Название: Voglio Succhiarti Il...
Автор: Gemma Cates
Издательство: Tektime S.r.l.s.
Жанр: Современная зарубежная литература
isbn: 9788835425618
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Mentre le sue labbra disseminano piccoli baci lungo la colonna del mio collo, muovendosi verso l’orecchio, mi aspetto di sentire a seguire dolci cose da niente sussurrate. Okay, non esattamente. Mi aspetto di sentire sconcezze oppure mordicchiare l’orecchio.
Quello che ricevo è… “Non possiamo fare sesso.”
Aspetta – cosa? Io sto facendo sesso. Sei mesi di inazione non aiutano la situazione, ma oltretutto sono follemente, improbabilmente attratta da un uomo le cui labbra, al momento, stanno percorrendo il padiglione del mio orecchio. Spinge i suoi fianchi contro i miei. L’uomo il cui fallo rigido mi strofina proprio… nel… posto… giusto.
Gemo.
Mi sciolgo.
Mi strofino contro quel grosso cazzo.
Un attimo. Tolgo la mano dalla natica che sto palpeggiando e lo picchietto tra le costole.
“Ow.”
Non gli ho fatto male. Sono abbastanza brava nel valutare il dolore, con tutta l’esperienza che ho a bucare la carne. Deriva dal mio background vampiresco. Ma se mai ci fosse qualche dubbio, la piega divertita delle sue labbra li ha messi a tacere.
“Perché non possiamo fare sesso? Perché, per essere chiari, ci sto. Ci sto completamente.” Quando lui non coglie al volo l’occasione di passare ai fatti, perché, diciamo le cose come stanno, sono calda, aggiungo, “Con ‘completamente’, intendo che voglio il tuo uccello. Adesso.”
Quella piega divertita delle labbra si trasforma in un sorriso sexy totale. Poi lui strofina l’uccello contro di me, facendomi guaire. Mi viene da riconsiderare qualunque pensiero positivo possa avere avuto precedentemente sul caro Simon, perché comincio a pensare che possa essere sotto tortura.
Ancora una volta, comunica la brutta notizia con un roco sussurro proprio vicino al mio orecchio. “Nove drink.”
“Fanculo, cazzo, vaffancazzo.”
Questo lo fa ridere, ma va bene, perché succede che contemporaneamente mi dà un abbraccio integrale. “Penso di avere la soluzione al tuo problema.”
Occorrono alcuni secondi alle sue parole per registrarsi, perché vengo circondata dal suo pungente odore di maschio pulito e dalle sue forti braccia, entrambi i quali mi fanno strofinare il seno contro il suo petto. I miei capezzoli sono contenti, ma il mio cervello non sta funzionando.
Stare così vicina all’uomo più eccitante con cui potrei fare sesso mi scombina i pensieri. Inoltre, l’incombente privazione e la stimolazione dei capezzoli non aiutano il pensiero logico.
Quando, alla fine, le sue parole si districano nella mia testa, mi rendo conto che Simon non è sotto tortura.
Simon è uno che dà.
“Hmm.” Fingo di prendere in considerazione la sua proposta (mentre continuo furtivamente a sbattermi a secco la sua erezione). Ma non fingo a lungo, perché le sue dita scivolano sotto la vita dei miei pantaloni in finta pelle e mi stringono il sedere.
Non essendo una che resta in ozio quando c’è un lavoro importante da fare, allento il bottone dei pantaloni, abbasso la lampo e ondeggiando me ne libero.
Simon mi aiuta.
Le sue mani calde mi sfiorano il corpo, dalle costole giù fino al culo, per poi risalire fino alle tette. Mi palpeggiano i seni sopra il pizzo della bralette, mi pizzicano i capezzoli e in generale fanno sentire le mie piccole coppe misura B adorate prima di scomparire sotto la camicetta e la bralette.
È così che mi sento. Un momento esse fanno la loro magia sulla camicetta e il reggiseno, e il momento dopo sono scomparse, sostituite dalle sue labbra e dalla sua lingua.
Lui si alterna tra pizzicare un capezzolo con le dita e succhiarlo delicatamente con quelle labbra perfette e quella bocca meravigliosa.
E nel mio cervello, a dire il vero, non dimorano così tanti aggettivi positivi tutti insieme da… mai.
Mi massaggia un seno con la sua manona mentre si occupa dell’altro con quella sua bocca sexy. E parlando di mani, io ansimo e cerco di fare qualcosa di più che stringere la stoffa della sua camicia. Tipo slacciargli la cintura. Alla fine riesco a farmi strada verso l’oro. Spingendo da parte i jeans e i corti boxer neri, le mie dita si avvinghiano a lui.
Lo accarezzo dalla radice alla punta, facendo scorrere il palmo sul suo glande. Dall’orifizio esce del precum e io lo spalmo col pollice. La lubrificazione extra permette al mio palmo di scivolare più agevolmente mentre lo masturbo.
Ed è in questo momento che la sua bocca torna sulla mia. Con la testa inclinata, in modo da poter esplorare, saccheggia la mia bocca e fa scivolare una mano sullo stomaco e poi giù, tra i riccioli umidi. Le sue abili dita continuano a percorrere la strada verso il mio centro bagnato, librandosi intorno, ma senza toccarlo, al mio sensibile clitoride.
“Oh, Simon.”
Ho appena pronunciato il suo nome con un gemito in stile porno? Spero proprio di no, ma con due dita dentro di me e il pollice che compie il primo, dolce passaggio sul mio clitoride, è altamente probabile che lo abbia fatto.
Per tutto il tempo continuo, senza pensarci, a masturbargli l’uccello, ma mentre Simon lavora sul mio corpo, io lo accarezzo con lo stesso ritmo. Non mormora una parola di lamentele. A dire il vero, i suoi fianchi si muovono con un crescente e frenetico entusiasmo.
E, Dea, quanto mi piace lo scivolamento delle sue dita dentro e fuori la mia passera.
Con quella sua voce profonda, e tutto il velluto andato, sostituito da un tono roco, dice, “Voglio sentirti venire intorno alle mie dita.”
E quelle poche, sconce parole sussurrate al mio orecchio mi fanno oltrepassare il limite.
Vengo sulle sue dita mentre lui geme per la sua liberazione.
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* * *
“Voglio morderti.” Mi piace chiedere il consenso. Solo perché succhio il sangue alla gente non significa che sono un mostro.
La cosa è abbastanza buffa, poiché il consenso, specificamente la mancanza, mia e di Simon, di esso, sotto l’effetto di una grande quantità di tequila, è stata la cosa più distante dalla mia mente quando ci siamo ritirati nella camera da letto di Megan.
Siamo crollati entrambi come due bambole di pezza sudate, appoggiandoci contro il muro. In realtà – guardando il mio misterioso compagno di sesso – io ero sudata; Simon sembrava avere una leggera imperlatura. È il tipo di uomo che deve correre per una quindicina di chilometri prima di mostrare un bel po’ di sudore, ovviamente. E sebbene, di solito, questa cosa mi infastidisca, perché ho scoperto che molti dettagli personali della gente mi infastidiscono, il mio primo pensiero è stato maratona di sesso.
L’espressione sulla sua faccia – un quarto intrigata e tre quarti eccitata – mi fa capire che non ha idea che il morso di cui parlo comprende una perdita di sangue.
Mi allontano, di modo che le nostre spalle non si tocchino più, e lo affronto con coraggio. СКАЧАТЬ