Название: Lirica
Автор: Annie Vivanti
Издательство: Bookwire
Жанр: Языкознание
isbn: 4064066068813
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Signorina,
Nel mio codice poetico c'è questo articolo: — Ai preti e alle donne è vietato far versi. — Per i preti no, ma per Lei l'ho abrogato.
La sua poesia, Signorina, è ciò che è (io non prendo dai critici la pretesa di imporre gli argomenti e il modo di trattarli), ma poesia è; quale dee quasi fatalmente prorompere da un temperamento di femmina lirico (caso rarissimo). E per la immediatezza della rappresentazione e per la verginità dell'espressione mi piace molto. Ciò che nel mestiere del verseggiare italiano dicesi con neologismo pedantesco la forma — un che di postumo al concetto, per lo più, un che di appiccicato, tra la posa e la smorfia, — a Lei manca. A Lei, la fisonomia dell'immagine, la tempera del colorito, la qualità della frase e l'andamento del verso vengono e spirano col movimento del fantasma e della passione che Le dan la poesia. Tutto ciò è sempre bene? Io so e Le dico che molte volte mi rapisce.
E Le bacio la mano.
Bologna, 19 febbraio 1890.
Giosuè Carducci.
Die Engel, die nennen es Himmelsfreud',
Die Teufel, die nennen es Höllenleid,
Die Menschen, die nennen es Liebe.
H. Heine.
EGO.
O Mondo, vecchia guardia doganale,
Farai l'obbligo tuo da buon cristiano:
Giusta e severa sia la tua condanna,
Chè non ti voglio dar la buona mano!
Sono in contravvenzione, o Mondo astuto.
Volea truffarti con la merce mia:
Non è tabacco, sigari o liquori,
Nulla di spiritoso: è poesia!
Il Mondo ha spalancato i suoi mille occhi,
E “Chi sei tu?„ mi grida: e “cosa fai?
Dimmi la fede tua, l'età, la patria,
Che cerchi, donde vieni e dove vai!„
Del mio paese chiedi? Io ti rispondo:
Non ho paese: è mia tutta la terra!
La patria mia qual'è? Mamma è tedesca,
Babbo italiano, io nacqui in Inghilterra.
E quale la mia fede? Io vado a messa;
La musica mi edifica e ricrea;
Ma sono battezzata protestante,
Di nome e di profilo sono ebrea.
Chiedi dell'età mia? quasi ho vent'anni.
E quale la mia meta? Ancor l'ignoro.
Che cerco? Nulla. Attendo il mio destino,
E rido e canto e piango e m'innamoro.
E cielo e terra, paradiso e inferno
Sfioro coll'ali della fantasia!
Non chieder altro. — Impetuosa e strana
Per nuove vie fugge la vita mia.
Fugge nel buio e crede nella luce.
L'anima fiduciosa e calma e forte
Ispirata mi guida. A che? — Si vive.
Quel gran problema scioglierà la morte.
NUOVA.
Non voglio più cantare i vecchi amori,
L'eterno aprile ed il chiaror di luna.
Ho in uggia il cielo azzurro e gli astri e i fiori,
La brezza, le barchette e la laguna!
Odio le serenate, i mandolini,
Le dame bionde e i pallidi garzoni,
Quella folla di tristi fantoccini,
Popolo da sonetti e da canzoni.
Io voglio un nuovo canto audace e forte,
Disdegnoso di regole e di rime,
Voglio l'amor che rida della morte,
Voglio del genio la pazzìa sublime!
E se tu m'ami dell'amor ch'io voglio
Baciami sulla bocca in faccia al sole,
Fatti dell'amor tuo scudo ed orgoglio
E la pugna sottentri alle parole!
Col nuovo inno d'amor che vibra e freme
E schiude il cielo all'anima rapita,
Tenendoci per mano, andiamo insieme
A vincer la battaglia della vita!
DESTINO.
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