I Cowboy Di Carla. Bella Settarra
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Название: I Cowboy Di Carla

Автор: Bella Settarra

Издательство: Tektime S.r.l.s.

Жанр: Вестерны

Серия:

isbn: 9781802500301

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СКАЧАТЬ e Carla temeva di averla offesa.

      Non ci fu tempo di aggiungere altro, però, perché un uomo entrò nel negozio proprio mentre la Signora Taylor si avvicinava alla porta. Si fermò di colpo quando la vide e Carla rimase senza fiato.

      “Ciao.” Si trattava di un altro cowboy di bell’aspetto, che si toccò educatamente la falda del cappello mentre si dirigeva verso il bancone. “Ho decisamente scelto il giorno giusto per passare da qui.”

      Carla si sentì arrossire. “Ciao, io sono Carla. Ho iniziato a lavorare oggi.”

      Lui si tolse un guanto e le strinse la mano. Le sue dita erano lunghe e calde e le avvolgevano completamente la mano, che lei non aveva mai considerato piccola prima d’allora. “Aiden Fielding. Possiedo il ranch qui dietro.”

      Carla era sicura di doversi mostrare un po’ più amichevole ma stava disperatamente cercando di non raccontare la propria storia a tutti gli sconosciuti che incontrava. C’era qualcosa in quelle persone che sembrava in grado di metterla totalmente a nudo.

      “Sei di queste parti?”

      Ci risiamo! Non importava quanto si sforzasse, non riusciva a trovare una risposta che non risultasse scortese. “No. Tu?” Sperava che facendogli alcune domande avrebbe distolto la sua attenzione da lei.

      “Sì, vivo qui da tutta la mia vita. Di dove sei?”

       Speranza vana!

      “Wyoming. È molto carino da queste parti. Capisco che tu non voglia andartene.”

      “Non ho mai avuto molta scelta. I miei genitori erano i proprietari del ranch e una volta morti io e mio fratello ne abbiamo assunta la gestione. Inclinazione naturale, suppongo,” le rispose. “E tu? Viaggi molto?”

      “Non proprio.”

      “Hai intenzione di stabilirti qui, nella contea di Cavern County?”

      “Non ho ancora deciso. Tuttavia spero di restare per un po’, soprattutto ora che ho questo lavoro.” Carla si mosse a disagio, consapevole che Frank Bellingham poteva stare ascoltando e non voleva dargli l’impressione sbagliata. Era appena stata assunta e non voleva che lui pensasse che avrebbe lasciato presto la città.

      Il campanello sulla porta suonò di nuovo ed entrarono altri due uomini. “Beh, adesso ti lascio andare. Sono passato solo per comprare un paio di francobolli,” le disse Aiden.

      Lei lo fissò con aria assente.

      “Delores di solito li tiene nel registratore di cassa,” le spiegò.

      “Oh, giusto.” Arrossendo, Carla aprì il registratore di cassa e glieli consegnò, guardando poi il suo bel sedere mentre usciva spavaldo dal negozio. Era un uomo affascinante e molto amichevole, ma in qualche modo non sembrava avere su di lei lo stesso effetto di Matt Shearer.

      Il resto del pomeriggio passò velocemente perché il negozio fu molto affollato. A Carla piaceva il suo nuovo lavoro, e scoprì che le piaceva anche incontrare i cittadini, la maggior parte dei quali erano davvero amichevoli. Alcuni dei clienti più in là con gli anni sembravano un po’ sospettosi, il che era perfettamente naturale, pensò, visto che era un’estranea in quella che pareva una cittadina a grandezza famigliare.

      Si rimproverò più di una volta per sentirsi delusa che Matt non fosse tornato. Era sorpresa di quanto lui l’avesse colpita, considerando che si erano appena conosciuti. Imprecando mentalmente per essere così debole, si convinse che il suo mancato ritorno al negozio fosse una cosa positiva, perché Matt sembrava in grado di estorcerle tutte le informazioni che invece avrebbe dovuto tenere nascoste. Il suo piano originale di fornire un nome e un passato falsi era andato in fumo non appena le si era rivolto con quegli splendidi occhi color smeraldo. Non riuscirei mai ad essere un agente segreto!

      “Hai fatto un ottimo lavoro, oggi.” Delores le sorrise raggiante. Erano quasi le sei ma Carla si sentiva come se avesse appena iniziato a lavorare.

      “È addirittura riuscita a convincere Matt Shearer a comprare qualcosa quando si è fermato per salutarla,” sogghignò Frank, facendo capolino dalla porta del retrobottega.

      Carla arrossì.

      Delores sorrise. “Pensi che ti piacerà qui?”

      “Oh, credo proprio di sì. Sono tutti così cordiali.”

      “Ne sono felice. Puoi tornare domani alle nove?”

      “Certo.” Carla annuì.

      “Sei a posto per tornare a casa? È lontana?” chiese Frank.

      “Non ci sono problemi. Non è lontana.” Si fermò appena in tempo prima di dire loro dove alloggiava… non che fosse un grande segreto ma pensava che più si fosse tenuta lontana da quelle persone e più sarebbe stata al sicuro. “Ci vediamo domani mattina. Grazie ancora per avermi assunta.”

      Si salutarono e lei lasciò il negozio. Anche se fuori c’era ancora luce, la strada era quasi deserta. Carla non era sicura che fosse un bene oppure no. Senza nessuno con cui parlare perlomeno non era costretta ad avere una conversazione e parlare così di se stessa, ma al contempo si sentiva un po’ sola mentre camminava lungo la via e poi fuori dalla città. Per fortuna aveva un buon senso dell’orientamento e trovò la strada del ritorno senza grandi problemi. Fece una smorfia quando, mentre attraversava Almondine, arrivò nei pressi della banca. La evitò facendo il giro un po’ più lungo e si sentì sollevata quando finalmente arrivò a casa.

      La donna paffuta della tavola calda di fronte al Melrose Motel stava pulendo i tavolini da caffè e sorrise quando Carla si avvicinò.

      “Non è troppo tardi per la cena, vero?” Si guardò nervosamente intorno, occhieggiando i tavoli vuoti e immaginando che la donna sperasse di chiudere presto.

      “No, siediti pure, ti porto un menu. Io sono Maggie, comunque.”

      “Grazie. Io sono Carla. Alloggerò al Melrose per un po’.”

      “Lo so,” le disse Maggie mentre le consegnava il foglietto di carta.

      Carla sospirò con un sorriso. Certo che lo sa… tutti sanno tutto di tutti qui intorno!

      “Hai intenzione di restare qui a lungo?” chiese Maggie.

      “Lo spero. Ho appena trovato un lavoro a Pelican’s Heath.” Carla pensava che non ci fosse niente di male nel farlo sapere a Maggie, e sperava che potessero diventare amiche. La cameriera non sembrava molto più grande di lei ed era molto simpatica.

      “Sono davvero felice per te, dolcezza. Che cosa stai facendo?”

      Carla le raccontò tutto della giornata appena trascorsa e Maggie prese un caffè con lei mentre cenava. Tanto per cambiare, era bello avere compagnia e, a parte i clienti dell’emporio, quel giorno non aveva incontrato altre persone.

      Una volta finito di mangiare, tornò al motel e salì lentamente le scale fino alla sua stanza. Esausta ma felice, si lasciò cadere sul letto. Non c’era la TV in camera ma non le dava fastidio. Rimase stesa a rilassarsi un po’, poi si mise a sedere.

       Dov’è il mio diario?

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