il suo sguardo guizzò tra la direzione presa dalla nonna e me. «So che può essere una donna difficile.»
Rafe si prese gioco di lei. «Non sai quanto. Dove diavolo sei stata tutti questi anni, comunque?»
«A studiare medicina.» Monique incrociò le braccia davanti al petto nel caso in cui quel muro di energia non fosse stato abbastanza per proteggerla da noi. «So che dipendete da questa scatola per cambiare qualcosa che vi riguarda, ma io non credo nella magia.»
Rafe alzò le spalle. «Sei tu che ti perdi qualcosa.»
Monique prese un respiro profondo e si fece coraggio. «Farò andare via la nonna da qui il prima possibile. Se preferite, possiamo trasferirci in un hotel. Resterò a Summerland solo finché non si sarà rimessa in sesto.»
“Falla restare” chiese il mio drago.
«No.» Ignorai lo sguardo di Rafe mentre mi avvicinavo a Monique. Magari non credeva nella magia, ma irradiava da lei. «Fate parte della nostra famiglia. Potete restare nelle caverne per tutto il tempo che volete.»
«Grazie.» Monique strinse le labbra per smorzare un sorriso. Non avrebbe permesso a se stessa di sentirsi a proprio agio con noi. «Cercherò di tenerla sotto controllo.»
A quel punto fu il mio turno di ridere. «È impossibile controllare Nora Whynot.»
«Come se non lo sapessi» rispose Monique ridacchiando. «Posso controllare ogni altro aspetto della mia vita, ma con la mia famiglia, beh, è un’altra storia.»
Interessante. Quella donna teneva alta la guardia, ma mi aveva appena rivelato parecchio. Si proteggeva nell’unico modo che conosceva.
«Spero che tu rimanga per un po’, Monique.» Il mio drago era pronto a ruggire. «Potrebbe piacerti, questo posto.»
Lei sospirò. «Mi piace già.»
E detto ciò, andò via.
Capitolo tre
Monique
«Puoi tornare a Nashville ogni volta che vuoi.» La nonna mi stava aspettando nel corridoio. Aveva lasciato la porta aperta quando era uscita, convinta che la seguissi. Avrei voluto farlo, ma qualcosa mi aveva fatta rimanere dentro la stanza. Il mio cuore svolazzava ogni volta che parlavo con Chance, ma dovevo lasciare che quella fosse solo una fantasia divertente.
«Nessuno ti trattiene contro la tua volontà. Può aiutarmi Sophie a trovare una casa» aggiunse quando non risposi.
«Non me ne andrò prima che tu ti sia sistemata.» Per quanto mi piacesse quel posto, avevo un po’ di nostalgia. Cecily mi aveva mandato un mucchio di foto. Il suo tour era terminato, e lei era nel bel mezzo di una grande festa in un bar sul tetto di un palazzo. Una festa piena di celebrità. La prossima volta sarai tu la mia accompagnatrice, aveva scritto.
Era sempre la prossima volta e mai la volta buona. Mi ero persa un sacco di feste a causa dei turni in ospedale, o perché ero troppo esausta anche solo per pensare di mettere il naso fuori di casa. E in realtà, quando ci andavo, volevo sempre filare via. Non avevo niente in comune con le persone presenti. Quella sera avevo un appuntamento con una bottiglia di vino e un libro – una volta tanto non un articolo scientifico – e non avrei fatto a cambio con nulla al mondo.
La nonna scosse la testa, tenendosi al passo con me mentre tornavo in camera mia. «Se tu dessi una possibilità a ciò che ti circonda, potrebbe piacerti.»
«Ho un lavoro e una casa in un’altra città» СКАЧАТЬ