Название: Lettere di Lodovico Ariosto
Автор: Lodovico Ariosto
Издательство: Bookwire
Жанр: Языкознание
isbn: 4064066087579
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GRIDE FATTE PUBBLICARE DA LODOVICO ARIOSTO IN GARFAGNANA [320]
LETTERE SCRITTE DA LODOVICO ARIOSTO A NOME di Alessandra Benucci vedova Strozzi [329]
ALTRA LETTERA DI LODOVICO ARIOSTO SCRITTA A NOME DEL CARDINALE IPPOLITO D'ESTE
APPENDICE DI DUE LETTERE INEDITE DI LODOVICO ARIOSTO
SONETTO DI LODOVICO ARIOSTO A GIULIANO DELLA ROVERE eletto papa nel 1503 col nome di Giulio II [345]
PRIVILEGI ACCORDATI A LODOVICO ARIOSTO PER LA STAMPA DEL SUO «ORLANDO FURIOSO»
AVVERTENZA
Nel presentare una terza ristampa delle Lettere di Lodovico Ariosto, mi è grato di averle potuto ordinare cronologicamente (cosa che non ebbi opportunità di fare nell'antecedente di Bologna, 1886), con introdurvi le nove lettere che venni pubblicando negli Atti e memorie di storia patria (Modena, 1868-75), ed accrescerle inoltre di sole altre cinque inedite che riescii a rintracciare da varie parti, più una scritta dall'Ariosto a nome del cardinale Ippolito d'Este, indicandole ai loro luoghi secondo il tempo che mi pervennero, ora cronologicamente ed ora in fine del volume. Tenni però separate le lettere ch'egli scrisse tanto a nome del cardinale suddetto, quanto a nome di Alessandra Benucci vedova Strozzi; e in appendice non lasciai di ripetere con alcune nuove osservazioni ciò che leggesi nell'edizione di Bologna, aggiungendo finalmente otto privilegi accordati per la stampa dell'Orlando Furioso, tratti dalle rarissime edizioni originali 1516 e 1532 e da documenti in parte inediti, formando essi un degno elogio al celebre autore, ma che non raggiunsero il vantaggio ch'egli sperava ricavarne.
Queste lettere riferisconsi in gran parte al suo Commissariato di Garfagnana, giacchè quelle che scrisse a' suoi parenti ed amici scarsamente a noi pervennero: e se le prime non possono sempre interessare per il soggetto e la forma, giova ricordare che furono dettate colla foga d'un imperioso dovere d'ingrato ufficio che non permettevagli di formarne minuta o tenerne copia (v. lett. LXXIII, p. 138), ed hanno poi il pregio di mostrarci nell'Ariosto l'uomo abile ai maneggi di Stato, fecondo di espedienti e zelante in sommo grado della giustizia, con essersi emendato di quell'adulazione che apparisce nel poeta di corte, per assumere un linguaggio francamente sincero e dignitoso.
Le lettere da me ristampate più volte ho un poco riformate alla moderna grafia, ma non ho minimamente toccate quelle che offro per la prima volta o che riproduco da altri editori, e così feci pei documenti a corredo della Prefazione o sparsi nelle note.
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